Nel giorno di Natale...

Stamattina, alle prime luci dell'alba, li hanno caricati su due camionette coperte, portati nella prima periferia della città di Ahwaz, nel sud-ovest del Paese, vicino a Teheran. Avrà fatto freddo alle 6 di mattina, il giorno di Natale in Iran. C'erano sei gru ad aspettarli. Li avranno bendati, senza la teatralità dei film d'azione, nel silenzio della periferia, con la marzialità imposta dall'odio, dalla legge del terrore e dalla follia; poi hanno stretto i sei cappi intorno al collo e, bendati, li hanno appesi come pendoli, il giorno di Natale in Iran. Resteranno impiccati lì, a scandire le ore ed accompagnare ciondolando i venti dell'Est, per almeno 7 giorni e 7 notti. Un violentatore e 5 trafficanti di droga. Ma perchè la fantasia non galoppi troppo, se pensate all'immagine cinica e sprezzante del narcotrafficante, siete davvero fuori strada. Meglio, decisamente più appropriato visualizzare 5 giovani pastori, con le dita nere d'oppio, abiti sdruciti, occhi disperati e pochi spiccioli in tasca. Questi, per raschiare dai bulbi le canne che si fumano i giovani d'Occidente, ci rimettono l'osso del collo, nel giorno di Natale in Iran. Lungi da me fare il bacchettone, ma se durante le feste o i bagordi di Capodanno vi doveste accendere una bomba...fateci un pensierino.

Non ricordare il giorno trascorso
e non perderti in lacrime sul domani che viene:
su passato e futuro non far fondamento
vivi dell’oggi e non perdere al vento la vita.
Omar khayyam