giovedì 27 novembre 2008

giro giro tondo... SCOPPIA il mondo...


Ancora scoppi ed urla, ancora sirene e spari, ancora dolore e rabbia.
Come l'altra volta. Solo che l'altra volta era dopo pranzo, questa invece appena sveglio. Non aerei ma bombe, non New York ma Mumbai e spari, ostaggi, morti. La vecchia Bombay, millenaria città dai ritmi che immagini placidi, in preda ad assalti di alberghi, stazioni ed ospedali. E mentre penso a quelle urla, c'è chi spara e chi viene ucciso, chi prega e chi viene ucciso, chi scappa e chi viene ucciso. E' il terrore che ritorna, perché non ne vuole sapere di staccarsi dalla nostra pelle come miele dalle dita.
A guardare le immagini sembra un film, ma i titoli di coda non arrivano mai; e rischi pure di abituarti all’idea, di pensare che in fondo si tratta di terre lontane e che non ci puoi fare niente.
Dove sono finiti valori come la vita, la dignità umana, il rispetto dell'altro?
Non è solo una questione di chi firma queste stragi. Il mondo è molto cambiato rispetto a come era ed è molto diverso da come ancora molti lo credono o...sperano. Come le bombe di oggi, è fatto di schegge che volano in tutte le direzioni: da una parte se ne vanno i ricchi, sempre più ricchi; dall'altra i poveri sempre più poveri, per i quali la vita è appesa al solo respiro, padroni di nulla, men che meno del proprio destino. E la disperazione dei poveri fa scoppiare il mondo.
Quando si mette un piede nel baratro, l’unica possibilità è aggrapparsi ai veri valori della vita, alla fratellanza, alla solidarietà, al rispetto della persona, all’amore.
Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo”, diceva Gandhi…che è come dire: facciamo tutti la nostra parte per rendere il luogo che abitiamo più giusto, perché nessuno rimanga indietro.
In mezzo al frastuono di tanto dolore prendo un bastone e tiro un riga per terra: chi ancora vuole e crede al cambiamento... venga pure di qua.

112 commenti:

  1. Anche io sono convinto che questa società debba ritornare indietro, alla ricera dei valori più sani.
    Intanto finiamola con questi falsi miti legati al profitto a tutti i costi.
    Ma il problema è che questi sono mondi inconciliabili... e acnhe a Mumbai la ricchezza dei pochissimi schiaffeggia tutti i giorni una miseria da fame. Questa csa non stà in piedi, ed anche a casa nostra la schiera dei poveri (quelli veri) aumenta sempre di più... e rischiamo una sorta di conflitto sociale.

    RispondiElimina
  2. La prima considerazione che mi viene gaurdando il post è: ma Riccà... tu non dormi mai?
    A quell'ora di solito si fanno le nanne.
    A parte gli scherzi anch'io penso che un mondo senza giustizia sociale, dove i richi sono sempre più ricchi ed i poveri sono sempre di più e sempre più poveri, non si possa reggere.
    Al di là del terrorismo, quando le disparità sono così abissali, scoppia fortissimo il disagio sociale... che si tramuta in guerra. (e i fondamentalisti psacno a piene ma ni dentro le sacche di disperazione di questi poveretti... altro che eserciti, quello è un mondo intero i diseredati...)

    RispondiElimina
  3. Il problema viene posto come un "attacco all'occidente"...
    Non credo si tratti di questo: secondo me la questione l'hai posta bene tu, ed il mondo scricchiola sotto il peso delle enormi disparità sociali. Ma guarda la striscante "guerra tra poveri" che è già in atto nelle nostre città,tra poveri ed immigrati.
    Resettiamo il sistema, ma in fretta!!!!!!!

    RispondiElimina
  4. Il segreto sta tutto nel ripristinare il VALORE DELLA PERSONA...
    Intanto anche ora gli spari continuano (mi pare che in tv si parla di scontri nella stazione principale)
    E questa cosa della guerra tra poveri di cui parla Franco, la vedo anch'io tutti i giorni anche qui a Terni.

    RispondiElimina
  5. Lo spunto e buona parte del post sono opera di Michele.
    Michele è proprio fote e sta con noi...(e non è poco).
    In fondo ne basterebbero un'altra decina come lui per rovesciare 'sta città...
    BASTA POCO...CHE CE VO' !!!

    RispondiElimina
  6. P.S. siccome usa uno pseudonimo... andatevi guardare le foto in fondo... intanto posso dire che c'ha gli occhiali...

    RispondiElimina
  7. Hai ragione, anche io ho rivissuto l'attacco alle Torri Gemelle di N.Y.
    Questa conflitto è sociale, e non si risolve come se fosse un tema che riguarda la sicurezza. Nel nostro piccolo lo vediamo tutti i giorni che la tensione sale, anche nelle nostre città.

    RispondiElimina
  8. Lo vedete che piega prende il commento a queste ore terribili? L'India è una forza economica ma la sua politica è fragile; come dire tirare in ballo il classico "gigante dai piedi di argilla".
    Questo c'è!
    Ma il tema principale che rimane sullo sfondo è la disparità sociale che è giunta ad un livello deflagrante.
    E per combattere questa disperazione l'Occidente deve "accorciare" questo divario.

    RispondiElimina
  9. Tutto vero... ma intanto stamattina nella City ci guardiamo tutti negli occhi... preoccupati.
    E vivere in questa atmosfera vi assicuro non è facile.
    E sono 2 anni che intanto ci hanno levato tutti i cestini dell'immondizia dal centro e la sera torno a casa con le tasche piene di cartacce...

    RispondiElimina
  10. almeno hai risolto il problema della DIFFERENZIATA...

    RispondiElimina
  11. Io credo che il problema parte proprio dalla coscienza di ogni singola persona.
    Ognuno per un pò, per il suo piccolo può fare qualcosa che metta in condizione di poter cambiare qualsiasi cosa.E' un ingiustizia pensare di non avere la possibilita, il DIRITTO di vivere(...che va molto più in la del semplice fatto di respirare -Neruda-), soprattutto se dipende da qualcun'altro.

    RispondiElimina
  12. Concordo con Fuser, tutti dobbiamo fare la nostra parte, e rispondo all'anonimo: hanno tolto i cestini dell'immondizia per paura degli attentati (e delle bombe), e ti assicuro che da qualche oraa questa parte è ricominciatala psicosi dell'attentato. Così non si campa più ( e credo che sia questa la vera strategia del terrore).

    RispondiElimina
  13. Una cosa è certa, ormai in qualunque metropoli vai, ti accorgi che si sono formate baraccopoli e quartieri disagiati in ogni periferia.
    Quella è una vita che non a alcun valore, e che orse non vale neanche la pena di vivere.
    Una vita fatta di privazioni, di stenti e di umiliazioni, mentre il mondo dei consumi facili ti sbatte in faccia il suo lussi e i suoi sprechi...
    Così non si può andare avanti. Proprio no!!

    RispondiElimina
  14. Come cantava il Liga qualche anno fa: A CHE ORA E' LA FINE DEL MONDO..

    RispondiElimina
  15. Ma non vi fanno incaz.re le facce eccitate dei giornalisti in tv, che quasi si augurano sempre il peggio...
    Non ce la faccio a guardarli.
    Vergognatevi!!!

    RispondiElimina
  16. Ma guarda tu... manco da qualche giorno e già dai in appalto un post!!!
    Anche io voglio scrivere!!!
    A parte gli scherzi, ma lo cnosco questo occhialuto scrittore (o meglio, come cavolo te fidi a fargli scrivere sul tuo blog, che tu non ti fidi di nessuno?)
    Ma allora è vero che ti stai ... invecchiando.
    Ah ah ah ah

    RispondiElimina
  17. Grande Marta
    cantajele a Riccardo!!!
    Sul tema la prima cosa che m viene in mente è coperta dal rumore degli spari e delle sirene.
    Questo mondo non va bene: si tratterebbe di trovare il pulsante del RESET.

    RispondiElimina
  18. ...This is the end, beautiful friend
    This is the end, my only friend
    The end...

    (The Doors)

    RispondiElimina
  19. Fuser c'avrebbe parecchio da raccontarci in proposito...
    L'ha toccata co mano la disperzione di chi è senza futuro...

    RispondiElimina
  20. Ha per caso a che vedere con quel Mattia di cui ci hai parlato qualche giorno fa?
    Se è così, allora hai ragione.

    RispondiElimina
  21. Ma questi ancora sparano... Allora ditelo!!!

    RispondiElimina
  22. Un incubo nell'incubo: questa è la storia vissuta da Emanuele Lattanzi, cuoco dell'Hotel Oberoi, uno degli alberghi di lusso di Mumbai preso di mira dai terroristi. Quaranta ore al cardiopalma per Emanuele, che in un attimo è sprofondato in un doppio dramma: quello di avere la moglie e la figlia di pochi mesi di fatto sequestrate in una camera dell'albergo e vedere le ore passare inesorabili, sapendo che la sua piccola Clarice rischiava di morire di fame.
    Sono tante 40 ore per una bimba così piccola. Troppe, ha pensato Emanuele, che ha rotto gli indugi e, sfruttando la conoscenza dell'edificio, ha deciso di entrare anche se le autorità indiane ancora setacciavano i piani dell'hotel. Con in tasca il latte in polvere per la figlia Clarice è entrao nell'edificio ed ha riabbracciato la sua piccola.

    (dall'Ansa)

    RispondiElimina
  23. Continuo a non vedere il nesso fra gli attentati di Mumbai e l'11 settembre.

    RispondiElimina
  24. Secondo me Davide il nesso c'è... eccome.
    Ma c'è anche una grande differenza, che forse è bene evidenziare:
    tutti gli atti terroristici compiuti a Mumbay non hanno colpito luoghi di interesse strategico militare o politico, ma luoghi di svago, di vita quotidiana. Ed attentati, a quanto risulta, che cercavano di colpire cittadini di nazionalità inglese e americana. Attentati mirati, selezionati.
    Non è più solo il mondo della politica e della finanza ad essere colpito (così come era stato l'11 settembre) ma quello del divertimento, del relax; quello dei bambini con i genitori (come ci ricorda il buon DAVE) e dei manager a lavoro all'estero.
    Quello, infondo, della vita quotidiana.
    E quando si arriva a colpire, attraverso il terrore delle armi, l'uomo nei suoi momenti di serenità, si arriva davvero a minare non solo il "corpo umano" quanto piuttosto la sua dimensione psicologica; si violenta non solo una persona, ma si violenta soprattutto la sua vita, ogni suo istante.
    Ed è per questo che capisco molto bene U.K.(alias Gianni) quando ci parla di un clima teso e diffidente a Londra, dove la gente ha ricominciato a guardarsi negli occhi con paura.

    RispondiElimina
  25. Il video piccolo che hai inserito m'ha messo i brividi. Sembra quasi un film.
    Io non so voi, ma io provo tanta rabbia e paura. E pensare ce questa estate avrei voluto andare a fare un tour in India (a partire proprio da Mumbay)

    RispondiElimina
  26. Come si fa a tenere in equilibrio il lusso sfrenato con la povertà nera come la notte?
    I ragazzi che giocano nel fango e nei rifiuti dei viottoli di Mumbay sono esseri umani senza futuro e senza speranza. E' così che i terroristi reclutano: facendo leva sulla sofferenza e sulla povertà. L'occidente non può e non deve fare l'indifferenze. E c'è bisogno anche di noi, io la vedo come Fuser.

    RispondiElimina
  27. Secondo me un conto è essere disperati, ben altro è prendere una manciata di granate ed un kalascikof e fare una strage.
    Meditate gente, meitate "

    RispondiElimina
  28. Oggi si contano morti e feriti, ma Riccardo centra la questione di una strategia del terrore che canbia e si rivolge ai cittadini comuni, colti nella loro vita di tutti i giorni.
    Da oggi il mondo è ...meno sicuro.
    Almeno è questa la nostra paura più profonda, il nostro terrore.

    RispondiElimina
  29. E per fortuna che non c'è più il sor Bush... altrimenti avremmo visto lo sbarco dei marines dal Gange.

    RispondiElimina
  30. Mi sono iscritta al blog stamattina (è tutta colpa di Feffo) e mi trovo subito a commentare un post "pesantissimo".
    Ma lo voglio fare, perchè è 'indifferenza e la superficialità il nostro peggior male.
    E poi, fra tutti i commenti, quello di MArinella mi riporta alla necessità di operare sulla sacch più povere e derelitte, proprio per impedire che i terroristi possano continuare a reclutare utilizzando la disperazione e la miseria.
    E fare questo è molto più facile che scendere in armiin un Paese e combattere una intermminabile guerriglia.

    RispondiElimina
  31. Certo che vedere queste scene soltanto pochi giorni dopo l'elezione di Obama in America mi fa perdere la speranza che il mondo possa cambiare.

    RispondiElimina
  32. E invece no, Monica, io ti capisco ma non dobbiamo cedere. E' proprio lo scopo di chi diffonde l'orrore: spegnere gli entusiasmi verso un cambiamento vero.
    Come dice Fuser ognuno di noi ha un piccolo compito e il nostro, ora, è proprio di insistere affinché si cambi. Se non lo si fa adesso, rimarremo invischiati in questo pantano per chissà quanto, forse per sempre.
    Chicco ha ragione quando dice che un conto è la disperazione e un conto l'assassinio ma siamo sicuri che le due cose non possano entrare in relazione? la povertà vera, il disagio, gli essere gli ultimi del mondo senza capire il motivo del perché alcuni hanno tutto e tu niente possono portare a gesti scellerati? A questo poi bisogna aggiungere l'ignoranza, l'arretratezza culturale e la manipolazione mentale che in certe zone si subisce sin da bambini. A questo punto io una connessione tra le due cose ce la vedo. E' per questo che credo che portare equilibrio e più giustizia sociale su questo pianeta non sia solo un dovere morale ma sia anche la chiave per sconfiggere il terrore.

    RispondiElimina
  33. Dividere i musulmani dai terroristi. Sembra più facile a dirsi che a farsi. Ma è questo il grande obiettivo che dobbiamo avere davanti. Perchè questo sillogismo a già prodotto tanti danni ed altri ancora ne produrrà.
    Intanto i morti dovrebbero essere più di 200. Vittime innocenti che stavno soltanto vivendo la loro vita, come ogni giorno.

    RispondiElimina
  34. Secondo me bisognerebbe cominciare a ESIGERE da chi ci governa la predisposizione di azioni politiche, diplomatiche, culturali ed economiche affinché il grottesco divario tra chi ha tutto e chi non niente ha venga ridotto nel più breve tempo possibile.
    Cominciare a chiederne conto a chi abbiamo votato: cosa hai fatto concretamente per riequilibrare la situazione?
    Cominciare a considerare l'approccio a tale questione un aspetto decisivo nella valutazione di un programma politico.
    Lo sarebbe a prescindere, considerata l'enormità del problema, lo è a maggior ragione oggi che il mondo non ha più confini per cui se si consuma qualche ingiustizia grossa in casa d'altri prima o poi - in un modo o nell'altro - la si finisce per scontare anche in casa propria.
    Il che, a ben guardare, non è poi nemmeno ingiusto, visto che il pianeta è uno solo, e sopra ci abitiamo tutti.

    E' utopia, certo.
    Siamo tutti troppo distratti dalle questioni di casa nostra per preoccuparci davvero alle condizioni socio-economiche di posti che non sapremmo ritrovare nemmeno sulla carta geografica.
    E non solo perché adesso c'è questa famosa crisi che ha fatto nascondere tutti sotto al tavolino (in realtà c'è da tempo, solo che ora i nodi stanno venenedo al pettine, tutto qua).
    Anche prima: si pensi a quanto il dibattito politico di casa nostra si sia perso inutilmente tra le pastoie di polemiche inutili e autoreferenziali, tutte interne a un sistema politico che di fatto non esiste più (non svolgendo più alcun servizio pubblico).
    Se solo la metà del tempo buttato a parlarsi addosso i nostri governanti l'avessero impiegato per porre mano a queste questioni di vitale importanza... ma si sa, la politica estera italiana non è mai stata qualcosa da immortalare sui libri di storia.

    Questione enorme, non trattabile con due righe scritte di getto su un blog.
    Come sarebbe una questione enorme riflettere sul ruolo dei media.
    Ciò che sta accadendo in India è tremendo, ma ogni giorno in molte parti del mondo le persone (bambini inclusi) muoiono come mosche per conflitti assurdi, di cui nessuno parla perché di mezzo non ci vanno uomini d'affari o turisti occidentali, o perché gli interessi in ballo non ci toccano direttamente.
    E allora niente Pay-Tv a mettere in scena "Tutte le bombe minuto per minuto", a mostrare sangue e dolore un tanto al chilo col pieno di audience, gli spazi pubblicitari tra un colpo di mortaio e l'altro venduti a peso d’oro, le immagini di un albergo che brucia mentre sotto - in sovraimpressione - scorrono pertinentissime informazioni finanziarie, sportive, metereologiche.
    Eh già, che se domani è una bella giornata quasi quasi me ne vado allo stadio...

    Insomma, indigniamoci pure, ma riconosciamo anche quanta parte di ipocrisia ci sia stata e ci sia tuttora nella nostra società (di cui noi tutti facciamo parte, e che concorriamo a formare non soltanto con l'esercizio del diritto di voto) nel fregarsene altamente di tante questioni vitali solo perché riguardanti posti lontani da noi migliaia di chilometri.
    Cosa vuoi che ce ne freghi della fame nel mondo, quando qui c'è da approvare il decreto salva-calcio, per tacer d'altro?

    Di questa storia, mi tengo dentro come un talismano la storia del signor Emanuele Lattanzi, resosi artefice di un gesto grandioso e insieme normalissimo: sfidare i mitra e le granate per andare a portare il latte alla figlia di 6 mesi.
    Un amore originario e radicale (verrebbe da dire "disarmante", nel senso proprio di "togliere le armi") capace di essere più forte di tutto: della cieca follia di chi spara, della lucida avidità di chi tira i fili, persino dell'enfasi patinata di chi ce racconta in tv.

    RispondiElimina
  35. Giampiero c'ha ragione. Troppo sesso ci lasciamo prendere dall'indifferenza, come se non ci riguardasse affatto. Anche a me fa una rabbia incredibile questo qualunquismo. Anche a me ha fatto impressione vedere quelle immagini con sotto i titoli finanziari che scorrevano...
    Si è perso il senso del limite, il senso delle cose importanti, del valore della vita. Ma io non ci stò ( e vedo che sono in buona compagnia)
    E' per questo ch mi sento in cammino... (come dice Riccardo).

    RispondiElimina
  36. ops... ho scritto sesso al posto di spesso.
    Un errore grave,direi...

    RispondiElimina
  37. Tutto giusto, i commeti scorrono veloci e mi accorgo che sono tantoi che NON CI STANNO.
    Giampiero, come sempre, articola più di tutti (e non è un caso).
    Voglio solo fare una breve riflessione: che la paura non ci trascini verso una "guerra di civiltà", magari in difesa del cosiddetto Occidente... (Edoardo centra in pieno l'obbligo di dividee i musulmani dai terroristi)
    Tolleranza, giustizia sociale ed amore... queste sono le parole magiche in grado di salvarci da questa deriva pericolosa.
    Nel nostro piccolo, per lo meno, ne ragioniamo insieme, ed è molto più di qello che spesso fanno eminenti governanti del pianeta...

    RispondiElimina
  38. Il tema non è dei più facili, ma voglio dire lo stesso la mia: sono davvero stanca di vedere gli alberghi di extra lusso, e dietro l'angolo i bambini nel fango.
    Questa cosa non fà che generare odio e disperazione, e capisco molto bene che è fra quelle genti misere che i terroristi trovano i loro adepti. Ha ragione Roberto, personeche sono già morte, forse prima di nascere.
    Se non accorciamo il divario e riscopriamo come dice Ric la tolleranza e l'amore, qui non ci salviamo.

    RispondiElimina
  39. Hey boss... che te possino.
    Ieri sera c'avevi messo un altro filmato... allora dillo che ce cambi le carte in tavola.
    Pensavo che il post fosse troppo "serio" e mi sono affrettato a fare un commento...
    Porca l'oca, c'hai sempre ragione tu (ma non te montà la testa).
    Quando fai così ... te odio. (ah ah ah ah)
    Ammazza quanti siamo!!!

    RispondiElimina
  40. Ancora ci caschi Pablo? Ancora non ti fidi?
    Comunque volevo aggiungere una cosa riguardo al commento di Giampiero. Anche a me questo morbosità travestita da "esigenza di cronaca" mi ha stancato!
    STOP THE SHOW...NOW!?!

    RispondiElimina
  41. Pablo Pablo... il più delle volte quando Riccardo mi dice le cose, penso che scherza... ma poi fa tutto e m'azzitta.
    Ormai sono anni... c'ho fatto il callo !!!
    E tu ancora non hai capito?
    Allora sei irrecuperabile.

    RispondiElimina
  42. Lo vedi? Ci ride, anche...
    Sta lì, e ci sghignazza su...

    RispondiElimina
  43. Se avete finito di gingillarvi, si può provare a tornare sul tema?
    Siete sempre i soliti (ahuahaua)

    RispondiElimina
  44. piccola intrusione di un lettore che vi ha scoperto da qualche giorno. Volevo fare i complimenti a questo blog perché è una zona franca di discussione vera (siete in tanti e credo che mi iscriverò perciò potrò dire SIAMO tanti). e poi è l'unco blog, tra quelli cittadini che conosco, in cui ho trovato questo tema di discussione.
    qui mi sembra si sia capito ma vorrei che tutti comprendessero che Terni non vive una sua vita scollegata dal resto del mondo ma tutto ciò che accade ci interessa. anche se succede più lontano di narni. Fabrizio

    RispondiElimina
  45. Scusate per la breve latitanza, ma l'Università, un pizzico di volontariato e gli affetti a me più cari mi hanno fatto trascurare un pò la rete in questi ultimi giorni.
    Devo tornare a fare i complimenti a Ric per questo bel blog, nato da lontano, per i temi che tratta e le discussione che genera.
    Per arrivare sul tema di quest post credo che ciò che è successo a Mumbai, la città simbolo della convivenza possibile e moderna tra hindu e musulmani, rimetta in discussione la cooperazione avviata proprio tra New Dheli e Islamabad per ciò che concerne lotta al terrorismo.
    Il mio sospetto è che il presidente pakistano Asif Ali Zardari non sia in grado di controllare il proprio servizio segreto militare, e di questo passo si rischia che il sangue di Mumbai sia destinao a generare altro sangue.
    La speranza è che le cose belle di questo mondo inducano gli uomini a non commettere più simili barbarie.

    RispondiElimina
  46. Mammamia ragazzi quanto siete bravi!
    Grazie a tutti... davvero!?!
    Feel86 (nell'86 andavo già a scuola... sig!)è proprio forte. Fatemi un attimo godere di aver messo insieme un gruppo di persone in gamba, preparate e con tanta voglia di fare.
    Ora la smetto, solo un attimo prima di diventare ... "sdolcinato"...

    RispondiElimina
  47. Ma Riccardo, non ti riconosco più.
    Fabrizio (che si posta come anonimo) ti fa i complimenti e dice che si vuole iscrivere e te non gli dici niente?
    Allora è vero che te stai a invecchià...ah ah ah
    Ecco qua, ci penso io: coraggio Fabrizio, noi aspettiamo tutti quelli che sono... IN CAMMINO...

    P.S. Come sono andato?

    RispondiElimina
  48. ACC... !!!!!!!!
    Ho creato un MOSTRO ... ah ah ahah ah ...

    A proposito, un bravo grosso quanto una casa a Michele (l'uomo dagli occhiali neri...) per l'idea e la traccia del post.
    Grande Michè...

    RispondiElimina
  49. Grazie Ric, mi raccomando continua così, sempre in cammino..!

    RispondiElimina
  50. Proprio in questi giorni, in Nigeria, cristiani e musulmani hanno avuto qualche piccolo battibecco.

    380 morti.

    Nessun occidentale coinvolto.

    No audience, no party.

    RispondiElimina
  51. ...il motivo per essere in cammino...è perchè qualcuno ha deciso per noi...e noi non abbiamo fatto niente per contrastarlo o per modificarlo.penso che a volte sia un dovere essere in cammino.

    RispondiElimina
  52. Anche io voglo dire la mia: innanzi tutto è vero quello che dice Fabrizio... ho cercato, ma questo è l'unico blog in cui si possano fare delle riflessioni interessanti.
    Perciò...complimenti !!!
    Ho seguito tutto il dibattito e mi sono piaciute molto alcune riflessioni. Non sò se sono in cammino... (come dite voi); di sicuro non mirassegno a subire passivamente senza dire la mia.
    Questi attentati lasciano il segno perchè colpiscono persone innocenti, durante la loro vita quotidiana.
    Non hanno obiettivi strategici, o militari...
    Colpiscono alerghi, chiese, piazze e quartieri popolari. Ecco perchè ci lasciano nello sgomento ed aumentano la nostra paura (e questo è proprio lo scopo).

    RispondiElimina
  53. A quest'ora posso solo fare un ... saluto!!!
    Le rilessioni le rinviamo a domani...(in tardisssssima mattinata)
    Buonanotte a tutti quelli in cammino...

    RispondiElimina
  54. Hanno colpito i simboli dell’India che vince, del boom economico, della moda e del turismo. Sono stati capaci di mettere sotto assedio una metropoli. Stamattina la città era spenta, chiusa, senza traffico, soffocata dalla paura iniettata nelle strade a suo di proiettili e bombe a mano. Ho sentito un amico che lavora alla Camera, si chiama Stefano Checchin ed è rimasto quasi coinvolto in un’esplosione a nord, mentre andava in aeroporto a prendere due persone. Rientrando ha visto la gente che ricomponeva i resti di un corpo saltato in aria, nello stesso luogo in cui era passato con il taxi nemmeno mezzora prima. In contemporanea alcuni suoi conoscenti fuggivano dall’Oberoi Hotel, quando l’attacco armato era ormai in corso. L’India è il Paese non in guerra con il maggior numero di attentati e il primato nel conto delle vittime. Il governo Singh si limita a farfugliare frasi sconnesse di fronte alle telecamere, puntando il dito sui servizi segreti pakistani che come sappiamo, alimentano diversi gruppi di terroristi con armi e soldi ‘underground’. Ora i media di tutto il mondo hanno penne e obiettivi puntati su Mumbai, ma scommetto che in meno di due settimane tutto apparterrà al passato, non resterà traccia tra gli indiani dell’incubo di questi giorni. Non resterà traccia della paura, nemmeno delle vittime, inghiottite quasi per magia nel buco nero del karma. Sai a cosa mi riferisco! Gli eventi arrivano, come in questo caso travolgono, poi passano, ma gli indiani guardano avanti, in quanto così è e così deve essere.

    RispondiElimina
  55. Io la conosco bn la città di Mumbai. C'ho vissuto per quasi 2 anni, lavorand ad un progetto della Fao. Perciò mi è molto chiaro perchè abbano colpito questa città. Probabilmente ha ragione Riccardo quando parla di stratgia dei terroristi del tutto nuova, rivolta alla gente comune. Ma questo è un attacco diretto al simbolo dell'India del 2000.
    Perché questa città è la speranza dell'India, il simbolo di un paese nuovo, del suo successo. È la capitale finanziaria, quella dove si concentrano gli investimenti, è la nostra New York. Il luogo dove convivono hindu e musulmani. Attaccare Mumbai, attaccare i suoi hotel, attaccare il Taj Mahal che è il cuore stesso di questa città, il suo simbolo più noto: tutto questo significa attaccare il successo della nuova India.

    RispondiElimina
  56. Dalle Torri di N.Y. in poi, mi pare evidente che tutti gli atti terroristici abbiano una forte valenza simbolica.
    E credo che anche in questo caso abbiano voluto puntare ai simbolidi un'India che progredisce a ritmi di "occidente", ma non mi convince fino in fondo la teoria di Alice.
    Intendiamoci, io l'India non la conosco e non ho fatto un tipo di esperienza come la sua (a proposito Ric, ma dove li scovi sti ragazzi ?) ma l'idea che mi ono fatto è che i terroristi abbiano scelto quei luoghi semplicemente perchè cercavano VITTIME STRANIERE... e gli stranieri (inglesi, americani...) stanno in quei luoghi, non nei templi...

    RispondiElimina
  57. Intanto porca l'oca martedì deo andare a Londra... e te li immagini i controlli in aereoporto... ALLEGRIA !!!

    RispondiElimina
  58. Eccolo qui il mio Giangi... sempre lo stesso.
    (Però c'ha ragione, l'ultma volta ci sono volute più di 2 ore)

    P.S. Elisa rassegnati, questo maledetto arriva sempre prima... credimi.

    RispondiElimina
  59. E poi volevo inviare un "bravo" a Dave e Giampiero che hanno riportato la storia suggestiva di quel cuoco italiano che ha sfidato bombe e proiettili per salvare la figlioletta.

    RispondiElimina
  60. L'importante è ribadire con forza che la strada imboccata da Bush qualche anno fà, quella dello scontro tra le Civiltà... non solo non risolve i problema, ma è parte fondamentale di esso.
    Basta erigere il vessillo della uperiorità dell'Occidente... (come diceva quella macchietta del Berlusca).
    In attesa di un altro papa come Giovanni Paolo II, speriamo che Obama cambia nettamente direzione ed imbocchi sicuro la strada del confronto e del dialogo.

    RispondiElimina
  61. Non vorrei fare la parte di quello cinico, ma vi saluto che c'ho i cappelletti in tavola...
    A dopo... buon pranzo a tutti !!!

    RispondiElimina
  62. Roberto c'ha ragione: più di dodici milioni di musulmani vivono ormai stabilmente in Europa, e nel nostro Paese sono circa un milione. Come pensiamo di affrontare la questione se non attraverso il dialogo, che favorisca una piena integrazione?

    RispondiElimina
  63. 200 morti e 300 feriti: ma la vita umana non c'ha più nessun valore?

    RispondiElimina
  64. Faccio notare che a seguito degli attentati di Mumbai il Governo indiano ha oscurato 17 blog per motivi generici, comunque riconducibili alla "sicurezza nazionale".
    Niente niente adesso bloccano anche 'sto blog?

    RispondiElimina
  65. C'è un aspetto che volevo mettere in evidenza: a seguito di questi attentati i rapporti tra India e Pakistan sono ancora più tesi. Tutti registrano tanta rabbia tra gli indiani, nei confronti del Pakistan (che nel migliore dei casi è additato come una sorta di fiancheggiatore, quando non esplicitamente il mandante...).
    Ora facco umilmente notare che si tratta di due Paesi che possiedono "la bomba atomica"...
    Occorre aggiungere qualcosa?

    RispondiElimina
  66. Poche chiacchere ragazzi: l'attentato di Mumbai va ben oltre la sua dimensione regionale: è un chiaro avvertimento all'Occidente, in particolar modo agli anglo-americani.
    E speriamo che gli yankee abbiano i "nervi saldi"...

    RispondiElimina
  67. entro nella discussione in punta di piedi (ed è la prima volta che lo faccio, ma mi sono iscritta e allora...):
    non riesco proprio a capire come si possa arrivare a sparare su delle persone inermi.
    Non sò se la disperazione e la miseria di cui parlate possa mai portare a trasformarsi in belve feroci, ma certo che bisogna proprio spegnere la propria coscienza...

    RispondiElimina
  68. bello il blog... ma come faccio ad iscrivermi?
    Enrico.

    RispondiElimina
  69. Visto che Riccardo non è on line (secondo me sta giocando col piccolo Tommy) te lo dico io Enrico come fare:
    Vai in fondo alla pagina, clicchi su "segui i blog", e segui le indicazioni (devi creare un account di google e mettere una foto... e il gioco è fatto).
    Da lì in poi sei ... in cammino...
    Ti aspettiamo

    RispondiElimina
  70. Ci sono, ci sono.
    Sono soltanto rapito dalla conversazione.
    Non si leggono così spesso considerazioni di questo livello in un blog di ragazzi...

    RispondiElimina
  71. io purtroppo non credo che sia solamente una mancanza di valori..
    se avete un pò di tempo da perdere cerchiamo di guardare dentro, un pò più in fondo..

    http://video.google.it/videoplay?docid=4684006660448941414

    RispondiElimina
  72. Grazie a Jacopo per la segnalazione, ma sto video dura più di un'ora...
    Ci vuole un pò di tempo, ma stasera me l sparo tutto(ho visto il primo quarto d'ora: niente male!)

    RispondiElimina
  73. Consiglio anch'io di avdarvi a vedere il video che suggerisce Jacopo.
    E' vero, magari è un pò lungo (e sottotitolato in italiano), ma davvero interessante.
    Ci sono dei passaggi "forzati", ma in linea di massima ti fa riflettere su tante cose e cerca di dare un quadro generale che riesca a spiegare tante "follie" di chi governa il mondo...

    Nel frattempo mi sembra che Marcus ha cetrato il problema: ora la tensione tra l'India ed il Pakistan (che fino ad ora avevano in corso una sorta di "processo di pace") sale.
    Il Governo indiano è sotto scopa, il ministro degli interni si è dimesso... Insomma : il caos regna sovrano!!!

    RispondiElimina
  74. C'è da considerare poi che gli Stati Uniti stanno vivendo il "passaggio di consegne" fra Bush e Obama; e sicuramente è un periodo complicato da gestire, ed iniziare il mandato con uno scenario internazionale del genere non semplifica di certo le cose al nuovo Presidente.

    RispondiElimina
  75. secondo me non è una questione di valori...come se ci si svegliasse al mattino e si decidesse di essere tutti più buoni. Infantile. é l'economia che determina le regole, valori e disvalori. mumbai c'è ogni giorno in sierra leone, in cina, nelle favelas latinoamericane e in tutti gli altri sud del mondo. tutti frutti del capitalismo...
    non cadiamo anche noi nell'errore...la realtà...diceva wittgenstain, è tutto ciò che accade...non solo ciò che accade...in tv.

    RispondiElimina
  76. Vi riporto le parole di Massimiliano di Lorenzo che utilizza il suo profilo di facebook per far sapere ai suoi parenti in Italia di essere asopravvissuto agli attacchi terroristici... (non sà ancora che il padre è morto):

    "Ero al Trident-Oberoi. Ho visto morire gente accanto a me, li ho visti entrare con i fucili e spararci addosso, mi sono nascosto mentre sparavano, correndo. Ho visto di tutto. Non posso raccontarlo. Sono distrutto, incredulo, ho negli ochhi e nelle orecchie gli spari e le bombe che mi scoppiano vicino. Urla. Tutto un incubo. Tutto irreale. Sono sveglio da ore, adesso però non ho notizie di mio padre".

    Mette i brividi, vero?

    RispondiElimina
  77. sono d'accordo con l'amicodelleminoranze (e con wittgenstain). questo desiderio di cambiare il mondo e rendere gli ultimi meno ultimi non può essere un desiderio che nasce perchè è quasi Natale ma è una riflessione profonda che secondo me non può prescindere da una serie di valori. Sono i valori delle persone il baluardo che impedisce alla politica di piegarsi alle esigenze del mercato (che, come sappiamo bene, totalmente libero di agire non si "equilibra" ma genera le miserie di cui discutiamo qui).
    Una politica fatta finalmente di valori è lo strumento per riprendere in mano questa situazione alla deriva.(e se non sbaglio anche Obama ha impostato la sua campagna elettorale su questi temi).

    RispondiElimina
  78. Non ci aspettiamo grandi aiuti da Obama. Non perchè non voglia, ma perchè penso che sarà impegnato a rimettere a posto i cocci di Bush, in un Paese che vive una crisi spaventosa.
    Già sarebbe tanto se ritirasse in fretta le truppe dall'Iraq...

    RispondiElimina
  79. Io non lo so chi c'ha ragione e chi no
    se è una questione di etnia, di economia,
    oppure solo pazzia: difficile saperlo.
    Quello che so è che non è fantasia
    e che nessuno c'ha ragione e così sia,
    e pochi mesi ad un giro di boa
    per voi così moderno

    "...C'era una volta la mia vita
    c'era una volta la mia casa
    c'era una volta e voglio che sia ancora.

    E voglio il nome di chi si impegna
    a fare i conti con la propria vergogna.
    Dormite pure voi che avete ancora sogni, sogni, sogni..."

    (Il mio nome è mai più - Jovanotti)

    RispondiElimina
  80. ammazza torno dopo un pò e sapevo che c'era partecipazione...ma non pensavo fino a questo punto!bene, benissimo. intanto sale ancora la tensione tra India e Pakistan e un kamikaze si è fatto esplodere in pakistan :(

    RispondiElimina
  81. Hola Gringo.
    Ma perchè qualcuno non si fa esplodere sulla casa del mio prof di diritto pubblico?

    RispondiElimina
  82. La cosa che mi fa più arrabbiare è vedereche molti considerano gli attentati di Mumbai ome una cosa lontana, estranea...
    Una csa che riguarda altri e, in fono in fondo, anche inevitabile.
    Ma come si fa???

    RispondiElimina
  83. Temo proprio che BEA abia ragione. Tutti noi abbiamo riposto le speranze di cambiamento su Obama, ma credo che avrà un sacco di guai da sistemare a casa sua...
    Come dire che avrà da pensare agli americani !

    RispondiElimina
  84. Ma avete visto il video che ha proposto Jacopo?
    Porca vacca !!!

    RispondiElimina
  85. Io continuo a pensare che se non troviamo un equilibrio tra sviluppo economico e giustizia sociale questi episodi non potranno che moltiplicarsi: qui non è questione di aumentare la sicurezza, occorre dare prospettive di vita a chi si ritiene già morto e non ha nulla da perdere.

    RispondiElimina
  86. Io credo che le società "occidentali" debbano riflettere a fondo su ciò che sta succedendo oggi...il terrorismo è la risposta estrema (a cui sono assolutamente contrario) che arriva al termine di una serie di tensioni e di problemi mai risolti, ma spesso accantonati in un angolo dai nostri governanti in favore di alleanze e profitti.
    Cosa può spingere un uomo (dei ragazzi in questo caso) a cancellare centinaia di vite di persone innocenti? Perché dentro la sua mente noi siamo i nemici? Io credo che la risposta vada cercata nella storia recente, nelle guerre per il petrolio,per il gas, per i diamanti, nelle "missioni di pace", nei mercati delle armi occidentali in medioriente, negli appalti per le ricostruzioni, nello sfruttamento del lavoro a basso costo...
    Non beviamoci la spiegazione che tentano di darci: i terroristi non vogliono attaccarci per le vignette su maometto, né per la pornografia o perché le nostre donne non portano il velo.
    Queste sono persone disperate, che non hanno trovato più nulla in cui credere e il cui odio per la loro esistenza è stato incanalato verso di noi da chi trae vantaggio dal caos, dall'instabilità internazionale.
    Se un bambino palestinese non vedesse distrutta la propria casa, se un bambino israeliano non vedesse bombardare il suo villaggio, se a un bambino somalo non venisse dato in mano un mitra, se un bambino afgano non perdesse una gamba su una mina, se un bambino filippino non venisse rinchiuso in una fabbrica di scarpe...forse domani le cose sarebbero migliori.

    RispondiElimina
  87. Miguel sarà dell'82... ma ha centrato il problema.
    Ci chiediamo fino in fondo che idea debbano avere di noi Occidentali quei ragazzi costretti a vivere senza un minimo di dignità?
    Ed ancora: che faremmo noi se fossimo al posto degli ultimi del mondo?

    RispondiElimina
  88. Riccardo very good, very good.
    Use your network to organize the comparison.
    I see that growth ...
    Good luck and you'll see that we can!

    RispondiElimina
  89. Ssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss !!!
    Il nemico ci ascolta...

    RispondiElimina
  90. Ah ah ah ...
    Il Losco ha parlato.
    Ipse dixit !!!

    RispondiElimina
  91. e bravo Michele...
    senza dubbio la disparità sociale è una polveriera e noi siamo proprio nella parte più alta...ma a guidare questi movimenti reazionari sono sempre gli stessi attori (che tutto fanno meno che rendersi pubblici) sono quelli che ci guadagnano dalle guerre dai conflitti sociali dalle distruzioni degli stati democratici, sono i potenti delle società occidentali a braccetto con i neosignori degli stati emergenti (i cui popoli stanno pagando il prezzo del progresso in temini di morte, inquinamento e soprusi); spero, come Te, che cominciando noi a seminare dal basso i valori della vita, la fratellanza, la solidarietà, il rispetto della persona, l’amore si possa riuscire a disgregare questa fortezza di odio e opportunismo.

    RispondiElimina
  92. Grande Simona!!!sei anonima ma non per me ;) sono contento che hai preso parte alla discussione.abbiamo bisogno di giovani professioniste/donne/mamme intelligenti. Quindi, gsambe in spalla e vieni con noi in cammino...

    RispondiElimina
  93. sono una curiosa e gira gira ho trovato qualcosa di veramente interessante complimenti a tutti

    RispondiElimina
  94. Ringrazio tutti dei complimenti e rilancio: aperitivo pagato al centesimo commento...
    (Bastilani escluso!!!)

    RispondiElimina
  95. A noi piacciono i curiosi... sono il sale della terra.
    E qui di persone curiose ce ne sono davvero molte.
    P.S. devo uscire, ma ciò una domanda: un premio di consolazione, che sò, un caffè, per il commentatore numero 99 l'hai messo in conto Riccà ?!?

    RispondiElimina
  96. Lo sapevo !!!
    A me l'aperitivo... Commento numero 100 !!!
    Ore 1,26... me lo merito o no?

    RispondiElimina
  97. E per sicurezza voglio postare anche il commento numero 101.
    Crepi l'avarizia !!!

    RispondiElimina
  98. Medaglia d'argento all'insonne "zio Giulio".
    Doverosamente membro anziano...

    RispondiElimina
  99. Come ampiamente previsto, i rapporti tra India e Pakistan sono diventati molto tesi.
    Sotto la spita del partito nazionalista il Governo Indiano sta accusando quello pakistano di essere collaborazionista con i terroristi...
    E a ben guardare è la stssa accusa che muovevano gli Stati Uniti di Bush all'Iraq...
    Speriamo bene!!!

    RispondiElimina
  100. Ok!
    L'aperitivo va al NICCO...(centesimo commento!!!)
    Al membro anziano Giulio un caffè (che lo iuti a stare sveglio e postare dopo le 2 di notte...)

    RispondiElimina
  101. Una cosa è certa: quello successo a Mumbai rischia di rompere tutti gli equilibri politico-economici di tutta quella zona di mondo.
    Speriamo bene...

    RispondiElimina
  102. Riflessione a voce alta, magari c'entra fino a un certo punto, non lo so.
    Però oggi buttando un occhio sul sito del Corriere della Sera ho visto alcune foto-simbolo del 2008 targate Reuters.

    A un certo punto l'immagine di un bambino di 9 anni, denutrizione allo stato terminale, ospedale dell'Honduras.
    Girano l'"Isola dei Famosi" da quelle parti, sbaglio?

    Ora, questi si muoiono di fame, sono sovrastati da problemi incredibili, assediati da una miseria strisciante e assassina... e noi che si fa?!... la nostra TV PUBBLICA irrompe lì con una profusione di mezzi tecnici che neanche lo sbarco sulla Luna, mettendo in piedi una buffonata in cui un manipolo di isterici deficienti viene ridotto allo stato brado da una miseria indotta e fittizia, con tanto di telecamera 24h al giorno a riprendere tutto (col medico pronto però, e non mi sta bene: neanche i cerotti se vuoi diventare famoso giocando così sporco...).
    Insomma, si va lì a riprodurre televisivamente per un mese (col televoto, i pianti finti, una volgarità infinita) un dramma che in loco si consuma tutti i giorni per davvero, senza sconti.

    Io davvero non vorrei fare il moralista, ma qui mi pare che all'Occidente non basti semplicemente disinteressarsi delle enormi disparità sociali ed economiche che si consumano nel mondo, ma proprio vada lì a pigliarli per il culo.
    Sarà troppo, o no?!

    Ok, discorso nazional-popolare, facile e qualunquistico.
    Ma se è vero che chi tira i fili (di qua come di là) lo fa essenzialmente per ragioni ECONOMICHE, è altrettanto vero che gli riuscirà pure più facile far presa nei sentimenti profondi dei soggetti cui si rivolge, di fronte ad atteggiamenti (nostri) del genere.

    Io sinceramente "mi starei sulle palle", stando di là, e pure di brutto.

    Scusate il francese.

    RispondiElimina
  103. Ulteriore riflessione sulla location.

    Va bene il posto dall'aspetto selvaggio, perfettamente funzionale al programma.
    Ma se l'Honduras c'avesse avuto l'atomica... boh, non lo so, magari si andava tutti in Calabria.

    Altro che gli scorpioni nelle mutande, le prove di coraggio gliele facevo fare con la 'nduja.
    Magari erano pure più spettacolari, chissà.

    RispondiElimina
  104. Giampiero stà in forma campionato...
    Grande!!!

    RispondiElimina
  105. Matteo mi ha segnalato questo blog.
    Siete forti, ma c'ho messo quasi mezzora a leggermi tutti i commenti... ma che siete matti?

    RispondiElimina
  106. un pò sì... e un pò no !!!

    RispondiElimina
  107. confermo Giorgia:
    se non sò matti... non li volemo !!!

    RispondiElimina
  108. intanto un'altra zona della trra è diventata assai "instabile".
    D questo passo le zone di "guerra" ed i presidi militari si allargheranno a macchia d'olio.

    RispondiElimina