venerdì 14 novembre 2008

nessuno tocchi Saviano


"Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni! E voglio ancora scrivere, scrivere, scrivere perché è quella la mia passione e la mia resistenza e io, per scrivere, ho bisogno di affondare le mani nella realtà, strofinarmela addosso, sentirne l'odore e il sudore e non vivere, come sterilizzato in una camera iperbarica, dentro una caserma dei carabinieri - oggi qui, domani lontano duecento chilometri - spostato come un pacco senza sapere che cosa è successo o può succedere. In uno stato di smarrimento e precarietà perenni che mi impedisce di pensare, di riflettere, di concentrarmi, quale che sia la cosa da fare. A volte mi sorprendo a pensare queste parole: rivoglio indietro la mia vita. Me le ripeto una a una, silenziosamente, tra me". (Roberto Saviano)


Le parole di Roberto Saviano sono un pugno nello stomaco... uno schiaffo in faccia che ci riporta alla responsabilità di fare qualcosa. Perchè a ventottanni si può avere il coraggio di denunciare la camorra, ma non quello di rinunciare a vivere. Questo blog urla insieme a tantissimi "NESSUNO TOCCHI SAVIANO". L'8 ed il 9 dicembre la Biblioteca Comunale stà organizzando una manifestazione nella quale tanti cittadini leggeranno le pagine del libro Gomorra...
Lo farò anch'io e chiedo la disponibilità di chiunque sia "in cammino...", perchè come diceva Giovanni Falcone: "avete chiuso cinque bocche, ne avete aperte 50 milioni."

33 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  2. io e Marco ci vorremmo segnare Ric, ma a che ora si fà sta cosa?

    RispondiElimina
  3. Solo tu puoi passare dalle barzellette inglesi a Gomorra.
    E poi dici che non stai fuori di testa...
    A parte ciò, questa è davvero una cosa assurda.
    Pensa che deve essere vivere sotto massima protezione a quell'età...io lo capisco quando parla di fuggire dall'Italia.

    RispondiElimina
  4. Questo ragazzo c'ha avuto un coraggio non comune.
    Te lo immagini che significa salire sul palco a Casal del Principe e attaccare i Casalesi? Unpò devi essere pazzo, e un pò eroe.
    Se dovesse fuggire dall'Italia sarebbe uno sconfitta per tutti. NESSUNO TOCCHI SAVIANO!!!!!

    RispondiElimina
  5. Ah Fefo... ma allora sei vivo.
    Alcuni pensavano che fossi fuggito all'estero (tu per davvero). Non ti fai sentire da un pò.
    E oggi te ne arrivi bello bello a commentare il "Saviano-Pensiero" ?

    RispondiElimina
  6. Quando il gioco si fa duro... e poi ora "tutto è possibile" (non l'hai visto quello che è successo in America?)
    Io ci stò, come sempre. Solo che il lavoro è più duro del solito. Fortuna che oggi è venerdì.

    RispondiElimina
  7. Scusate se rovino l'idillio: io ci vengo a leggere Gomorra, anche se un pò mi emoziona leggere davanti a tante persone. Ric m'ha dato il numero e ho chiamato in BCT, stanno già prendendo le disponibilità.

    RispondiElimina
  8. Eccola qui la professorina.
    E dacce tregua Marta. Già sei tornata da Roma ?
    Oggi niente scioperi?
    P.S. ti vogliamo bene, lo sai, ma quando intervieni così, a gamba tesa, ti meriti il giallo !

    RispondiElimina
  9. AH H AH AH AH
    Ve ce sapete mette in tre contro una !
    E pure piccola !!!
    Grande Saviano, spaccali in due questi maledetti che rovinano la nostra bella Italia.
    Anche io sto con Saviano.

    RispondiElimina
  10. Ammazza Marta che piglio deciso...Questo è lo spirito giusto.
    Penso a Luca, che al Liceo classico mi chiedeva quali argomenti potessero avere l'attenzione dei giovani compagni di classe...
    Prova a proporre un gruppo di studio su Gomorra, vedrai che verranno in tanti e parlerete di qualcosa di importante.

    RispondiElimina
  11. Disturbo? Un momento solo prima di uscire.
    Ci sta un posticino anche per un vecchio attore di liceo ?
    ehhhhhh che tempi...
    Ho visitato il blog Libertas calcio a 5, ma le foto l'hai fatte tu o Marcus?
    NESSUNO TOCCHI SAVIANO (o ve la vedrete con tutti noi...)

    RispondiElimina
  12. Mani in alto!
    Un saluto a tutto il clan.
    Ho pensato tante volte che siamo fortunati a vivere in una città dove non c'è minima traccia di quel mondo di cui si parla nel libro.
    Ma c'ho una domanda : Il carcere di Terni è ancora "di massima sicurezza" ?
    Ho sempre avuto paura che questo avrebbe in qualche modo avvicinato certi ambienti alla nostra zona.

    P.S. ma la cosa scioccante è ascoltare le interviste dei ragazzzi giovani di Secondigliano o di Scampia che se la prendono con Saviano per la presenza eccessiva delle forze dell'ordine...
    Incredibile!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  13. Pino come sempre centra il problema.
    Premesso che spesso non ci rendiamo conto di abitare in una città a misura d'uomo, la questione dei ragazzi campani che sparano ad alzo zero su chi denuncia la camorra mette in evidenza il sentimento prevalente: lo Stato in quei posti è visto (nel migliore dei casi) come assente, più spesso come nemico.
    Da qui il discorso si... dilata...

    RispondiElimina
  14. Segnami Riccardo, che io ci sto.
    Anche se non ho certo la dizione di un'attrice...
    Voglio dare il mio contributo, perchè anche da qui si alzi forte il grido: NESSUNO TOCCHI SAVIANO !

    (e nessuno tocchi neanche Marta, che è la più forte di tutti)

    RispondiElimina
  15. evvai ! 2 contro 3, la cosa si fa più equilibrata. Più rileggo la lettera di Saviano, più sento l'angoscia di un ragazzo che non sa più dove andare a parare.
    E' proprio grande il peso delle azioni coraggiose.

    RispondiElimina
  16. tutto molto interessante; ma se uno il libro non l'ha letto?

    RispondiElimina
  17. se lo compra, se lo legge e riflette un pò...
    Gomorra è un libro unico Chicco, io te lo posso prestare, ma è bene conservarne una copia in biblioteca.
    Dammi retta, film o spettacolo teatrale (come sempre) sono un'altra cosa.
    P.S. ho letto da qualche parte sulla rete che lo vendono in promozione a 50 centesimi... meglio di così...

    RispondiElimina
  18. evvabbene comandante, questo fine settimana full immersion de Gomorra, e speramo che mi piace...
    Nel frattempo ti dico che come scrittore non lo posso ancora giudicare, ma legge tanto male...
    ahahahahah
    Ciao a tutti, il calcetto mi aspetta.

    RispondiElimina
  19. A proposito, vi consiglio il libro di Raffaele Cantone (giovanissimo numero uno dell'antimafia napoletana) "Solo per giustizia" - vita di un magistrato contro la camorra.
    Vi anticipo che probabilmente sarà lui a ricevere la stella d'oro l'8 dicembre a Terni.

    RispondiElimina
  20. davanti all’ Europarlamento, a Bruxelles, lettura collettiva di ‘Gomorra’.

    Bruxelles, 14 nov.- (Aki)- La solidarietà per Roberto Saviano conquista il nordeuropa e nonostante la pioggia arriva fino a Bruxelles, dove nella centralissima Place Luxembourg, proprio davanti alla sede del Parlamento europeo, si sta tenendo una lettura collettiva della versione inglese di ‘Gomorra’, il ‘best-seller’ che denuncia il sistema camorristico in Italia. “Siamo qui per esprimere tutto il nostro supporto a Saviano e a tutte quelle persone che ogni giorno consacrano la loro vita alla giustizia. Bruxelles, in quanto cuore multiculturale d’Europa, scende in piazza non solo per richiedere la protezione della vita di un cittadino dell’Ue ma per difendere il diritto alla libera manifestazione del pensiero e la libertà di parola”, dice Francesca, una delle organizzatrici dell’evento, che chiede all’Unione europea di “combattere il problema della mafia”.

    RispondiElimina
  21. Tutto bello e tutto giusto.
    Nessuno tocchi Saviano, tutti leggano il suo libro.
    Io ancora non l'ho fatto, vorrei, ma il comodino ormai scricchiola sotto il peso della colonna di libri da leggere e che invece restano lì, intonsi o a metà, per un motivo o per l'altro.

    Ho visto il film, che ovviamente non sarà la stessa cosa, e che però a modo suo un pugno nello stomaco è riuscito a farlo arrivare lo stesso. Un'angoscia sorda, figlia di una desolazione sordida.
    Uscito dalla sala, tuttavia, l'unica domanda a sbattermi dentro alla testa era: fossi nato là, chi mi assicura che sarei stato dalla parte giusta?
    Perchè - riflettevo - da questa sonnacchiosa città di provincia, lontana da quell'inferno 300 km di autostrada e qualche anno luce di mentalità, può essere molto più facile decidere chi e cosa condannare. Cosa vuoi dire di uno che se ne va in giro a scaricare Kalashnikov nelle pozzanghere o sulle persone, indifferentemente?

    A me interesserebbe capire, piuttosto, quanta reale scelta puoi avere se nasci in un posto così, in certe famiglie, in certi quartieri. Quanto "margine di manovra" possa avere una coscienza, quanto si possa essere davvero liberi nell'autodeterminazione di una condotta morale, sociale, di vita.

    Non voglio dare alibi a nessuno, sia chiaro, nè tanto meno ridurre tutto alla solita "colpa della società".
    Condannare va bene, benissimo, e siamo tutti dalla parte di questo ragazzo costretto a condurre una vita assurda solo per aver reso a noi tutti una testimonianaza di valore inestimabile.
    Però... però condannare non basta, ci vorrebbe uno sforzo supplementare: quello di provare a capire, che mi pare l'unica strada per intervenire alle radici del male, fino in fondo, finalmente.

    A leggere Saviano, l'8 e il 9, ci sarò.

    RispondiElimina
  22. Vedi che significa avere anche Jacopo e Giampiero?
    Uno ti porta l'Europa in casa, e l'altro ci mette tutta la passione di cui è capace...
    Niente da dire, siamo proprio in cammino...

    RispondiElimina
  23. Ma Jacopo è "l'inviato dall'estero" ?
    Allora per lui il gioco della barzelletta straniera è trooooppo facile.
    Non vale, faccio appello ai ragazzi del COVO.

    RispondiElimina
  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  25. E non è il solo ad aver mollato temporaneamente "la Conca".
    Ciao belli... torno presto !
    Intanto riaprite il COVO !?!

    RispondiElimina
  26. Ma non ci posso credere... U.K. è tra noi !?!
    Chi t'ha detto del blog ? Volevamo partire in sordina...
    Mi correggo, se c'è U.K. non siamo in cammino... stiamo già CORRENDO...

    P.S. ma quando torni, che da quando sei lì, sò crollate tutte le borse?

    RispondiElimina
  27. anch'io vorrei partecipare a questa lettura collettiva... speriamo che riesco a svincolarmi dal lavoro.

    RispondiElimina
  28. Il Nostro è stato appena incoronato rockstar dell'anno dalla rivista Rolling Stone Italia.
    La motivazione: "A soli 29 anni ha colpito profondamente il sistema, a conferma che la relazione non subordinata tra cultura e potere è propria delle migliori menti della cultura rock".

    Con tanti saluti a Celentano...

    RispondiElimina
  29. Premessa, non voglio scantonare.....Saviano siamo tutti noi, anche se poi a rischiare è soprattutto lui (e i ragazzi della scorta).
    Mi piacerebbe, però, che ragionassimo su un passaggio del post di Giampiero: "A me interesserebbe capire, piuttosto, quanta reale scelta puoi avere se nasci in un posto così, in certe famiglie, in certi quartieri. Quanto "margine di manovra" possa avere una coscienza, quanto si possa essere davvero liberi nell'autodeterminazione di una condotta morale, sociale, di vita".
    Ecco, quella sua riflessione, ovviamente riferita al contesto di Gomorra e che mi trova d'accordo, mi ha però fatto tornare in mente un pensiero, piccolo piccolo, che mi è sempre girato in testa in relazione alla 'nostra' realtà locale: i problemi sono ovviamente diversi, ma non credete che anche noi, qui nella 'conca', dovremmo provare ad uscire dalle logiche di pensiero, stagnanti e spesso inconcludenti o peggio, alle quali ci siamo troppo spesso adattati? Il blog si chiama 'In cammino', no? Bene, credo che solo cominciando a fare un passo in avanti, questo cammino possa iniziare...e quanto a Saviano (ma non solo a lui, per la verità)...Bertold Brecht ne "La vita di Galileo", scrive "...sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi..". Ecco, noi ne abbiamo bisogno. Purtroppo.

    RispondiElimina