giovedì 16 gennaio 2014

STORIA DI UN TEATRO ANNUNCIATO

La prima volta, per me, è stato nel lontano 1989: andava in scena la Boheme di Giacomo Puccini, suonava l'orchestra dell'Istituto Briccialdi diretta da un ispiratissimo maestro  Frajese ed io, che spuntavo di un palmo scarso dal leggio, ero secondo oboe: la prima opera da musicista! Ancora la ricordo bene l'emozione del debutto: la gola secca, il cuore che batteva forte, il papillon nero che mi pareva troppo stretto intorno al collo e la lucina viola che proiettava una luce strana sugli spartiti.... Dai camerini salivano i gorgheggi dei cantanti e le comparse, con vestiti e broccati, si accalcavano sulla scena mentre le quinte ribollivano di agitazione. La musica mi aveva rapito da tempo e di concerti ne ho tenuti e seguiti tanti: ma la magia di quella notte la porto ancora dentro. Per fortuna che sapevo la parte a memoria: passai tutto il tempo con un occhio rivolto al palcoscenico, ben protetto nella buca dei musicisti, a godermi attimo per attimo di quella inimitabile magica atmosfera. Ecco perché vedere le porte del Teatro Verdi  ancora sbarrate, per me, è una ferita.

C'è un grande fermento intorno al Verdi; d'altra parte il teatro, da sempre ed in tutte le sue forme, ha avuto un potere di contestazione esplicita in grado si diventare il principio motore di ogni creazione artistica. Intendiamoci, tutta l'attenzione che registro intorno alle vicende del Verdi, da troppo tempo ridotto a mera facciata da Far West, mi fa ben sperare. Certo, sarebbe meglio leggere tutto questo interesse al netto delle strumentalizzazioni da deriva elettorale o degli interessi, pur legittimi ma di parte, di eminenti professionisti; ma di una cosa sono certo: di un teatro dove seguire spettacoli di prosa e balletti, musica sinfonica e classica, che sia scenario naturale per concorsi internazionali come il Casagrande, Terni ha davvero bisogno. In questa fase, ovviamente, non si può prescindere dal tema dei finanziamenti: si parla comunque di milioni di euro per una struttura che necessita di interventi radicali. Ma i soldi non possono essere l'unica leva per ragionare di un progetto che inciderà sulle politiche culturali della nostra città per decine e decine di anni, soprattutto ora che sembra si muovano, timidamente, i primi sponsor privati. E' per questo che ho chiesto, insieme ad altri, che ci sia un confronto aperto  e sereno con la città riguardo al progetto e questo metteremo in campo attraverso audizioni in I Commissione Urbanistica e sopralluoghi con i tecnici del Comune. Una seria e pacata discussione aperta, che però, è fin troppo ovvio, porti ad una decisione ed a un intervento risolutore. Al Consiglio Comunale spetterà, alla fine, dettare tempi e modi per il restauro del teatro e nessuno rinuncerà a questa responsabilità: sentiti tutti ed ultimato un serrato confronto con la città, occorrerà prendere una decisione e nessuno di noi si sottrarrà alla necessità di serrare i tempi. Non ci sarà spazio per strumentalizzazioni o peggio beceri e vacui tentativi di perdere tempo o arrabattare soluzioni infattibili. Ho la mia idea, anche riguardo alle prese di posizione che ho letto qua è là in rete, ma siccome amo mettere tutti nella condizione di sentire con le proprie orecchie, come faccio da anni attraverso questo blog, ed in ogni occasione che mi si presenti,  pubblico il link dei progetti della torre scenica (da cui partono necessariamente i lavori) e della relazione del raggruppamento temporaneo di professionisti che ha vinto la gara d'appalto per il progetto e soprattutto i video della relazione introduttiva dell'architetto Finotto tenuta nel corso della seduta di venerdì 10 gennaio 2014. Per necessità ho dovuto suddividere il video in 4 parti, ma non credo che questo possa rappresentare un grosso problema:  ascoltate questi 15 minuti e date un'occhiata alla relazione ed ai disegni; perché è molto meglio, ai tempi dei social network, sentirle direttamente le cose e non farvele raccontare da altri. Avremo modo di discutere di tutti gli aspetti con calma, visto che ci dovremo confrontare con tutta la città; nel frattempo è bene che, chi si è appassionato al tema, riesca ad orientarsi al meglio. Sto scaricando tutti i progetti nel dettaglio: appena possibile li pubblicherò qui sul blog. 





1 commento:

  1. Caro Riccardo,
    il tuo sforzo di trasparenza è per certi versi ammirevole, se non fosse "viziato" a monte da due elementi: 1) il video si riferisce alla prima seduta della commissione dello scorso 10 gennaio durante la quale - è bene che i lettori lo sappiano - la relazione dell'architetto Finotto non è stata del tutto esaustiva poiché pur accennando all'esistenza di un progetto preliminare generale (di cui non sono stati resi noti con precisione i costi, come si ascolterà, 8-10-11 milioni...cifre a caso) questo progetto preliminare non è stato né mostrato, né discusso. Eppure la Commissione, così come il Consiglio, saranno chiamati ad approvare uno stralcio di quel progetto. Ciò vuol dire che una volta appaltato questo stralcio strutturale, di cui si discute oggi e domani, ogni successivo intervento sarà vincolato a quella "soluzione"...e a quel punto ci sarà poco da discutere o da partecipare. Una soluzione che, ricordo, prevede solo ed esclusivamente il consolidamento e mantenimento dell'esistente: ovvero la struttura del cinema-teatro con platea e galleria. Spero davvero che i lettori abbiano la voglia di consultare le tavole del progetto definitivo per verificare la veridicità delle mie affermazioni. Ai lettori suggerisco anche un'attenta lettura della delibera di Giunta n. 423 del 6.12.2013 reperibile sul sito del Comune di Terni. I più attenti capiranno cosa sta accadendo.
    2) Il secondo "vizio" a monte, riguarda il pregiudizio tipico di una vecchia politica (mi stupisce che possa appartenere a un giovane amministratore come te): secondo ciò che scrivi chi sta accendendo le luci sul restauro del Verdi progettato dal Comune lo fa per strumentalizzazioni elettorali o per interessi "pur legittimi, ma di parte, di eminenti professionisti". Poichè la nostra è l'associazione più attiva sul "fronte Verdi" e domani, venerdì 17, in commissione urbanistica sarà audita la nostra associazione e non altre (e spero vivamente che in futuro possiate ascoltare chiunque abbia voglia di dire qualcosa) ritengo tale pregiudizio espresso nei nostri riguardi. E allora ti significo, Riccardo, che ad amministrare il Comune ci siete voi; i politici siete voi; le scelte - giuste o sbagliate spettano a voi con tutta la vs responsabilità. TernIdeale è un'associazione culturale, non una lista civica. Sentiamo forte il dovere di richiamare l'attenzione di chi amministra i soldi e i destini di tutti i ternani al fine di agire al meglio per l'intera comunità. Soprattutto su una scelta così importante come quella per il teatro cittadino destinata, come dici giustamente tu, a segnare il futuro per i prossimi decenni. Riguardo agli interessi dei professionisti, dovresti sapere che ancor prima che nascesse la nostra associazione sia l'ordine degli ingegneri, sia quello degli architetti di Terni hanno offerto alla tua amministrazione comunale una collaborazione a costo zero per realizzare ciò che poi è stato esternalizzato a Milano per una cifra, a mio modesto parere, non trascurabile.
    Domani, in audizione, entreremo nel merito.

    P.S.: Non mi sono accorto che avessi chiesto l'autorizzazione per la ripresa video della commissione. Spero che domani ci venga data la stessa possibilità.

    Andrea Fabbri - TernIdeale (portavoce)

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