martedì 17 gennaio 2012

I cavalieri che fecero l'impresa...

Il ritorno a passo lento coi Volontari della Valnerina (sebbene in formazione ridotta) merita un nuovo video. 3 minuti scarsi di immagini rubate dal mio fido cellulare che riescano a dare l'idea della bellezza unica della nostra terra. Domenica abbiamo percorso poco più di una decina di chilometri di montagna: un anello suggestivo in una fredda e serena giornata ricca di scorci unici, a partire dalle atmosfere magiche ed antiche di San Benedetto in fundis, scenario del film di Pupi Avati. L'ultima volta era più pulito da rovi e sterpi, ma l'emozione di scoprire le rovine dopo un sentiero di dura salita è davvero impagabile. Le immagini spero rendano l'idea... Una camminata che ci riporta al tema dei temi: la magia dei nostri territori e l'innegabile incapacità di valorizzarli. Secondo voi, quelli che si occupano di turismo o di sviluppo dei nostri territori, avranno mai percorso questi sentieri o, almeno, conoscono queste rovine e questi scorcie caval... Un sentiero splendido, che si faceva spazio tortuoso tra una fitta faggeta e branchi di placidi cavalli al pascolo, ci ha condotti verso San Simeone, vecchio monastero ristrutturato da una comunità di giovani "ricostruttori" (e chi non li conosce...si documenti su internet). Da lì, in picchiata, verso il ritorno per Terni (e l'appuntamento immancabile, appena dopo il pranzo della domenica, con le Fere al Liberati). Negli occhi le immagini dei nostri boschi ed in testa i mille e più suoni della natura. Lontani dallo smog, dalle auto, dalle follie della settimana, calpestando con gusto i sentieri millenari dei nostri antenati. Non c'è di meglio e peccato per chi proprio non riesce a capire (e non capirà mai). Lunga vita ai Volontari della Valnerina!


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