Fiorella mi ha chiesto, già dall'anno scorso, di partecipare al concorso Parole in Corsa con un racconto breve di 90 righe. Per lei ho sconfitto la pigrizia e buttato giù 5000 battute secche. Erano anni che non scrivevo più (ovviamente se escludo il blog). Forse avrei continuato a non farlo se qualche giorno fa, come ampiamente previsto, non avessero abbattuto la nostra vecchia officina di famiglia (l'Officina Giubilei in Via Porta San Giovanni). Lo sapevo che sarebbe successo, ma vedere le ruspe squassare tutto mi ha fatto davvero impressione. Il racconto nasce dal rumore delle benne e dalla polvere di quel cantiere. Lo dedico a mio nonno Augusto, a mio zio Renzo ed a quanti ricordano il clima di quei giorni; ma soprattutto a Tommaso, che quei tempi non li potrà vivere mai.
Per leggere il racconto del concorso clicca qui

Sono nato a Terni il 22 giugno del 1973; erano le una e un quarto di notte ed i miei dicono che faceva un gran caldo. Dall'anno del diploma al liceo classico Tacito ho cominciato ad occuparmi di politica, o meglio, dell'amministrazione della nostra città e del nostro Territorio. Sono riuscito a far stare dentro i miei primi trent'anni un diploma al Conservatorio Briccialdi, Giurisprudenza all'Università di Perugia, un paio di master in marketing politico-elettorale alla Luiss (con 2 borse di studio), moltissimo sport, quasi 2 anni al Parlamento Europeo (ma come assistente) un paio di legislature da Presidente di Circoscrizione, un mare di passioni e tanti ma tanti viaggi. Dal 2000 siedo tra i banchi di Palazzo Spada a suon di preferenze e senza compromessi. L'11 settembre del 2004, dopo un fidanzamento da leggenda, ho sposato un architetto:
Mi hai commosso.
RispondiEliminaComplimenti, davvero!
Mi è piaciuto molto!
RispondiEliminaNon so che concorso sia, ma io lo stra-voto.
me lo ricordo benissimo il quartiere di San Giovannino di quegli anni.
RispondiEliminaPieno di botteghe artigiane.
L'officina era un punto di riferimento per tutti.
Hai ragione, c'era sempre la fila per risolvere i problemi.
Oggi è finito tutto: i pezzi si cambiano, non si aggiustano più.
Niente studio, niente pratica, niente lavoro specializzato.
Tutto rischia di andare in fumo...
Hai fatto benissimo a scrivere, anche a me ha fatto parechio effetto vedere lo spazio raso al suolo dove sorgeva l'officina.
Ricordo sempre con piacere Renzetto, l'amico degli amici, il maestro, come lo chiami tu.
Complimenti Riccardo, hai commosso anche me.