mercoledì 14 ottobre 2009

diavolo di un inglese...

La pubblicità che trovavo su Diabolik era a colori, a tutta pagina, con tratti un pò noir... Erano il desiderio segreto di migliaia di adolescenti (e non solo). Troppo piccolo, altrimenti li avrei comprati: occhiali a raggi x per "vedere" sotto i vestiti.
Tempo di super eroi, i primi, quelli veri. Superman andava alla grande da tempo, e ci pensava la Marvel a scaricarci addosso da oltreoceano una folta schiera di personaggi fortissimi... E così gli italiani di allora ne comprarono a migliaia di questi occhialetti: la più grossa truffa prima di Wanna Marchi! Solo che allora c'era un "pudore" diverso; i ragazzi si guardarono bene dal confessare agli amici di aver comprato gli occhiali e la bufala andò avanti per anni.
Ora, che ti fanno gli Inglesi? Zitti zitti piazzano all'aeroporto di Manchester uno strano "scanner" per la sicurezza, solo che l'apparecchio è talmente sensibile che non serve nemmeno togliersi la giacca o i pantaloni: ci passi sotto e quello produce sullo schermo immagini in bianco e nero che ti spogliano nudo! Per ora ci si può rifiutare di passare sotto al rilevatore...
Secondo me l'inventore è lo stesso, ed ha finalmente realizzato il sogno di migliaia di adolescenti degli anni '70...diavolo di un inglese!

52 commenti:

  1. sììììì.
    Me li ricordo benissimo gli occhiali a raggi x.
    Io che sono più grande, leggevo la pubblicità su Lanciostory (pura preistoria).
    Fortissimi!

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  2. Va bene, lo ammetto.
    Io li avevo anche comprati.
    Grandissima bufala: le lenti erano di cartone con al centro un buchino coperto da un pezzettino di plastica rossastra.
    Bufala mortale, come dici tu.
    Ma vuoi mettere la "poesia"...
    Oggi invce si può fare, e per me ha decisamente peso tutta l'attrattiva.

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  3. beh, più andiamo avanti e più perdiamo la poesia...

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  4. e dove posso mandare il curriculum per lavorare al bancone controlli?

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  5. ceto che le trovi proprio tutte tu.
    Questa cos degli occhiali a raggi x non me la ricordo, ma lo scanner che spoglia lo trovo geniale.
    Se lo mettessero all'ingresso delle discoteche, ci sarebbe la fila...

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  6. bellissimi gli occhiali.
    Li voglio!
    Ditemi dove posso trovarli.

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  7. Io e tre miei amici li fregammo, a Monaco, ad un italiano che aveva bevuto talmente tanta birra che, se gli attaccavano l'etichetta, avrebbe passato la frontiera come un 'qualsiasi' barile (anche il fisico lo avrebbe...aiutato).
    Poi, per tre settimane, li affittammo (pagamento anticipato) ai nostri conoscenti ternani che, come dice Riccardo, pur di non confessare di aver rimediato la sola, stavano zitti.
    A sputtanarci fu un personaggio che solo i meno giovani ricordano: il suo soprannome era 'Africa' ed era più grande (anche fisicamente, purtroppo...) di noi e molto più smagato...ci distrusse gli occhiali e, se non ci avessero salvato le gambe (io ho corso dal chiosco della Passeggiata fino a Via Mentana, dove abitavo), rimediavamo anche una bella scarica di boccatoni.
    Grazie Ric, per avermi fatto fare un bel salto all'indietro nel tempo e, anche, per avermi fatto ripensare a lui, ad 'Africa'.
    Se n'è andato presto, maledettamente troppo presto.
    Ma se l'è spassata!

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  8. Quante volte ho visto la pubblicità di quegli occhialini slle pagine di Stop.
    Ve lo ricordate Stop?
    Molti di voi non possono, per via dell'età.
    Ad ogni modo l'avrò pensato 1000 volte di comprarli.
    Anche a me hai fatto fare un tuffo all'indietro.
    Grazie Ric.
    Ed ha ragione davendere chi parla di "diversa poesia"...anche nelle truffe.
    Oggi chi ci truffa governa il Paese.
    Altri tempi cari miei...altro che occhiali a raggi x.

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  9. eh no Marco!!!
    Questa di "Africa" ce la devi proprio raccontare...

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  10. dai.
    Vecchie storie di una Terni vecchia.
    Mi piace l'idea.

    P.S. se trovi'sti occhiali me li compro!

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  11. me ve la ricordate la penna da oo7?
    Quella che registrsvs ed aveva anche una lucina blu?
    L'aveva comprata mia fratello...
    Quanto gliel'ho invidiata.

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  12. L'ultima volta che sono stato a Londra, in aeroporto è mancato poco che mi spogliassero.
    Almeno così non fatico neanche a slacciarmi le scarpe.
    St'imbecilli.
    Controllavano un carico da volo low cost di turisti (tutti italiani) con un'attenzione maniacale.
    Ad una mamma davanti a me col bambio in braccio le hanno fatto bere dal biberon del piccolo.
    Mah...

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  13. fra le tante immagini che evochi nel post, quella di Palazzo Spada, grigio e in mezzo alla bufera, è francamente quella che mi fa più male.
    E immagino cosa significhi per te...
    E' proprio ora di METTERCI LE MANI!
    DAJE!!!

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  14. Io quegli occhiali li comprai insieme ad un gruppo di amici e con la complicita' del fratello maggiorenne di uno di loro.
    Spedimmo il tagliando che si trovava in fondo all'Intrepido uno dei fumetti che insieme a il Monello erano meno Disneyani dello standard. Appena arrivato il pacchetto la prima cosa che facemmo fu quella di cercare di capire cosa c'era di miracoloso in quelle lenti, che nel nostro caso erano due cartoncini bianchi con dei cerchi rossi concentrici, tanto per passare inosservati. Ebbene dentro al cartoncino, nel buchetto micro che ti permetteva, secondo loro, di vedere e stravedre ci celava nientemeno che...due pezzetti di piuma di gallina che oltre a non far vedere nulla delle grazie nascoste delle nostre amichette impedivano anche di vedere dove andavi.
    Il nostro scopo era scrutare sotto le camicette di due ragazze tedesche arrivate da poco a Genova per stare con la nonna e sfuggire al clima malsano di Monaco. Siccome erano abituate ad altri climi e altre culture giravano con delle belle camicette mezze sbottonate, avranno avuto 15/16 anni ed erano molto prosperose. Il risultato fu che il mio amico eletto si apposto' fuori dalla porta delle ragazze e non appena si apri la porta lui si mise a correre per paura e per non essere visto e diede una sonora craniata sul portone con relativo cascatone sul marciapiede!! Immaginate la figura.
    Mi sembra che spendemmo 3000 o 4000 lire.

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  15. 3 o 4000 lire?
    Un capitale cavoli.
    Almeno in quel periodo.
    Ma le straniere valevano sicuramente questo e altro.
    Comunque 'sta cosa di mettersi in società per comprare una cosa e di viversela insieme si è assolutamente persa.
    I ragazzi di adesso, al di là delle apparenze, sono davvero molto soli.

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  16. Non lo nego: c'avrrò pensato almeno 100 volte a comprarli, solo che se il pacco fosse arrivato a casa mia, sai le scorze che prendevo...

    Grazie Max, mi hai ricordato che da qualche parte devo avere uno scatolone pieno zeppo di Intrepido.
    E quanto mi piaceva!!!

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  17. ho sempre preferito il Monello:
    più pagine e fumetti pi belli.
    Mammamia...sembra un secolo fa.
    E forse, è così!

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  18. Grazie a tutti per questo piacevolissimo "tuffo all'indietro".
    Mi ha fatto piacere ripensare a qualche anno fa, e come dice zio Eugenio, sembra siano passati dei secoli.
    Sono poche le cose che resistono.
    Noi sembriamo ancora...tenere.
    Grazie Ric.

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  19. riflessione "seria": pensate che differenza tra la nostra generazione - 35/50 anni - e quelle precedenti. In passato le novita' e gli stravolgimenti sociali avvenivano in decine di anni, lentamente e tra padri e figli non c'erano grosse differenze.
    Noi ragazzini ci divertivamo a comprare sull'intrepido gli occhiali a raggi X per (cercare di ) vedere sotto le camicette, oggi qualsiasi canale tv, giornale ( altro che Cronaca Vera), sito web e' pieno di nudi e volgarita'. Il mitico PlayBoy sembra il libretto della comunione a confronto.
    Noi siamo nati nell'epoca della Tv b/n con uno o due canali. Tv di legno e niente telecomando ;-), lettere e francobolli, monello e intrepido per i piu' grandicelli, topolino, tiramolla e braccio di ferro per i piccoli.In viaggio con i genitori si partiva "bello presto" tipo, alle 4 del mattino, anche solo per fare 300km, per viaggiare con il fresco, mamma davanti con cartina sulle gambe. Polaroid a seguito o macchinetta con il rullino e il flash a cubetto
    Il telefono di bachelite con la ruota e il copritelefono che faceva tanto chic!
    Se il vicino di casa veniva da Narni ( per voi ) o da Savona ( per me ) era uno straniero ;-)
    In meno di 25 anni siamo stati sbalzati a forza in una societa' multietnica, devi sapere usare i cellulari, palmari, l'Iphone, il GPS, Internet anche per farti la barba, e-mail come se piovesse, home banking, PIN e PUK, carte di credito, tv plasma con 500 canali digitali via satellite, se non parli/scrivi inglese almeno un po' sei un emarginato anche perche' il telefono cellulare oramai si chiama smart-phone e il PIN non e' il codice di sicurezza ma il personal identification number. Se hai una attivita', magari la stessa che i tuoi hanno aperto 50 anni fa e che li ha resi "benestanti" semplicemente con tanta buona volonta' e passione per il lavoro, oggi devo avere POS, sito Web, blog, facebook, twitter, messenger, e alla fine tra tutte le spese e contorni se riesci a pagare il mutuo e a mangiare ti senti ricco. I tuoi ci hanno comprato casa in citta', al mare, e hannno fatto un gruzzoletto di risparmi tu te li stai mangiando e lavori 3 volte tanto.
    Insomma, dicono che siamo esauriti ma porca miseria ne abbiamo anche diritto forse.

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  20. Tutto vero Max, tutto vero.
    Non ci torno neanche sopra, tanto condivido il tuo commento.
    Però aggiungo un aspetto: è completamente saltato il nostro modo di rapportarci con gli altri...
    Dopo aver trascorso la fanciullezza e l'adolescenza "in strada" (nel senso che i quartieri dove abitavamo avevano ancora la struttura di Paese) a guardare come si relazionano i ragazzi ora, mi vengono i brividi.
    Con tutti qusti mezzi di comunicazione e d interconnessione...sono assolutamente più soli.
    E' questa la grande sconfitta!

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  21. P.S.
    in fondo tutto ritorna alla "perdita della poesia"...

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  22. Questa è la sorte delle generazioni "di passaggio".
    Noi siamo stati una generazione ponte.
    Appesi tra gli occhiali a raggi x, le biglie di vetro, i cicciobelli, i giochi per strada, le cerbottane e i super Tele, e...passando atrraverso i Vic 20, tra la web comunity, i personal computer, e tutta la tecnologia.
    Il problema sta tutto in un paradosso però...
    Con tutte queste possibilità, in realtà gli adolescenti di ora NON COMUNICANO PIU', hanno un modo assurdo di relazionarsi.
    Ecco perchè mi piace il tuo blog Riccrdo, ed ecco perchè ti ringrazio: continuiamo a confrontarci tra di noi.
    E' più importante di quello che si creda!
    Non è proprio tempo di POESIA questo.
    E mi dispiace davvero tanto per quelli che vivono la loro adolescenza ora...

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  23. Condivido a pieno Greta e...rilancio.
    Occhiali a raggi x, micro penne, macchinette fotografiche a 007 ma soprattutto...CLUEDO.
    Mi ricordo perfettamente la prima volta che ci ho giocato, a casa di un amico.
    Fantastico.
    Lo capisco benissimo il discorso della "poesia", ma la macchina fotografica con il flash a cubetto di cui parla max brunelli...non si batte!!!
    Fantastica. Grazie delle belle immagini che mi avete riportato in mente.
    Anzi, sai che ti dico Ric? Oggi scendo in cantina e porto in casa un pò di sani giochi anni '70...
    Forse spunteranno fuori anche gli occhiali a raggi x.

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  24. Proprio così.
    Ne vedo proprio poca di poesia in giro... Per non parlare della capacità di sognare o semplicemente immaginare.
    Mio figlio è bravissimo con la tecnologia, ma come tutti i suoi coetanei, dimostra grandi difficoltà a relazionarsi con gli altri.
    Io ci lavoro, ma non è affatto facile.
    Se gli parlo degli occhiali a raggi x, mi guarda con un atteggiamento quasi compassionevole... e invece sono io che provo pena per lui, che non sa cosa si è perso!!!

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  25. Mi piace proprio la piega che stiamo prendendo...
    Lo sapevo max...

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  26. sulla incapacita' di rapportarsi dei nostri figli, e' mia impressione che la colpa sia anche un po' la nostra. Le stressiamo, li "sovrastiamo", li stra-controlliamo, li accompagnamo ovunque senza mai lasciar loro la possibilita' di sperimentare , di sbattere la faccia e capire che fa male. Cerchiamo di fare da cuscino per le loro cadute, litighiamo con la maestra perche' non capisce ( molte volte ahime' e' vero ma la discussione sulla scuola e gli insegnanti la facciamo dopo ;-)> Io andavo a scuola a diverse centinaia di metri da casa, a Villa Banfi dentro ad un parco abbastanza grande. Dovevo attraversare la strada molte volte eppure sono sempre andato da solo, fin dalla prima elementare. Ci trovavamo e camminavamo insieme con gli altri amici e avevamo modo di dire stupidaggini e cose serie senza il genitore che ti riprende o rimbrotta ogni 2 secondi. Oggi a sentire gli altri genitori pare che viviamo nel Bronx, i figli devono essere sempre scortati ovunque. MAI lasciarli soli. Perche'? non ditemi che i tempi sono cambiati, sono cambiati per noi non per loro, per loro questo e' il tempo. Non hanno, non sanno e non possono fare paragoni, ognuno e' figlio del suo tempo e impara a viverci. Se glielo impedisci diventa un "inadeguato"e dopo quando cresce e si DEVE rapportare con il prossimo , sia un compagno di scuola, la moglie o il collega di lavoro NON ha gli strumenti e l'esperienza per farlo. Cerca mamma & papa' !!
    Ecco, per finire con le cose serie, questo e' il problema dei nostri figli, non solo la mancanza di "poesia" ma la mancanza di esperienze proprie

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  27. non so...
    Non vorrei dirlo anche io, ma guarda che le cose sono davvero un pò diverse.
    Nella via dove sono nata, ci conoscevamo un pò tutti.
    Francamente ora non starei tranqulla a sapere che mia figlia a 6 anni se ne va a scuola da sola, anche se con altre ragazzine.
    Sul tema dell'"invadenza" forse hai ragione, ma non mi sembra il punto focale.
    Le esperienze sono importanti, ma il problema è:in che razza di mondo gliele facciamo fae ai nostri figli queste esperienze?
    Non che voglia guardare il male dappertutto, ma anche la nostra città è profondamente diversa dalla Terni che ricordo.
    Il discorso sarebbe lungo.
    Ma dire che manca la "poesia" secondo me ha proprio il senso giusto.
    Anche se il problema che poni, ci sta tutto.

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  28. andavo pazzo per le cerbottane.
    Andavamo a comprare i tubi da Tedeschi, in Corso Vecchio.
    Poi li tagliavamo e facevamo le nostre "doppiette terribili" col nastro isolante.
    I più in gamba riuscivano a fregarsi il Postal Market della mamma, per ritagliarlo in strisce lunghe e sottili.
    So che vi ricordate...(altro che poesia)

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  29. scusate il post di prima ero io, Maxbrunelli.
    Allora, e poi chiudo ;-), le vie "vive" le facevano i bambini che ci giocavano e i genitori che ci vivevano. Ribadisco, io non sono di terni, sono nato a Genova Pegli e da noi anche 30-35 anni fa non erano tutte mammole. Anzi. Ma un po' come per tutto, se la gente gira, i bambini giocano e c'e' movimento anche i mitici maleintenzionati si guardano intorno prima di scendere in campo.
    Sono pure d'accordo che il mondo e' cambiato, ma e' cambiato per noi che siamo di un'altra generazione. Per i nostri figli questo e' il mondo e questo si ricorderanno fra 30 anni sul forum del futuro. Si ricorderanno della Tv e dei Pokemon o della automobile con nostalgia confrontando il tutto con il teletrasporto e gli ologrammi alla star trek del 2040.
    Non credo noi abbiamo il diritto di negare il presente ai nostri figli solo perche' il nostro passato era diverso.
    Io vedo genitori che accompagnano i figli in classe perche' non si fidano a lasciarli nell'atrio. Li scortano ovunque senza mai lasciarli soli. Siamo alla paranoia secondo me, e non viviamo, onestamente, in un mondo cosi' diverso, solo piu' informato. Pensate a questo come ultima "provocazione", quando io avevo 9 anni, come mio figlio oggi, c'era il telegiornale alle 13,30 sul primo e alle 14 sul secondo. Poi la sera alle 20,00 o alle 20,30. Oltre al quotidiano e qualche GR alla radio. Ora le notizie ti rimbombano in testa h24, su 50 canali, + WEB e simili.
    Per la logica della ripetizione e della notizia da "pompare" anche una stupidata diventa un martello e tu entra nel cervello anche se non vuoi.
    Io da mesi non accendo la tv e non guardo TG, sto molto meglio e il senso di ansia da "crisi" mediatica mi sta passando. ;-)

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  30. e se fossi d'accordo con max brunelli?

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  31. allora diciamo che ci vuole una cosa e l'altra: un pò più di fiducia e...un maggiore controllo.

    Tutto, pur di non vederli inebetiti tutto il giorno, davanti ai monitor dei computer.

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  32. vi dirò che anche io non segue da tempo i tg.
    (anche per altri motivi...)
    Però c'è un fatto: continuo ad avere seri dubbi sulla "sicurezza" dei nostri tempi.
    Certo, se riuscissimo a cambiar un pò il modo di fare, "prendendoci i nostri spazi" di cittadini responsabili, forse ce la faremmmo.
    Ma veo tanta maleducazione e mancanza di rispetto in giro.
    Ad ogni modo, varrebbe la pena di tentare.

    P.S. trovatemi un paio di quegli occhiali a raggi x. Giuro che ci vado a lezione!!!

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  33. bella l'aria che si respira oggi, in puro stile anni '70.
    Mi sento a mio agio ed i commenti mi piacciono.
    Aggiungo solo che lo sforzo maggiore dobbiamo farlo noi, che ci ricordiamo di come era la vita allora.
    Mi ha colpito molto quello che scrive max, e forse ha ragione. C'è molto pregiudizio...
    Certo, non voglio dire che le cose possanocambiare da un giorno all'altro, ma se ricominciassimo a RIPRENDERCELA QUESTA CITTA'?
    Per lo meno, proviamoci!

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  34. mi piace moltissimo l'idea di "riprenderci i nostri spazi".
    Il problema rimane sempre la mancanza di senso civico ed il poco rispetto. Se ripenso alla mia adolescenza non riesco proprio a ricordare l'atteggiamento maleducato e irrispettoso che noto ora nei ragazzini.
    Se uno più grande mi riprendeva, io mi blocavo e così tutti i miei amici. E se andavo a casa a raccontarlo ai miei, ci stava pure che ci prendessi sopra qualche scappellotto...
    Ora li vedo i genitori che stanno SEMPRE dalla parte dei figli, a prescindere (e non si fanno scrupoli nel prendere posizioni contro gli insegnanti, che cercano di educarli al rispetto ed al dovere); ma soprattutto mi colpiscono questi gruppi di ragazzini che NON HANNO RISPETTO DI NIENTE E DI NESSUNO.
    Quando psso per il Corso davanti al Mac Donald, francamente sono a disagio per loro.
    Hanno ragione tutti quelli che lo hanno detto Riccardo: bisogna che ci muoviamo!!!

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  35. P.S. ma è possibile che sulle panchine del Corso (davanti a Grassi, per intenderci) a tutte le ore del giorno e della notte c'è un bivacco di disperati ubriachi...?

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  36. ed infatti un problema è anche il DECORO della città.
    Molto è legato al senso civico dei singoli (come sempre).
    Il resto andrebbe controllato attraverso magari delle ordinanze psecifiche.
    Per carità, niente sceriffi o coprifuoco, ma un minimo di educazione e di rispetto vanno anche insegnati.

    Anche io andavo pazzo per le cerbottane, ed ho pensato a lungo a comprarmi gli occhiali a raggi x: tutti uguali....ahahah ahaha ahahah

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  37. Mi dispiace Riccardo, siamo andati fuori tema, ma credo che alla fine sia tutto collegato.
    Ora, vorrei chiedere a tutti voi, specie a coloro che dicono che il mondo e' molto cambiato ( in peggio), quali sono le differenze cosi' evidenti e drammtiche rispetto agli anni 70/80.
    Faccio un esempio pratico, se abiti a Stroncone, a 500 mt dalla scuola, perche' e' necessario prendere la macchina percorrendo 2 km ( e senso unico) per accompagnare a scuola il figlio - e non parlo di I elementare ma di bambini di 9-10 anni e oltre -
    Stesso discorso per quelli che vanno a scuola al Leonino con mio figlio, abitano in P.zza Tacito o immediate vicinanze e vengono con il Q7 a portare i figli e poi tornano a casa :-)
    Sono i tempi che sono cambiati e peggiorati o siamo noi che siamo diventati degli esibizionisti sbruffoni e anche un po' paranoici?
    Ovviamente sono estremizzazioni ma neanche troppo!

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  38. non preoccuparti Max...succede sempre.
    Io mi limito a dare uno spunto, poi i commenti si sviluppano in tante direzioni diverse...

    E' un classico!

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  39. e' il bello di questo blog.
    Almeno per come la vedo io...

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  40. intenditrice!
    ahahahahahah ahahah ahahah
    A proposito di cose che mi piacciono: ma ve li ricordate gli aerei di polistirolo con l'elica ad elastico?
    Se non mi sbaglio, erano dello stesso periodo degli occhiali raggi x.

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  41. tuttoquesto mi fa pensare che sia il caso di approfondire il nostro modo di vivere la città.
    E magari fare anche qualche considerazione su cme i più giovani possano predersi gli spazi che spettano loro (almeno sulla carta).
    In altre parole...grazie a Max, che ha lanciato nello stagno un paio di provocazioni niente male.
    Nulla togliere a tutti gli altri (che capiranno).
    Ma qualcosa, fra persone educate, si deve gli ospiti più "giovani"...e max, nel blog, c'è entrato da poco, in punta di piedi.
    Al lavoro...

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  42. Concordo a pieno.
    Aggiungo soltanto qualche parola:
    RIAPRI ILCOVO... che qui mi sembra la storia del Titanic.
    L'orchestrina suona allegra e noi...andiamo a fondo!

    Federico Fratini.

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  43. Toh, ma non mi dite...stai a vedere che anche 'in rete', se si vuole, si riescono a fare discorsi interessanti.
    E quello degli 'spazi' (fisici o virtuali poco importa, mi pare) da vivere e riempire di contenuti, mi pare proprio che lo sia.
    Come quello del rapporto tra quelli come me (anziani) e i più giovani, figli in particolare, ma non solo, mi pare: posso buttare lì una provocazione?
    E' certamente paura, quella che rende i genitori iperprotettivi, ma, secondo me, non è solo la paura di vedere i propri figli farsi male (quella è una paura 'sana'), ma è soprattutto la paura di non essere, noi genitori, adeguati al ruolo: paura di non essere stati in grado di fornire i nostri ragazzi degli strumenti di valutazione che servono 'la fuori', paura di non saper dare le risposte giuste alle inevitabili domande che il confronto con realtà diverse porterebbe i nostri figli a porci, paura di scoprire cose nuove che ci potrebbero mandare all'aria le nostre banali certezze, eccetera.
    Insomma voglio dire questo: noi non abbiamo paura per loro. Abbiamo paura per noi.
    Un po' come quando io tornai (era il 1977) da Parigi e raccontai a mio padre che per la famiglia che mi aveva ospitato era stato normale che la ragazza che ero andato a trovare (famiglia borghese, tre fratelli maschi più grandi...) ed io dormissimo nella stessa camera.
    Mio padre non fece altri commenti che questo: "Guarda che qui da noi queste cose non si fanno".
    Punto.

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  44. Mentre leggevo il commento di Marco, pensavo alla reazione che avrebbe avuto mio padre se gli avessi detto che, a 18 anni, volevo ospitare un amico a casa.
    E che avrebbe dormito in camera mia.
    ahahah ahaha ahahah.
    Mi ci viene da ridere.
    Detto questo, capisco benissimo cosa significhi proiettare le nostre paure di genitori sui figli, ma bisogna che ci mettiamo d'accordo su una cosa: secondo me il contesto in cui vivono questi ragazzi è diverso, e loro, inoltre, hanno meno "strumenti" per afrontare la vita.
    Mi spiego meglio: magari sono bravissimi con la tecnologia, acuti e precoci... ma della strada (intesa nel senso di come l'abbiamo vissuta noi) non ne sanno nulla.
    Poi c'è da dire che sono più tempo fuori casa, ed in genere ad un'età inferiore (col piffero che a 15 qualcuna di noi è potuta rientrare alle 3 di notte).
    Vado in giro e vedo ragazze non cresciute che tentano di realzionarsi come trentenni.
    E questa cosa, secondo me, non sta in piedi.
    Per carità, magari si ha uno splendido rapporto col proprio figlio.
    Ma in generale il problema rimane.
    Almeno credo...

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  45. Anche io credo che non basti far fint che le nostre cttà siano sicure come lo erano trent'anni fa.
    Ma sapete cosa mi colpisce di più?
    Senza voler per forza fare ragionamenti di maniera, rimango assolutamente perplesso nel vedere tanti giovanissimi ragazzi che non hanno alcun tipo di rispetto per i più "grandi".
    Mi ricordo che, quando ero piccolo io, c'era un "codice regolamentare" non scritto, per il quale MAI uno più piccolo, avrebbe mancato di rispeto ad un adulto.
    Provate a vedere cosa succede ora.
    Poi un'altra cosa a Max.
    Insegno musica nelle scuole e ti assicuro che tra i ragazzi, al di là di rare eccezioni, il livello di maleducazone ( e la relativa assurda copertura dei rispettivi genitori) scende paurosamente anno dopo anno.

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  46. Wow, mi sono distratto un attimo e guarda che belle cose sono successe. Grazie della considerazione e dell'ospitalita' Riccardo & friends ;-)
    Allora, temo che, come per le convinzioni politiche o religiose di ognuno di noi, potremo parlare 20 anni e alla fine rimanere ognuno del proprio parere, ma il confronto e' comunque interessante e utile.
    Sulla maleducazione dei giovani c'e' poco da dire, e' un dato di fatto. Sono pero' d'accordo di base con Marco, la colpa di questo degrado educativo e sociale e' principalmente nostra come genitori.
    Siamo noi che insegnamo ai nostri virgulti e non sottostare a nessuna autorita' o regola, molte volte convinti che sia sinonimo di indipendenza e autorevolezza. Questo pero' e' anche il risultato di una certa cultura del '68 che ha cercato di sconvolgere le vecchie regole e i ruoli sociali senza pero' fornirne altri altrettanto validi.
    Il risultato e'stata una generazione di pseudo genitori che invece di educare voleva essere amico dei figli invece di dare delle regole e delle direttive - su cui magari si poteva pure "lavorare" ma che doveva fungere da linea guida" - ha cercato di fare dell'anarchia uno stile di vita. Mia idea personale.
    Continuo a non essere convinto che i nostri figli siano meno dotati - Carlotta - o meno capaci di noi. Chi lo dice e perche'? Nessuno sa nuotare di default, se prima non inizia in piscina con i braccioli e poi uno solo e poi nell'acqua un po' piu' alta e via cosi'...in mare non ci andra' mai.
    Ribadisco che secondo me ognuno e' figlio del suo tempo e non puo' e non deve confrontarsi con i "tempi" passati.
    Siamo inadeguati e non ci reputiamo abbastanza "genitori" e in grado di dare gli strumenti di valutazione ai nostri figli? forse, ma iperproteggendoli e impedendo loro di fare esperienza ed acquisire autonomia li renderemo, molto in fretta, dei "coglionotti". E sono stato gentile. Ieri sera sono stato in palestra con mio figlio e ho visto per l'ennesima volta genitori di bambini di 10/11 anni che passano l'intera ora di lezione NELLA palestra con il figlio - parliamo di Judo - e annuiscono o suggeriscono al virgulto cosa fare e come farlo. Usciti dalla palestra lo accompagnano a fare doccia e lo lavano e poi lo asciugano e lo rivestono!!! Non e' un caso raro e'quasi la "norma". Il mio appuntamento che mio figlio e' alla fine della lezione al bar interno. IL resto sono affari suoi. Ebbene, alcuni genitori mi guardano come se fossi un degenere e chi mi conosce sa che sono forse tutto ma non di certo un genitore distratto.
    Ok, stop altrimenti tedio!

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  47. Questa cosa della palestra è mortale.
    Mi ero accorto di qualcosa del genere, ma in piscina.
    A Viale Trieste vedo parecchi genitori che si passano l'ora fuori dalla vetrata, ma credo che questo sia sempre successo.
    Comunque le considerazioni che fai hanno un senso.
    Anche a me sembra però chè ci sia poco rispetto in giro e non so se rimandare la colpa di questo ad un atteggiamento iper protettivo dei genitori.
    Ma...il problema, per come lo poni tu, indubbiamente esiste.
    (caro genitore "degenere")ahahah ahaha ahahah

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  48. a Pablo:
    ma se esagerano, mettili in ginocchio sui ceci.

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  49. prima di uscire una piccola considerazione.
    Se proprio vogliamo fare un parallelo con la nostra giovinezza, almeno per quanto mi riguarda.
    Io vivevo "on the road", i miei avevano un negozio e quindi il mio pomeriggio era in giro per il quartiere con gli amici. Ovviamente c'erano i ragazzi piu' grandi, spesse volte dei veri "bulli" e i gruppetti di varie eta'...pensate tutti in giro per almeno 3-4 ore al giorno senza papa'e mamma/nonna/zia/tata! UNBELIEVABLE eppure di cadaveri sul terreno non ne sono rimasti ;-))
    E' successo piu' di qualche volta che i piu' grandicelli e robusti ci gonfiassero di scapoccioni ( e non solo ahime') ma al ritorno a casa tutti noi ci guardavamo bene dal dirlo ai genitori. Primo per un specie di pudore secondo perche' nella maggior parte dei casi avremmo avuto l'aggiunta per non essere stati in grado di "difenderci" in qualche modo.
    E allora secondo alcuni di voi, che ritengono i tempi passati come un sogno, come si dovrebbe definire il comportamento dei nostri genitori? Incosciente?
    I ragazzotti che stazionano davanti a Mac in c.so Tacito fanno i bulletti, ma si atteggiano. Non sono pericolosi sono solo adolescenti consapevoli di essere intoccabili.
    Altro parallelo, se lo avessimo fatto noi avremmo ricevuto un paio di sganassoni e finiva li. oggi se ti permetti di fare una cosa del genere dopo un'ora sei in questura e ti becchi una denuncia per maltrattamenti o aggressione fatta da genitori che magari non sanno neanche che scuola fa il figlio.
    Insomma, mi dite, specie quelli che sostengono che 30 anni fa era molto diverso, che cosa era differente. Non solo teoremi ma fatti reali. Vorrei, se possibile, degli esempi reali sulla "invivibilita'" dei nostri tempi e sul perche' i nostri figli di 9/10 anni non possono prendere l'autobus e andare in palestra da soli, come ho fatto io e migliaia di altri uomoni di 40/50 anni di oggi.
    Buona giornata

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  50. Per FEFO: anche mio figlio va in piscina in V.le Trieste - o meglio le abbiamo girate tutte in 7 anni di nuoto - e anche li mi faccio delle grasse risate. Ho visto genitori infilarsi nella doccia con il figlio - parliamo sempre di ragazzini di 10-11 anni - e strofinarlo con la spugna per 10 minuti - NBB dopo 1 ora e piu' di piscina!! - manco avessero la "craccia" addosso. Poi li trascinano sotto all'asciugacapelli, a routa li rivestono dalle mutande al cappello ;-) e poi, sempre con sto povero figlio con l'aria imbambolata, li trascinano fuori per correre alla prossima tappa - compiti/nonna/catechismo/danza/hip-hop/batteria o simili.
    Io continuo a chiedermi cosa ci e' successo di cosi' traumatico per trasformarci in "maniaco-ossessivi"?
    Io vado relativamente spesso in ORegon, e 2 anni fa ho visto i figli di una mia amica giocare - periodo Natale - fuori casa arrampicati su un albero in pantaloncini corti e felpa. NB c'erano -15 senza vento quindi sopportabile ma comunque freddo. Ho chiesto lumi ai miei amici ( genitori) e loro mi hanno candidamente risposto...si deve fare gli anticorpi e deve capire da solo se ha freddo meno! Ho riso per due giorni ripensando ad una nostra mamma/nonna media gli si sarebbe catapultata addosso con coperte, piumoni, paraorecchie e stufe a gas! Il piccolo prende freddo e poi gli viene la tosse !!!!
    mamma mia che casino

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  51. mammamia...
    a pensare a quei bambini appesi su un rmo, a testa in giù in pantaloni e maniche corte a MENO 15...mi vengono a brividi.
    Dai, neanche a Sparta ahah aah ahah.
    Comunque il senso è chiaro, e in qualche misura, assolutamente condivisibile.

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  52. lunga e tortuosa è la strada che porta a diventare ...genitore...

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