Stavolta eravamo in formazione ridotta. Abbiamo rinunciato (temporaneamente) al Vettore e alle 10 già arrancavamo niente male da Sant'Erasmo verso Torre Maggiore, piacevolmente stupiti della tigna di Francesco, incontrato qualche tornante sotto, che pedalava sbuffante e rosso da almeno un'ora su quelle rampe mica da ridere. Così ci piace (anche se stasera avrà di certo ceduto alla sagra delle frittelle ai fiori di zucca a Nera Montoro...). Lo sappiamo bene io e Gian Luca quanto sale quella strada, se la fai in bicicletta; per questo dedico a Francesco i link pubblicati qui a fianco.
Bando alle ciance, alla macchia... compari!
In cima, appena ho ricominciato a respirare, mi sono riempito gli occhi delle vestigia umbre e romane, bianchissime al sole. Un posto ammaliante, con una vista unica su tutta la Conca, da Terni a Sangemini e via, verso Todi, con un panorama a 360 gradi che abbraccia Perugia fino al monte Subasio. Andateci, se non l'avete ancora fatto...
Giusto il tempo di dare un'occhiata alla caverna della Sibilla, che già camminavamo verso l'Eremo di frate Bernardino, attraverso un fitto bosco di lecci, querce e muschi. 781 metri sul livello del mare recita il cartello e le immagini spiegano bene la magia di un luogo unico.
La storia di padre Bernardino, di come abbia restaurato l'antico monastero, la lasciamo a Gian Luca (e questa è una richiesta ufficiale di un post da "ospite").
Per quanto mi riguarda, m'è bastata l'immagine del secolare cedro del libano e le traverse di legno dei binari, messe a terra come sedili per la messa, proprio lì, all'ingresso del prato. All'aperto...come avrebbe fatto Francesco, il giullare di Dio. C'è voluta tutta la volontà del mondo per declinare l'invito a pranzo di fra Bernardino, che armeggiava col sugo della domenica...
Da lì, cercando di evitare i cani dei greggi, siamo risaliti dritto per dritto e tornati alla macchina.
Anche oggi una sfacchinata niente male. Ma quant'è bello il posto che abitiamo...
In cima, appena ho ricominciato a respirare, mi sono riempito gli occhi delle vestigia umbre e romane, bianchissime al sole. Un posto ammaliante, con una vista unica su tutta la Conca, da Terni a Sangemini e via, verso Todi, con un panorama a 360 gradi che abbraccia Perugia fino al monte Subasio. Andateci, se non l'avete ancora fatto...
Giusto il tempo di dare un'occhiata alla caverna della Sibilla, che già camminavamo verso l'Eremo di frate Bernardino, attraverso un fitto bosco di lecci, querce e muschi. 781 metri sul livello del mare recita il cartello e le immagini spiegano bene la magia di un luogo unico.
La storia di padre Bernardino, di come abbia restaurato l'antico monastero, la lasciamo a Gian Luca (e questa è una richiesta ufficiale di un post da "ospite").
Per quanto mi riguarda, m'è bastata l'immagine del secolare cedro del libano e le traverse di legno dei binari, messe a terra come sedili per la messa, proprio lì, all'ingresso del prato. All'aperto...come avrebbe fatto Francesco, il giullare di Dio. C'è voluta tutta la volontà del mondo per declinare l'invito a pranzo di fra Bernardino, che armeggiava col sugo della domenica...
Da lì, cercando di evitare i cani dei greggi, siamo risaliti dritto per dritto e tornati alla macchina.
Anche oggi una sfacchinata niente male. Ma quant'è bello il posto che abitiamo...
Lunga vita ai Valnerina Volunteers!
Sempre a spasso! Beato te...
RispondiEliminaMa quanto mi manca la mia città!
Torno i primi di settembre, organizziamo qualcosa?
Saluta Lallo.
a questo punto scatta l'obbligo di farci raccontare la storia di questo frate.
RispondiEliminaM'hai incuriosito parecchio.
Mi hai fatto venire voglia di fare una bella passeggiata.
Siete contagiosi!
ahahahah
RispondiEliminala mitica coppa Cobram!
Comunque vi invidio davvero molto.
E mi piace l'autoironia che ci metti.
Sempre in gamba.
Anzi, come dici sempre, lunga vita ai Valnerina Volunteers!
Grazie Ric, è andata bene. Un'oretta, da Quadrelli a Cimarelli.
RispondiEliminaMi sa che ho reinforcato i pedali per esorcizzare gli 'anta imminenti.
E a parte qualche doloretto mi sento ancora un leoncino in fatto di tigna...
Ci vediamo sulle nostre montagnole!
"soffro lo stess, soffro lo stress,
RispondiEliminasono stanco e fuori forma..."
eh eh eh
M'hai fatto fare 4 risate (nonostante fossi al lavoro).
Anzi, ti dirò di più.
Non ci conosciamo, ma mi piacerebbe seguirvi in una delle vostre uscite.
Magari la prossima volta pubblicizzala PRIMA e non solo come un resoconto.
Ciao, alla prossima.
Ciao!
RispondiEliminaè stato tutto casuale, anche finire in questo blog.. però non male l'idea!
ciao
francesco
mi vergogno un pò, ma non conoscevo i ruderi di Torre Maggiore (né tantomeno l'Eremo).
RispondiEliminaSpero di non essere l'unica a Terni, anche se non credo.
Grazie dello spunto, ci vado di sicuro.
è successo anche a me Francesco, capitato sul blog per caso.
RispondiEliminaPerò mi piace, pure parecchio.
Di che idea si parla?!?
Quanto siete criptici, mammamia
Stai fresco Giorgio.
RispondiEliminaSono sicuro che Riccardo darà solo degli "indizi".
Sennò che divertimento c'è?
A proposito, la storia dell'Eremo e di frate Bernardino mi interessa.
Daje, non ti far pregare.
Fai venire voglia di camminare con voi anche a una pigrona come me.
RispondiEliminaBellissime foto e bellissimi posti.
Hai proprio ragione sul fatto che abitiamo in luoghi splendidi e non valorizzati.
Continuiamo a spendere risorse per cose inutili, quando potremmo investire per organizzare al meglio una serie di percorsi naturalistici (da trekking e bicicletta).
Cose che vanno forte in tutta Europa, ma che qui sembrano lontanissimi!
P.S.
RispondiEliminain fondo non è vero che "sei stanco e fuori forma".
Almeno a giudicare dai chilometri che macinate...
Interessante Greta; e il progetto dei vecchi tracciati delle ferrovie dismesse da utilizzare come piste ciclabili?
RispondiEliminaNe avevamo parlato l'altro anno Riccà e m'avevi proprio convinto!
Rimetterci le mani?
Proprio vero Pierpo.
RispondiEliminaDate un'occhiata a questo articolo che parla dei finanziamenti statali per realizzare sui vecchi tracciati della ferrovia delle piste ciclabili.
Mi hai anticipato Lallo.
RispondiEliminaDavvero molto interessante.
Ma qualcosa bolle in pentola...
Con Gian Luca, Francesco ed i Volontari stiamo calibrando un'idea davvero niente male...per settembre.
E ci vorrà la partecipazione di tutti!
ma adesso vai anche in bicicletta?
RispondiEliminaeh eh eh , scherzi a parte, bella iniziativa.
Ma dimmi un pò, è tanto che non ci vado.
Come sta la segnaletica dei percorsi sulla montagna di Cesi?
Fino a qualche tempo fa era almeno carente...
Ragazzi, ma come è possibile che non conosciate questi posti così vicini e così speciali? O forse sono speciali proprio perché li conoscono in pochi? Boh! Comunque sull'Eremita di Cesi trovate qui tutte le spiegazioni che cercate: http://it.la-romita.net/
RispondiEliminaDa parte mia vi posso raccontare perché per me è un posto speciale. Lo conoscevo da prima che arrivasse Bernardino questo posto, quando era ancora un rudere completamente invaso dalla vegetazione. Che alla fine almeno, con i rampicanti, è servita a tenere in piedi i muri. Frate Bernardino è arrivto lassù nel '91. Dopo i primissimi tempi, per trascorrervi l'inverno s'era fatto portare su un piccolo container. lavorava e pregava, ma soprattutto comunicava gioia di vivere. Contagiosa. Anche se non aveva niente, ogni volta che andavi su ti voleva far restare a pranzo. In cambio magari ti chiedeva di spostare un mucchio di pietre, di mettere a posto una trave. Coinvolse tantissima gente, di Cesi, di Portaria, di San Gemini, di Terni. Tutti contribuirono a rimettere a posto quelle pietre. Famosa fu la processione delle travi, quando si rifecero le capriate del refettorio. Ma Bernardino ha sempre ripagato tutti, anche chi non crede, con la sua gioia, con le sue canzoni accompagnate dal salterio, con qualche domanda che lì per lì sembrava impertinente, ma che serviva sempre a farti capire qualcosa di te. Non mi risulta abbia mai voluto convincere nessuno. Ad un certo punto ti diceva: vado dire la messa, qualcuno vuol venire? Ha avuto sempre dei bellissimi cani, quasi tutti pastori maremmani, o incroci con spinoni, docilissimi. Ha tanti animali, ha un orto ricchissimo, ma non ha la corrente elettrica. In alcune occasioni dice messa all'aperto con i frutti della terra sull'altare e gli animali intorno che sembra quasi un druido. Ma ha studiato teologia in Germania Bernardino, e la Romita ha spessissimo ospiti tedeschi. Che altro vi devo dire?
Bellissima storia di altri tempi.
RispondiEliminaAmmetto che non la sapevo nel dettaglio, anche se mi avevano parlato di questo Eremo.
Grazie Gian Luca e grazie ai Volontari.
Ora, in punta di piedi, volevo suggerire questo link (che immagino conosciate bene):
http://www.montimartani.it/trekking.html
Certo, è un classico!
RispondiEliminaIl posto lo conoscono i tedeschi e non noi...
Questa è una delle nostre pecche peggiori:non siamo assolutamente in grado di cogliere e valorizzare le nostre bellezze naturali e le nostre potenzialità.
Portateci qualche assessore lassù, magari in macchina, che molti c'hanno pure un'età.
e questo credo sia il resto della storia:
RispondiEliminahttp://turismoreligioso.umbriaonline.com/2010/01/eremo-la-romita-di-cesi-luogo-che-accoglie-persone-di-ogni-credo.html
Eh, Marta lo conosco sì!:-) Quel sito, ormai un po' vecchiotto, l'abbiamo fatto un mio amico ed io. C'è tanta buona volontà e tutto il nostro amore per le montagnole di casa. Spero che ti piaccia e che sia di stimolo per qualche passeggiatina. Sul Martani Trekking troppo ci sarebbe da dire...
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaquesto è il sito dell'Eremo di Torre Maggiore:
RispondiEliminaguardate le foto di come era prima del restauro, davvero impressionante!
http://it.la-romita.net/
Sta venendo fuori una bella discussione.
RispondiEliminaOra c'ho una domanda:
ma dentro i VALNERINA VOLUNTEERS accettate anche ciclisti o solo camminatori?
Grande Fefo.
RispondiEliminaNe paralvo proprio stamattina con l'arrampicatore Francesco (quello che abbiamo incontrato in mountain bike sulle rampe di Sant'Erasmo).
La palla passa al capo spedizione, anche se una sezione di Volontari della Valnerina ciclisti credo sarebbe forte.
Gian Luca, che ne pensi?
posso dare solo un suggerimento?
RispondiEliminaRitornare al nome ITALIANO dei VOLONTARI DELLA VALNERINA.
Apprezzo davvero di più.
E lasciamo perdere queste scivolate sull'inglese (anche se capisco bene che il nome viene da Brizzi e Italica 150, che vi ho seguito dall'inizio).
Giubs, io farei la sezione "Ciclisti da traino". Che ne pensi?
RispondiEliminaPer il nome in italiano che dire? Condivido: ok, darling!
Meglio ancora: Compari della Valnerina...o Valnerina compars :-))
Evvai, lo dico da tempo:
RispondiEliminaALLA MACCHIA, COMPARI!
(e vada pure per la sezione in bici...anche se mi fermerei alla denominazione Volontari a due ruote) aahahah
propongo un nome più altisonante:
RispondiEliminaCICLOVOLONTARI.
Se poi faranno da traino o meno, questo lo vedremo sulle "rampe" (come le chiama Riccardo).
in fondo si può sempre ricorrere a degli...aiutini:
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=PR1DylUssfo
Però sarebbe interessante pubblicare (con qualche giorno d'anticipo) i percorsi delle uscite.
RispondiEliminaSecondo me in parecchi potrebbero partecipare.
Ho subito capito dove vai a parare geniaccio.
Ed io sono d'accordo: valorizzare le nostre bellezze naturali, riprendere un sano e rispettoso contatto con la natura, tornare ai ritmi di vita blandi e riscoprire il proprio territorio, anche in chiave di sviluppo futuro:
Ne abbiamo parlato a lungo.
Sono con voi!
Dateci modo di potervi dare una mano, magari solo partecipando alle discussioni...
Le cose, soprattutto quando c'è tanta miopia e grettezza fra gli amministratori, nascono anche così: dagli stimoli di gruppi di volenterosi.
In questo caso...di VOLONTARI!
Aiuto!!!
RispondiEliminaMi sembra di essere diventato un atleta arrampicatore!!
Sono un povero amante della natura, a piedi, in bicicletta o come capita!
Comunque sia.. quanto entusiasmo!
Dai, si parte?!!
avanti tutta!!
francesco
Se riuscite a portarci anche Massimo, vi pago la cena a tutti.
RispondiEliminaAnzi, vi aspetto all'arrivo con tutta roba cucinata da me...
Però m'avete messo addosso un entusiasmo davvero forte.
Ha ragione Francesco: quando cominciamo?
Mi piace pensare di poter tornare a vivere un rapporto più sano con la natura ed il nostro territorio.
RispondiEliminaNon sarò una sportiva eccezionale, ma questo ritorno alla calma, al "passo lento", in una società così veloce, mi sembra davvero una cosa intelligente.
Amo anche io camminare (anche se non mi sognerei mai di farlo per 4 giorni da Terni a Visso).
Però credo che, con questi viedeo e l'entusiasmo che ci metti, possa coinvolgere sempre più persone, e magari convincerli a lasciare a casa le auto.
Sergio, mio marito, è appassionato di mountain bike: se fate una sezione per le bici, contatecelo pure.
Continuate così, grazie RIccardo e grazie ai Volontari della Valnerina (che anche io preferisco il nome "all'italiana").
Scusate l'ignoranza, io non ho mai visto gli scavi di Torre Maggiore.
RispondiEliminaMagari qualcuno di voi, a partire da Gian Luca, trasalirà, ma è così.
Certo, sapevo dell'esistenza ed ho pure letto sull'argomento.
Mi sono immaginata che il sito fosse in qualche modo "organizzato".
Guardando le foto (bellissime) ho pensato che non c'è neanche un cartello che indichi il nome o qualche caratteristica dei resti.
Chessò, qualche foto con le ricostruzioni.
Eppure non credo proprio sia così complicato.
anche io non conoscevo l'Eremo di Torre Maggiore.
RispondiEliminaNon ho ben capito una cosa, ma è possibile pure arrivarci anche con la macchina?
Non voglio fare la pigra, ma vorrei portaci anche mia figlia (che ha solo 3 anni e non potrebbe camminare attraveso le montagne, almeno credo).
C'è una "camionabile" Marinella, sterrata.
RispondiEliminaVedrai che il posto merita davvero.
Pace e serenità.
Lancio un'idea: non si potrebbe irganizzare una camminata tutti insieme?
Mi sembra che l'interesse ci sia...