martedì 20 settembre 2011

Con le unghie e con i denti...

Questo è l'intervento della Presidente Marini in apertura dei lavori del Consiglio Regionale di questa mattina. Fra i banchi del pubblico, attenti ad ogni parola, c'eravamo noi, Consiglieri di Palazzo Spada. Ieri ho chiesto che il Consiglio Comunale di Terni, nelle sue articolazioni, fosse convocato a Perugia, per esercitare la giusta pressione sul consesso regionale e sui nostri rappresentanti ternani che troppe volte, superata l'uscita di Montecastrilli, sembrano perdere voglia e piglio per combattere per la salvaguardia del nostro territorio e della nostra città. La Presidente Marini è molto chiara e da questa sua comunicazione siamo riusciti ad arrivare alla presentazione di una "risoluzione" votata all'unanimità dal Consiglio Regionale. Un documento che da un segnale chiaro al rettore Bistoni ed al Senato Accademico che in queste ore sta redigendo lo Statuto, in base alle nuove disposizioni della riforma Gelmini. Ecco l'intervento; ascoltatelo, io lo trovo molto chiaro. Di seguito qualche breve considerazione sulla giornata:
...l'appuntamento era alle 9 di questa mattina, sotto Palazzo Spada. Con le nostre automobili siamo andati a Perugia, in Consiglio Regionale. All'ingresso abbiamo consegnato i documenti di identità e col pass dei visitatori siamo entrati nel paradiso della politica umbra dove, tra stucchi, uscieri, poltrone Frau, tappeti e cristalli, si decidono le sorti dei nostri territori. E la sensazione che ci si trovi nel pieno della stanza dei bottoni te la danno subito gli sguardi appagati e troppo spesso tracotanti dei fortunati eletti (e ingrati nominati) che siedono tra quei banchi. Lo abbiamo visto subito che dava loro fastidio: una delegazione di consiglieri ternani (di maggioranza ed opposizione) che osa alzare la testa a tutela dei patti sottoscritti... Siamo praticamente al limite della "lesa maestà". Sarà per questo che alcuni si sono guardati bene anche dal salutarci (ed avverto quelli che fanno parte del gruppo del PD, etruschi o meno, che ci rivedremo in Assemblea Regionale e Provinciale, se non dalle colonne di qualche quotidiano). La Marini ha detto esattamente quello che ci aspettavamo dicesse, a tutela del Polo Universitario Ternano e dell'Umbria, mantenendo l'equilibrio e la posizione corretta che le abbiamo sentito riportare in varie occasioni pubbliche; tuttavia ascoltare la sua comunicazione in seno al Consiglio Regionale, diretta e chiarissima, un certo effetto lo ha fatto. Non è mai scontato riuscire ad ascoltare da quei banchi posizioni così evidenti a tutela di Terni e quando vengono dal livello massimo di rappresentanza, ti fanno sentire un pò meno solo. Noi avevamo portato, da bravi ragazzi diligenti, tutti i documenti approvati all'unanimità dal Consiglio Comunale. Poche chiacchere, neanche i saluti istituzionali...e pensare che stavamo rappresentando la città. Ma non c'era il tempo per offendersi o per cadere nelle ostentate provocazioni di quelli che hanno continuato a darci le spalle per 6 ore. Senza formalizzarci troppo, abbiamo chiesto al Presidente Brega di incontrare i capigruppo. Così, sospesa la seduta, siamo andati nella sala partecipazione. Li, seduti sulle poltroncine da design nuove nuove, non abbiamo neanche dovuto alzare la voce: i microfoni funzionavano benissimo, non come a Palazzo Spada. Così, dopo aver sintetizzato chiaramente le richieste e presentato tutti i documenti, abbiamo chiesto ai capigruppo di aprire la discussione sul tema del polo universitario ternano in Consiglio: niente da fare! Allora abbiamo insieme limato un documento, poi firmato ed approvato da tutti i gruppi, che ribadisse le parole della Presidente e desse un segnale chiaro e forte al Senato Accademico. Mi preme troppo l'esito di questa battaglia, così faccio voto di non sparare ad alzo zero contro quei consiglieri regionali che hanno tentato in tutti i modi di frenare e mediare sul documento, a tutela di posizione retrograde ed assurde: quando il pericolo sarà cessato e la storia finita, ci fermeremo alle analisi dettagliate dei comportamenti, dei giochini e delle prese di posizione contro il nostro territorio (tanto c'ho tutti i video). Per ora mi basta quel voto unanime: da qui si riparte per far capire al Senato Accademico ed al prode rettore Bistoni che "pacta servanda sunt" e che l'Università dell'Umbria non può fare a meno di Terni e del suo apporto. La battaglia sarà ancora dura, ma stasera, come consigliere, sento di aver contribuito ad un passo importante e di aver supplito ai numerosi passaggi a vuoto di chi invece doveva stare sul pezzo ogni giorno e non l'ha saputo fare. Poi trarremo le considerazioni. Poi potremo dare i giudizi. Poi faremo tutte le domande. Poi denunceremo la manifesta incapacità. Poi chiederemo conto a chi doveva tutelarci ed invece ha tentato di svenderci...ma dopo. Ora non abbiamo tempo, ora dobbiamo ancora combattere. Tutti insieme.
Questo, infine, è il documento approvato all'unanimità dall'assemblea regionale. E' la terza stesura e credetemi che abbiamo dovuto strappare parola per parola.

IL CONSIGLIO REGIONALE

UDITE

le comunicazioni rese in aula dalla Presidente della Giunta Regionale in ordine agli orientamenti del governo regionale, nell'ambito dei rapporti istituzionali con l'Università degli Studi di Perugia, nella fase di adempimento alla legge 240/2010, attraverso la definizione del nuovo Statuto dell'Ateneo.

ESPRIME CONDIVISIONE E PIENO APPOGGIO

agli orientamenti esplicitati dalla Presidente, valutando positivamente le iniziative già messe in atto.

In particolare si sottolinea la rilevanza che avrà la nuova fase dell’Università degli Studi di Perugia che deriverà, in particolare, dal nuovo assetto organizzativo e funzionale per la didattica, l’alta formazione e la ricerca scientifica previsto nello Statuto e dal ruolo e dall’importanza che l’Università riveste per la società regionale, per le imprese e l’innovazione anche del sistema economico e produttivo.

Così come si sottolinea la necessità che, nel rispetto dell'autonomia dell'Università e degli organi decisionali dell’Ateneo, trovi formale riconoscimento, nella nuova ipotesi statutaria, l'attuale organizzazione dell’Università degli Studi di Perugia, articolata nella sede centrale nella città di Perugia, e nel Polo Didattico e Scientifico di Terni, così come già definito nell’accordo di programma tra MIUR, Università degli Studi di Perugia, Regione Umbria ed Enti Locali.

Si auspica, inoltre, che nella successiva fase, la specificità del Polo Didattico e Scientifico di Terni possa essere valorizzata anche nell’articolazione delle strutture didattiche e scientifiche (dipartimenti e centri di ricerca). Questo viene sottolineato, nel rispetto delle reciproche autonomie, nell'ambito dei rapporti complessivi che intercorrono e che intercorreranno tra la Regione e l'Università degli Studi di Perugia.

Il Consiglio Regionale, infine, invita la Presidente della Giunta regionale, sentiti anche i Sindaci di Terni e Narni e il Presidente della Provincia di Terni, a rappresentare, questo orientamento del Consiglio Regionale, agli Organi di Governo dell'Università degli Studi di Perugia.

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