"... you leave in the morning with everything you ownIn a little black case alone on a platform the wind and the rain on a sad and lonely face..."
E noi la nostra valigetta l'abbiamo presa, siamo saliti sui nostri treni, abbiamo studiato, abbiamo visto, abbiamo sognato, abbiamo pianto, siamo cresciuti. Non era l'epoca di intenet e l'Europa sembrava un confine inarrivabile per un ragazzo "della Conca". Niente paura, tanta forza di volontà e la grinta di una fiera città operaia nel cuore. Noi l'abbiamo fatto, non ci siamo rassegnati, abbiamo voluto, abbiamo dovuto andare avanti. Poi siamo tornati a casa, con la valigia carica di migliaia di pagine studiate, grandi speranze e tutto il mondo vissuto. Ora da maturi trentenni vogliamo mettere in pratica, far vedere di cosa siamo capaci. Vogliamo metterci alla prova, perchè tocca a noi..
Abbiamo bisogno di raccogliere tutte le energie, tutte le nostre professionalità, tutti i nostri sogni e metterli insieme, perchè il rischio è di disperdere questo nostro patrimonio...perchè abbiamo le risorse per "cambiare marcia", ma dobbiamo partire da noi, dal nostro impegno, dalle nostre capacità.
E siamo pronti... più che pronti ! Yes we can !
Questo è sempre un gran pezzo (solida musica anni '80 doc).
RispondiEliminaNon sò come fai, ma c'hai proprio ragione.
Noi quella valigia l'abbiamo proprio imbracciata...
Il punto è proprio questo: siamo in grado di dare un grande contributo, ma spesso, troppo spesso, nessuno ce lo chiede.
Si è puntato sulla mediocrità, perchè ci fose "il controllo"... ma ora dobiamo cambiare passo, ne val il futuro di un territorio.
Io ci redo, possiamo farcela.
Conta pure su di me!
e scusa gli errori di ortografia, ma scrivevo ascoltando gli immortali Bronski Beat...
RispondiElimina" La nostra valigetta l'abbiamo presa, siamo saliti sui nostri treni, abbiamo studiato, stiamo studiando, abbiamo visto, stiamo vedendo, abbiamo sognato,abbiamo ancora i nostri sogni, abbiamo pianto, a volte ci capita ancora di piangere, siamo cresciuti, stiamo crescendo .
RispondiEliminaNon ci siamo rassegnati, abbiamo voluto, abbiamo dovuto andare avanti nel bene e nel male .
Poi siamo tornati a casa, con la valigia carica di migliaia di pagine studiate, grandi speranze e tutto il mondo vissuto. "
Permetteteci d'andare avanti di fare di portare innovazioni delle migliorie e non costringeteci ad andare all'Estero .
E allo stesso tempo nelle piccole cose anche in quelle più piccinine noi o meglio io come te come tu " dobbiamo partire da noi, dal nostro impegno, dalle nostre capacità " per essere un piccolo tassello del futuro del progresso della ricerca .
Of course, yes we can !!!! ;)
Lucy
Allora che aspettiamo?si parte?io ho ripreso la vecchia valigia e c'ho messo dentro spaghetti,salsicce e un fischetto di vino. I viveri non mancano, le "capocce" nemmeno.
RispondiEliminaLet's go, PARTIMO!
Ha ragione Riccardo, uno dei problemi più grandi che viviamo è la consapevolezza di essere pronti, di avere idee e qualità di proposta, ma non riusciamo ad arrivare alle leve delle decisioni.
RispondiEliminaO meglio, FINORA , non ci siamo riusciti.
Se ripenso a tutte le discussioni fatte (spesso tra un aereoporto all'altro) in merito alle potenzialità della nostra città, se penso a tutte le idee e ai sogni, mi sembra di tornare indietro nel tempo.
Dai Riccardo... facciamolo !!!
Quante volte ho canticchiato questo pezzo...
RispondiEliminaOra però mi viene in mente solo la voglia di "metterci davvero in cammino".
Forse non tutti si rendono bene conto di quanti siano i ragazzi in gamba in questa città.
Professionisti preparati con mille idee, che aspettano la loro occasione.
Ma le occasioni bisogna crearle, non piovono dal cielo, e non le portano i Presidenti emeriti...
Hanno ragione quelli che mi hanno preceduto nei commenti: FACCIAMOLO !!!
Alzare l'asticella!
RispondiEliminaQuesto dobbiamo fare.
Mettendo insieme tutte le nostre idee e tutte le nostre esperienze di vita.
Facendo affidameno sulle nostre fore.
Abbiamo una grande possibilità, Riccardo, e non ce la lasceremo scappare.
In altre parole continuiamo a parlare tra di noi, prendiamo fino in fondo coscienza della nostra forza e tu non mollare, che noi ci stiamo.
(e chiamami in settimana....che ho un'idea niente male!)
Troppe volte ho sentito e letto queste frasi.
RispondiEliminaNon lo sò...
Non credo che sarà così facile!
ehhh... gente di poca fede!
RispondiEliminaPerò Ric m'hai fatto venire in mente quella voglia di "spaccare il mondo" che c'avevamo a vent'anni.
Così non vale... Se cominci a pubblicare i pezzi della fanciullezza scadiamo nel... rimpianto !
RispondiEliminaah ah ahahah.
Bello l'accostamento e giusto il riferimento al fatto che POSSIAMO DARE UN FORTE CONTRIBUTO !!!
La nostra città deve poter ripartire dai nostri talenti e dai nostri entusiasmi...
Ed è per questo, in fondo, che ci siamo messi in cammino.
Bastilani dice di "aver riempito la valigia"... bene allora, non abbiamo più tempo da perdere!
Altro che valigetta...
RispondiEliminaMe la ricordo bene quella sensazione quando partivo dalla stazione di Terni.
Hai ragione, sono tanti i giovani in gamba nella nostra città, serve soltanto di metterli in rete e dare loro l'opportunità di esprimere idee e progetti.
E questo blog ne è la dimostrazione più evidente...
Domenica mattina l'ho iniziata con Smalltown Boy a "tutto volume".
RispondiEliminaE devo dirti che ... ha funzionato !
Geniale il riferimento a noi che "abbiamo preso la nostra valigetta, i nostri treni e siamo andati per l'Europa a studiare e formarci.
E' esattamente quello che è successo: ora manca solo di chiuderlo il cerchio (e molto di questo spetta a te !)
Praticamente la storia della mia vita (e di tanti altri ragazzi che conosco).
RispondiEliminaMi piacerebbe sentirmi parte di una generazione che "lascia il segno" in questa nostra città.
RispondiEliminaNon sò se questa è la strada migliore, ma intanto è una strada, e noi ;come dite sempre tutti, "siamo in cammino"...
Eh sì... ho proprio l'impressione che staolta ci dobbiamo "mettere la faccia".
RispondiEliminaIeri sera pensavo proprio a questo.
Comincio a capire meglio quando dici che... "adesso tocca a noi".
E' una'assunzione di responsabilità e tu sai di poter contare su tutti noi.
Mi h colpito l'immagine di cui parla Cecilia: quella di una generazione che "lascia il segno".
RispondiEliminaUn passaggio semplice e profondo...sono d'accordo con te!
Concoro a pieno con Azzurra.
RispondiEliminaCi si mette molto tempo a scrollarsi di dosso quella sensazione di inadeguatezza dettata dalla "provenienza".
Ci si mete molto tempo, tanti sacrifici, e ore ed ore sui libi.
Alla fine del percorso ci si aspetta di poter mettere in pratica tutti questi imput... ma la storia si complica...
P.S. la prossima volta scegli un brano musicale degli anni '90, per favore...
RispondiEliminaauahuahuahuahuah aah eheheh
Pensa a quell'idea di raccogliere una sorta di "BANCA DATI" di tutti i curricula dei nostri ragazzi più brillanti...
RispondiEliminaValorizzare le nostre migliori risorse !
E' da qui che si parte.