domenica 19 gennaio 2014

GIU' IL SIPARIO!

Ascoltare dalla viva voce dei professionisti che hanno vinto il bando di gara per il consolidamento del Teatro Verdi tutti i dettagli che hanno portato a scegliere una strada invece che un'altra è la cosa migliore: si evitano retro pensieri, strumentalizzazioni e soprattutto si capiscono molto meglio tutti i dettagli della questione. Ho registrato gli interventi durante la seduta della I Commissione Urbanistica ed il sopralluogo al Teatro di venerdì mattina e li metto qui, nel blog, a disposizione di chi vuole farsi un'idea chiara senza farsi raccontare da altri tutti i dettagli. Francamente a me la questione pare chiara. Ad ogni modo è bene che questo approfondimento continui perché stiamo decidendo un intervento che detterà la strategia della politica culturale di Terni per i prossimi anni. Mi piace confrontarmi con tutti anche perché la materia presuppone conoscenze e competenze tecniche tali che un approccio umile è fondamentale. In Consiglio Comunale saremo chiamati, a breve, a deliberare sulla questione della variante urbanistica per la realizzazione della nuova torre scenica. L'ingegnere Salvatoni, durante il sopralluogo, lo spiega in modo molto chiaro, mentre l'architetto Pennati, nel corso della commissione, aveva già illustrato tutte le scelte tecniche, i nuovi volumi, ed i temi riguardanti la sicurezza, e l'architetto Boncio ci aveva rappresentato la volontà di realizzare uno spazio perfettamente inserito nel contesto cittadino, che i ternani possano sentire proprio e che vivano al meglio. 
Prendetevi qualche minuto ed ascoltate con attenzione i passaggi dei tre professionisti: non potrete più dire di non conoscere quello che si sta facendo al Teatro Verdi e perché si sono fatte alcune scelte. L'appuntamento, per chiunque voglia saperne di più, è sempre qui, sul mio blog, per vedere i progetti di restauro e le relazioni tecniche che sto scaricando proprio in questi giorni. Non mi sottraggo al confronto; anzi, ringrazio di cuore tutti quelli che continuano ad interessarsi con tanta passione alle sorti della nostra città.

1 commento:

  1. Caro Riccardo, mi pare tu sia l'unico consigliere che, almeno così pubblicamente, voglia portare il suo contributo fattivo alla causa di chiarezza.
    Tuttavia, anche stavolta, o ti sfugge qualcosa o hai fatto scelte diverse.
    Dovresti infatti sapere CHE NON SIETE chiamati a votare una semplice variante urbanistica per la torre scenica.
    DOVETE PIUTTOSTO APPROVARE un PROGETTO DEFINITIVO di primo stralcio strutturale che prevede 2 lotti di lavori, uno finanziato per 2,9 milioni e uno a oggi NON FINANZIATO per 1,43 mln. Il secondo lotto, in particolare, prevde il consolidamento della struttura esistente, il che significa che il "Nuovo teatro Verdi" quando saranno completati TUTTI i lavori, non solo il primo stralcio strutturale (per il quale, ripeto, a oggi non sono indicate tutte le coperture economiche necessarie), sarà così come lo vediamo oggi al netto del colore delle poltroncine o della tinteggiatura degli intonaci.

    Dovete VOTARE un progetto definitivo che è parte di un progetto complessivo generale del quale, la città, pubblicamente, ufficialmente, solennemente, NON CONOSCE I COSTI!

    Per coprire tali costi quantificabili con una "X" (incognita) a oggi il Comune non sa come fare.

    Ammesso che il Comune, oggi o domani, trovi "X", non è in grado di dire, come i lettori potranno ascoltare dall'intervento dell'arch. Pennoni, con quale tipo di gestione intenderà recuperare o ammortizzare l'ingente investimento.

    Non si faccia confusione e si sfruttino questi giorni per una seria e approfondita riflessione.
    La politica decida se dare il via libera a un progetto del quale non si conoscono costi, non si conoscono finalità, non si conoscono i modelli di gestione e di sostenibilità economica successivi all’ultimazione lavori, non sono disponibili nemmeno tutte le risorse per il primo stralcio strutturale; o se, piuttosto, non convenga, resettare tutto, mettersi seduti al tavolo della collaborazione con tutta la città (ordini professionali, associazioni, fondazioni, enti di categoria).

    Andrea Fabbri

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