lunedì 12 gennaio 2009

Perchè Sara non ha paura.

Sara abita a Terni e ha grandi sogni. Vuole raccontare il mondo, ma non da una scrivania, respirando la stessa aria che respirano quelli al centro dell'azione. Perchè Sara non ha paura ! Ma neanche lei riesce a scordarsi gli occhi di quei ragazzini e si è messa "in cammino". Non ha lasciato che tutto le scivolasse addosso. Il minimo che potessi fare era pubblicare un suo post, il post di una ragazza in gamba che ha toccato con mano l'orrore di questi giorni... Leggetevi queste poche righe, e lasciatevi consigliare il suo libro "Terra Promessa, Terra Rubata" , un bel diario di vita, impreziosito dalle foto di Giuliano Sberna. Grazie Sara... e che non venissero più a raccontarci che la nostra città non è piena di ragazzi in gamba...
Era il 2004 quando in sole 48 ore ho vissuto emozioni contrastanti: dolore, imbarazzo, speranza. Era pomeriggio, ero a Jenin insieme ad alcuni palestinesi e alcuni italiani, quelli della Fondazione “Aiutiamoli a Vivere”. Un viaggio per portare aiuti umanitari. All’improvviso una decina di bambini fischiano. Un rumore che lontano diventa sempre più forte. Con quel fischio i piccoli, diventati improvvisamente troppo grandi, ci avvertono, nel campo sono entrati gli israeliani con le loro armi. Quei giovani che poco prima ci avevano fatto passare il check-point. In mente avevo ed ho, il volto di una ragazza, armata di tutto punto, con quei riccioli biondi che le ingentilivano un viso trasformato in violento dall’obbligo di tenere in mano un’arma più grande di lei. Poi, proprio come nel video, i piccoli palestinesi lanciano sassi. Un gesto inutile per difendere il loro diritto di essere, prima di tutto bambini, di avere una famiglia al sicuro, di vivere, concessione per molti, conquista per loro.In una manciata di secondi ci sparano addosso.Paura? In un primo momento si, poi l’orrenda consapevolezza di una vita trascorsa sperando di vivere ancora un minuto.Un notte di carri armati, ancora spari, ancora una notte aggrappati alle gambe del papà.In questo massacro, non vince nessuno. "Free Palestine!"

Dopo la spedizione in Terra Santa, insieme a Giuliano Sberna, l'idea di un diario foto e testo. Iniziativa grazie alla quale abbiano raccolto fondi da inviare a Jenin e Tulkarem.
Da questo il titolo:
Terra Promessa, Terra Rubata (Sara Gargagli).

65 commenti:

  1. Conosco Sara e le voglio bene....ho letto e guardato il 'diario' che ha fatto con Sberna e, che dirle, se non grazie Sara, per aver avuto il coraggio che io come altri non abbiamo?
    Riccardo dice, giustamente: "..e che non venissero più a raccontarci che la nostra città non è piena di ragazzi in gamba...", vero e giusto e io, infatti, avrei voluto che Sara lavorasse ad un progetto che, tempo fa, stavo seguendo (ricordi, Sara?). Poi la cosa non si è concretizzata. Peccato.
    Ma partendo da questo: chissà se Sara avrà voglia di raccontarci qual è stato (e qual è) il suo rapporto con il lavoro che vorrebbe e saprebbe fare e come (o come non) sia riuscita a costruirlo, questo rapporto ..magari aiuta a capire meglio alcuni meccanismi di questa città.
    Per finire: si chiama 'Terra Promessa, Terra Rubata', il libro. Ecco, mi viene in mente proprio adesso il motivo per cui non riesco a sentire un brivido di fastidio ogni volta che, quella terra, la chiamano santa...

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  2. Finalmente un post al femminile...
    Non la conosco Sara, ma mi piacerebbe essere sua amica.
    10 punti a Riccardo per averla coinvolta e 100 punti al blog che da oggi c'ha un'altra ragazza in gamba "in cammino".
    E' vero Ric, a Terni sono davvero tanti i giovani in gamba...

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  3. Ricevuto Marco.
    E per quello che mi riguarda dovremo ripartire dalla valorizzazione delle migiori risorse della nostra città.
    Questa è la chiave di una serio, responsabile e fattivo rilancio di Terni...prima dei programmi...
    E' un impegno.
    Ed ha ragione Greta: Sara ha impressionato anche me.

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  4. Sara, io non ti conosco ma se ti conoscessi me ne vanterei con chiunque. ti ammiro. e molto. sono realmente impressionato dal racconto, dall'idea del libro e dal suo scopo umanitario. Posso dirti solo "brava". io non credo ce la farei ad addentrarmi in quella realtà come hai fatto tu. Sono rimasto folgorato da queste parole "Paura? In un primo momento si, poi l’orrenda consapevolezza di una vita trascorsa sperando di vivere ancora un minuto." è proprio vero. Non esiste più ragione o torto, non esiste azione e reazione. esiste solo violenza, sangue e distruzione. Mi piacerebbe molto poter acquistare il tuo libro.
    E spero che da oggi tu rimanga qui con noi in cammino...

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  5. Tosta la ragazza!!!
    Dove posso trovare il libro?

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  6. Le righe che scrive Sara mettono i brividi...
    Ma ancora di più il pensiero di essere li, in mezzo al fuoco.
    Brava, a nome di quante, come me, non ce la faranno mai.
    A noi, che possiamo solo immaginare, non restano che le considerazioni amare di Marco,perchè quella è una Terra non più Santa...
    Fermate le bombe, ascoltate le nostre grida.

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  7. Uno spaccato aspro come un pugno nello stomaco.
    Brava Sara, e bravo Riccardo a proporla.

    Investire sulle risorse più autentiche di questa città...
    Non mollare Riccardo.

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  8. Grazie a tutti per i commenti. Ci sono esperienze che rimangono dentro e ti logorano. Toccare con mano è l'anello essenziale per capire, condividere e mettersi "in cammino...." verso un punto che sia "RINNOVAMENTO".
    Marco, come sempre, sei un grande! Presto ti racconterò la mia strada in salita.
    GRAZIE A TUTTI!!!
    Sara

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  9. Vorrei chiedere a Sara di raccontarci qualche dettaglio in più...
    E' davvero forte.
    In poche righe ci racconta l'assurdità e l'orrore della guerra a Gaza.
    Come diceva Riccardo, a scagliarsi contro i soldati armati di sassi...ci vuole una grande disperazione nel cuore.

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  10. COndivido e sottoscrivo quanto scritto da Fefo. Sara, raccontaci di più.

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  11. premetto: che Sara è una grande donna lo so da sempre:)) Una testimonianza come la sua può aprire agli occhi di tutti panorami sconcertanti e in parte sconosciuti..ma un contributo fondamentale può venire da chiunque, anche se non ha visto, se non vedrà (e vivrà) mai in prima persona quello che accade in Palestina. Ciò che conta è l'informazione, l'impegno.. e la consapevolezza che in questo spicchio di terra, alle porte di un mondo che si vanta della sua civiltà, esiste da più di mezzo secolo un conflitto che vede sconfitti palestinesi e israeliani, orchestrato da interessi in nome dei quali si calpestano ogni giorno senza scrupoli i diritti e le vite di persone come noi...è ora di fare qualcosa
    ila
    ila

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  12. Sara non la conoscevo, e ne apprezzo il coraggio e la passione.
    Ho appena sentito l'intervento di Riccardo in Consiglio Comunale e sapete che vi dico:
    come Michele sono fiero di poter frequentare persone così.
    Bravi ragazzi, non mollate!!!

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  13. Bello il post di Sara. Intenso e appassionato, proprio come piace a noi.
    Abbiamo bisogno di persone giovani ed in gamba che "si sporchino le mani" e queste righe dimostrano che in fondo non dobbiamo cercare lontano...

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  14. Questa Sara la voglio conoscere.
    E' per questo che abbiamo deciso di metterci in cammino, proprio per confrontarci con quelle forze vive della nostra città, che spesso rimangono isolate.
    L'intuizione di questo blog ci ha dato uno spazio libero, ed è da qui che noi facciamo sentire forte e distinta la nostra voce.
    Perchè, come dice Sara, "così non vince nessuno"... così si muore e basta!!!

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  15. Non avevo grossi dubbi, ma tra le migliaia di righe che ho letto sulla rete in questi giorni, i 2 post che hai proposto stanno 1 chilometri avanti.
    Questo di Sara, poi, trasmette una passione ed una freschezza unica.
    Poche righe, ma a leggerle ti sembra di sentire salire il fischio di quei ragazzi sempre più forte e ti scopri ad aspettare il sibilo delle pallottole.
    Grazie a te Sara, per le emozioni che ci hai dato.
    (e mannaggia a te Riccà, che da quando t'ho visto in Consiglio Comunale stranamente emozionato, citare il post di Sara, m'hai fatto venì un magone che non ti dico...)

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  16. Bella Riccardo!
    Davvero forte 'sto post.
    Mi ha colpito molto il fatto che Sara sia di Terni, perchè spesso queste vicende le viviamo come lontane ed inarrivabili.
    Invece basta poco perchèì 10 righe di una ragazza te le facciano piombare in casa, in tutta il loro orrore.

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  17. Io lo so Chicco perchè Riccardo era emozionato.
    Lui, come me, non riesce a dimenticare gli occhi di quei ragazzi a Pristina.
    Sai, quando assisti a scene del genere, non puoi più essere lo stesso.
    La nota lieta è che da oggi il blog si arricchisce di una ragazza davvero forte.
    Grazie Sara, continua a sbatterci in faccia le tue emozioni...possono solo farci crescere !?!

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  18. Non ho capito come ci si iscrive (e chiederò a Roberto più tardi come si fa).
    Ma intanto voglio farvi i complimenti.
    Io alla marcia della Pace di Assisi del 17 prossimo ci sarò.
    Riccardo, parlane anche un pò tu nel blog.
    Federico.

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  19. Ecco com si dipinge in poche righe il dramma di un popolo da 60 anni sotto le bombe.
    Molto bello il post di Sara.
    E' un pò quello che ci siamo detti nei commenti all'altro post, con in più la forza che soltanto le esperienze di vita vissuta possono dare.
    E questa di Sara è proprio un'esperienza di vita vissuta sul campo, che rivive nel suo post, come nelle parole emozionate (rarità assoluta) di Riccardo oggi in Consiglio.
    Io non l'ho sentito l'intervento, ma mi dice Federico che hai citato il post di Sara, ed hai fatto bene: riassume con rara efficacia tutto l'orrore della guerra a Gaza.

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  20. Quest'immagine dei bambini che si armano di pietre contro l'esercito israeliano che spara è proprio terribile.

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  21. Anche a me, come a Marco, interessa conoscere la strada che ha portato Sara a condividere queste esperienze e molto di pù sapere delle difficoltà che ha vissuto e sta vivendo prima di raggiungere i suoi obiettivi lavorativi.
    Indaga Ric, che anche questo è un modo per stare "in cammino..."

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  22. Sara non ha paura e fa bene. Sara non ha paura perchè crede in quello che vive e vive quello che crede. Sara non ha bisogno di fare equlibrismi di opinione, compromessi. Sara non ha bisogno di un pubblico per farsi acclamare, Sara non ha schede elettorali da contare.
    Per questo Sara, può testimoniare 48 ore di sentimenti intensi ed impressioni che mantengono addosso a te perfino gli odori di quei giorni in Palestina. Sara ha visto dei biondi riccioli che tenevano un'arma troppo pesante e ha visto bambini lanciare sassi. Sara ha visto, ha toccato, ha parlato.Sara domani sarà delusa, perchè magari cambierà opinione, perchè si renderà conto che qualcuno l'avrà usata, perchè ci si sente nessuno, spaesati quando ritorniamo tra le nostre comode case dove non c'è pace, ma assenza di guerra. Perchè vorrà fare di più, ma c'è un mondo da fare e non basta mai, non basta mai. Perchè la missione, il volontariato è portare la croce, portare i problemi a casa, non dormirci sù, non mettere per 5 minuti a posto la coscienza e dire "beh io la mia parte l'ho fatta". Perchè non ci sono più quegli odori forti, perchè le questioni grandi rimangono fuori inevitabilmente (e per fortuna chissà) dalla nostra vita e lasciano spazio all'ansia del trovare la promozione Coop dei pannolini. Perchè le battaglie non saranno combattute a colpi di M16 contro sassi, di cluster bomb contro khassam, ma di tante maestre contro il maestro unico, di lacrimogeni e manganelli contro i soliti casinisti e molotov contro gli "sbirri". Sara ha visto la Terra Santa ma ha visto poco di Santo. Sara ha visto un angolo di mondo e tanti altri ve ne sono e tante altre battaglie tra diseredati e pazzi vi sono, vorrebbe vederne altre, ma soprattutto non vorrebbe vederne più in tutto il mondo. A Sara sta questa enorme responsabilità ora che ha toccato, che ha visto: guardare in faccia la verità e porsi mille altre domande, interrogativi, mille tormenti, mille silenzi, mille lacrime da versare e vi assicuro che non è cosa facile. Da OGGI IN POI Sara non devi aver paura.

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  23. Michele è uno che non le manda a dire.
    Ti spara in faccia tutto d'un fiato i concetti che un uomo normale ci mette una vita ad assumere, e forse non basta.
    E' figlio di esperienze forti e vere, ed ha la passione e la curiosità di chi non si accontenta di grattare la superficie, ma va a fondo e si mette in gioco.
    Mai banale, spesso secco e diretto, ma di una umanità davvero rara.
    Michele ha un dono: ti parla della disillusioe e ti fa sognare, ti racconta il cinismo delle persone e ti fa vedere in loro un abisso di umanità...
    Non è da tutti, perchè Michele è uno vero, uno che si "sporca le mani".
    Ed io sono davvero fiero di essere suo amico.
    Grazie anche a te Michele, se camminerai con noi, non potremo che crescere.

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  24. Mammamia ragazzi... che bei commenti.
    Ho quasi paura di interrompervi.
    Sara mi ha colpito molto, Riccardo non è una novità, ma Michele mi ha letteralmente acceso.
    Ma dove stavano tutti 'sti giovani in ganba?

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  25. ...sono contento che c'è ancora qualcuno che pone degli ideali, come un obiettivo che non si vuole scavalcare, ma che si vuole realizzare.
    Qualcuno che non vede solo se stesso, ma che sente quasi il diritto e il dovere di aiutare chi non può "essere libero" di vivere la propria vita.

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  26. Fuser non è quel ragazzo che è andato a costruire una scuola in Uganda?
    Ma stasera stanno in rete tutti "PEZZI DA 90 "?
    Allora provo ad affrontare un tema che mi sta a cuore e che riguarda le sofferenze dei bambini nel mondo.
    Cito una frase di Carol Bellamy, la direttrice generale dell'Unicef:
    la povertà non viene dal nulla; la guerra non è un evento spontaneo; l’AIDS non si diffonde per cause intrinseche: questi fenomeni sono conseguenza delle nostre scelte. Se la metà dei bambini del mondo cresce afflitta da fame e malattie, se le scuole sono divenute un bersaglio deliberato, se interi villaggi vengono spopolati dall’HIV/AIDS ciò significa che non abbiamo mantenuto le promesse fatte per l’infanzia.

    E scusate se è poco !!!

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  27. Innanzitutto Riccardo: troppa grazia, sinceramente hai messo uno smoking addosso ad un povero disgraziato come tanti. Ma l'hai fatto divinamente e quasi quasi mi ci vedo bene! A Fuser dico salutami Mario e vi mando un grosso caloroso abbraccio, un po' di tempo fà ho assistito ad uno sterile e tortuoso dibattito sul "fare" in Africa e quasi quasi ne usciva fuori che chi "realizza" è da considerarsi alla stregua di un neocolonialista, al chè sono uscito dalla stanza intonando "stamo fori de capoccia alè, stamo fori de capoccia alè...". Un certo tot di relativismo è tollerabile oltre è follia pura o peggio malafede. Per Azzurra: poni interrogativi che andrebbero ricercati direttamente sui bilanci della stessa Unicef, dell'ONU, della FAO. Spero che la Sig.ra Bellamy si stesse rivolgendo in primis ai propri dipendenti, ai governanti corrotti, ai fiumi (dai preoccupanti mille rivoli verso l'estuario) di denaro che in Africa arrivano. Vorrei sapere inoltre cosa intendesse la Bellamy quando parlava della diffusione dell'HIV/AIDS come "conseguenza delle nostre scelte", di chi? In Kenya le categorie ove è più diffusa la malattia sono i militari e gli insegnanti! Facciamo una moratoria internazionale sulla non proliferazione dell'atto sessuale? Bombardiamo l'Africa di profilattici che, arrotolati tra loro, diventeranno palloni da calcio arrotolati tra loro? O magari come mi è successo ci facciamo prendere in giro da un Maasai che mi dice: "io quella roba vostra, dei mzungu, non la uso è troppo piccola!" Piccola domanda retorica, sa la Sig. ra Bellamy qual'è la percentuale di mortalità infantile in Africa? Sa quante scuole hanno costruito i tanto denigrati missionari cattolici ( e mi piacerebbe sapere quanto arriva a loro dell'8 per mille) da 40 anni a questa parte e quante l'Unicef? Sa qual'è la percentuale destinata al funzionamento dell'Unicef stessa e quanta ai progetti, dico concretamente. Le cifre destinate ai convegni, alle iniziative, ai falò delle vanità filantropiche, ai testimonial, agli stipendi, farebbero rabbrividire persino un newyorkese di Park Avenue, figuriamoci un africano di Kigali.
    Bene, mettiamo tutto in mano allora agli africani, che ci pensino loro, in fondo dobbiamo creare le condizioni per lo sviluppo non dare il famoso "pesce" ma al massimo la "canna da pesca".
    No sbagliato anche stavolta: l'africano lo devi scegliere bene e cavolo quello con due soldi in mano se li spende tutti,magari ci compra un cellulare, non è in grado di "pensare al futuro", è nel suo profilo antropologico direi. E neppure al suo governante, quello è corrotto, per carità. Magari ci compra kalashnikov, auto di lusso, ci gozzoviglia scimmiottando l'occidentale. Allora lo vedi che è colpa nostra? Ma come arriviamo lì, mica ci hanno invitato, sfoggiamo jeep, videocamere, belle scarpe robuste da trekking, facciamo elemosina come se i soldi fossero noccioline commossi da tanta terribile povertà, ci sentiamo ministri dell'estero perchè abbiamo parlato che ne so, col vicepresidente del Vattelappescawi, elargiamo sorrisi e promesse e poi? Non siamo in fondo un terribile elemento di rottura? Non siamo un affascinante modello da imitare, non siamo come quelle modelle anoressiche? Non siamo tanti Robinson Crusoe e loro tanti Venerdì?
    Mah chissà..."Se la metà dei bambini del mondo cresce afflitta da fame e malattie, se le scuole sono divenute un bersaglio deliberato, se interi villaggi vengono spopolati dall’HIV/AIDS ciò significa che non abbiamo mantenuto le promesse fatte per l’infanzia". No Signora Bellamy tu non hai mantenuto le tue promesse, no signora Bellamy quelle goffe, storpie, fetide imitazioni di presidenti occidentali amini-bokassi-mugabi-moi-bashirini (e via bestemmiando) liberatori del popolo e affamatori del popolo non hanno mantenuto le promesse. Ci perdonino i nostri figli della nostra cecità.

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  28. Concordo con Riccardo: è evidente.
    Quando uno c'ha i numeri, si vede.
    E Michele (come Sara e Fuser) i numeri ce li hanno!!!
    Partiamo dall'ultimo commento.
    A presindere dal passaggio sul "sentirsi ministro dell'estero" (che in Italia il nostro è un maestro di sci, e vorrei proprio vedere che andrebbe loro a raccontare laggiù, dove la neve è un pochino rara)dalle righe traspare un pessimismo che si scontra con la voglia di non arrendersi.
    Capisco benissimo che (con ogni probabilità) alla base ci sono delle esperienze dirette che spingono Michele a dei passaggi disillui e aspri, ma io li condivido tutti.
    Soprattutto il riferimento all'attività autoreferenziale di alcune associazioni benefiche che spendono più fondi a bilancio per la pubblicità delle lor attività che alle attività stesse.
    Ma questa riflessione la può fare chi ha toccato con mano questi "passaggi a vuoto".
    Per tutti gli altri (Azzurra inclusa) è già importante che abbiano come riferimento un modello di vita improntato all'aiuto del prossimo.

    P.S. ha ragione Riccardo: con ragazzi di questo tipo, si può solo che crescere!!!

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  29. Fonti mediche a Gaza riferiscono che finora nella operazione "Piombo fuso" sono stati uccisi 900 palestinesi, mentre i feriti sono più di 3400.
    Anche ieri Israele ha interrotto, per ragioni umanitarie, i combattimenti per tre ore durante le quali sono stati inoltrati alla popolazione palestinese di Gaza 165 camion carichi di aiuti.

    Ed ora leggo che il governo israeliano ha approvato l'uso di bombole al fosforo !!!

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  30. Scusate, volevo dire di BOMBE al FOSFORO...

    Ma ci rendiamo conto che nella striscia di Gaza si sta perpetrando un autentico genocidio?

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  31. Vorrei precisare che sabato 17 gennaio, dalle ore 10, si terrà ad Assisi una MANIFESTAZIONE PER LA PACE (promossa dalla Tavola della Pace, dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, le Acli, Agesci,Arci, Articolo 21, Cgil, Pax Christi, Libera - Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Legambiente, Associazione delle Ong italiane, Beati i Costruttori di pace, Emmaus Italia, CNCA, Gruppo Abele, Cipsi, Banca Etica, Volontari nel Mondo Focsiv, Centro per la pace Forlì/Cesena, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli ...)

    Inserisco di seguito l'appello che stanno sottoscrivendo decine di altre associazioni e centinaia di amministrazioni locali:

    Appello a tutte le donne e uomini di buona volontà

    Quanti bambini, quante donne, quanti innocenti dovranno essere ancora uccisi prima che qualcuno decida di intervenire e di fermare questo massacro? Quanti morti ci dovranno essere ancora prima che qualcuno abbia il coraggio di dire basta?
    Fermare la guerra a Gaza è possibile!
    Rompiamo il silenzio dell’Italia

    Sabato 17 gennaio 2009
    ore 10.00
    Tutti ad Assisi
    per la pace in Medio Oriente

    Non vogliamo essere complici della guerra ma costruttori di pace!
    In nome dei diritti umani e della legalità internazionale,
    rompiamo il silenzio e gridiamo insieme: “Fermatevi! Fermiamola!”

    La guerra deve essere fermata ora. Non c’è più tempo per la vecchia politica, per la retorica, per gli appelli vuoti e inconcludenti. E’ venuto il tempo di un impegno forte, autorevole e coraggioso dell’Italia, della comunità internazionale e di tutti i costruttori di pace per mettere definitivamente fine a questa e a tutte le altre guerre del Medio Oriente. Senza dimenticare il resto del mondo.

    Giovani, donne, uomini, gruppi, associazioni, sindacati, enti locali, media, scuole, parrocchie, chiese, forze politiche: “a ciascuno di fare qualcosa!“

    “Non ci sarà pace nel mondo finchè non regnerà in quelle terre piena pace. E tutti gli sforzi di pace in quelle terre avranno una ripercussione straordinaria sul pianeta intero.” Card. (Carlo Maria Martini)

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  32. Riccardo, mi piacerebbe approndire le vostre esperienze, perchè il più delle volte, quando si parla di queste cose, sembra tutto molto lontano, sfumato.
    Sono le esperienze dirette di quelli che l'hanno toccato con mano e respirato (come dice Michele) che aprono ad una riflessione più partecipe.
    Soprattutto se si tratta di persone della nostra città, che conosciamo e stimiamo.
    La chiave è quella, anche per coinvolgere altri giovani in gamba e farli uscire dall'apatia del "tanto non ci possiamo fare niente"...

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  33. E' verissimo. diciamo che è naturale ma dobbimao far capire che si può arrivare a fare molto più di ciò che si immagina.
    "ci possiamo fare TANTO"

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  34. Infatti la cosa che mi fa arrabbiare e che qualcuno ritiene inutile impegnarsi, indignarsi e scrivere.
    Invece io penso che tutti gli strumenti siano utili a fare pressione sull'opinione pubblica, a smuovere le coscenze nell'intimo e mobilitare le donne e gli uomini "di buona volontà".

    Continuate così... non mollate Riccardo, non mollate!

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  35. "Fonti ospedaliere hanno raccontato che una donna è morta e altre 50 persone sono ferite, la maggior parte lamentando ustioni e avvelenamento da gas. Testimonianze in parte confermate da uffici delle Nazioni Unite, che parlano di diffusi problemi respiratori dopo il lancio di alcuni ordigni a gas".
    Fredda crudeltà che bombarda il cervello e il cuore di chi, come noi, guarda. Attenzione, però, noi non siamo inermi...abbiamo le nostre idee, POSSIAMO E DOBBIAMO FARE TANTO.
    Nei giorni in cui sono stata a Jenin, una mattina in un bar in cima ad un palazzo, all'ombra di una gigante bottiglia di Coca-cola, uno degli uomini che ci accompagnava, ha raccontato una storia allucinante.
    Jenin era sotto assedio. Un carro armato dilania con un colpo, un uomo. Riverso a terra in una pozza di sangue, i familiari alla finestra sperando di poter correre presto e raccogliere il corpo. Poi la crudeltà pura.
    Familiari bloccati in casa, il carro armato, guidato magari da un neo 18enne che passa per scelta, più e più volte sopra al corpo.
    Non c'era più niente in terra se non briciole.
    Briciole di una vita da incubo conclusa nell'incubo. Corre per scappare, corre per vedere ancora il volto dei figli, corre ma....ORRORE.
    Sara

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  36. Ha ragione Sara, io non mi rassegno e dalle pagine di questo blog voglio urlareIL MIO SDEGNO PER QUESTO ORRORE.
    Perchè tutte le guere sono orrende, ma quesa non ha davvero niente di poetico o di eroico.
    Non ci sono due eserciti a fronteggiarsi in campo aperto: da una parte c'è Hamas, col suo fanatismo ed i missili fatti in casa, e dall'altra la superpotenza di Israele, che mette in atto una scientiica rappresaglia fatta di raid aerei, bombardamenti, incursioni terretri e (sembrerebbe) bombe al fosforo...

    Nel mezzo una massa di derelitti senza più sogni ne speranze, facili prede del fondamentalismo e dell'odio (e come non capirli).

    IO COME SARA NON MI RASSEGNO e chiamo a raccolta tutti i giovani della nostra città (che di bombardamenti se ne intende)perchè nessuno si volti dall'altra parte e giunga chiara la pressione dei popoli sulle coscienze dei govenanti.

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  37. Israele ha appena ammesso l'uso di bombe al fosforo bianco.
    Ha ragione Sara, la situazione è diventata ormai ingestibile.
    Carrarmati asseragliati intorno a Gaza city ed Hamas che si prepara alla guerriglia, minando case ed edifici pubblici.

    Deve scendere in campo una foza di intermediazione intenazionale, ma subito, che fra una settimana laggiù non ne rimane uno vivo...

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  38. sabato andrò alla manifestazione di Assisi, e questa volta porterò mia figlia.

    mia figlia è piccola, ha l'età di quei bambini che ho visto nei video, quei bambini terrorizzati a cui abbiamo tolto tutto, anche i sogni.

    voglio manifestare a favore della pace, e contro tutti quelli che hanno scordato il primo dovere di noi adulti: provvedere al futuro dei nostri figli.

    si fermi questa orrendo massacro e si permetta a questi ragazzi di vivere una vita dignitosa e di provare a riassaporare la speranza di un domani migliore.

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  39. "voglio manifestare a favore della pace, e contro tutti quelli che hanno scordato il primo dovere di noi adulti: provvedere al futuro dei nostri figli", bravissima Alice sono d'accordo con te. Un pensiero però mi turba anzi tanti, sempre per l'amore dei figli: il bisogno di verità e giustizia su tutti i fronti. E qui vi chiedo tanta pazienza e tanta apertura mentale, qualcuno diceva "la mente è come il paracadute se non è aperta non funziona".
    E’ capitato un po’ di tempo fa di frequentare quei forum “alternativi”, indymedia tanto per intenderci. Si discuteva di tutto, ma la piega politica è monocolore, quei disgraziati che cercano di portare un pensiero alternativo nel caso di specie o lo fanno gonfi di retorica tipo “spavaldo, mostro il petto al nemico” o vomitano offese o si trincerano in posizioni alla Chateubriand, ostentando un certo aristocratismo di pensiero in alternativa al sozzo pensiero plebeo-comunista. Dall’altro c’è il democratico che prende botte da orbi, i duri e puri, i vetero-marxisti, e le sottili ma necessarie distinzioni fra maoisti, fra trotzkisty e leninisti ecc.
    Non vorrei dar luogo al pensiero che la mia analisi da spettatore imparziale fosse ispirata a sentimenti di pietosa compassione, ma certo spesso mi sono fatto qualche risata. Non tanto del genere umano che non mi fa ridere affatto, ma della passione e veemenza ideologica che ancora pervade tanta parte di gente onesta che ha bisogno di sentirsi rappresentata da un’idea, costi quel che costi qualsiasi essa sia.
    La questione che ponevo allora era se fosse giusto appoggiare la/le causa/e cause filoarabe in contrapposizione al tanto vituperato Occidente visto che in quel mondo non ravvisavo neanche la più lontana traccia del nostro caro “illuminismo” nelle sue varie evoluzioni e dialettiche contrapposizioni, di Locke, di Rousseau, di Kant, di Marx, di Adorno, di Luckacs, di Lenin ecc.
    Certo il momento era pesante, una guerra creata ad arte con falsi presupposti dall’Amministrazione Bush era in atto, guerra per altro tutt’ora in atto.
    Per cui forse potevo scegliere un momento più adatto. Ma non avevo nessuna idea a partito preso, né infide idee da veicolare furbescamente, solo capire il pensiero altrui.
    Mi fu risposto che indipendentemente dal fatto che i governi del medio-oriente sono per lo più finte democrazie, che indipendentemente dal fatto che i laici venissero perseguitati, che ci fossero teocrazie, che non ci fosse l’elementare rispetto dei diritti umani, dei diritti dei bambini, delle donne, che in sintesi fossero rimasti al medioevo o giù di lì, non era importante.
    Già il mondo arabo è l’unico che si è sollevato contro lo strapotere del capitalismo americano e giudaico ed è di conseguenza nostro alleato. Costi quel che costi.
    Poi arrivano gli inni ai talebani, alla guardia di Saddam, ai pasdaran iraniani.
    Poi magari quando il capitalismo sarà abbattuto a colpi di jet sulle Torri Gemelle inventate dalla CIA, di donne bomba, di dolcetti dati a bimbi palestinesi in casa dei martiri con tanto di ritratto del figlio lasciato scoppiare in qualche fermata d’autobus a Tel Aviv come esempio per gli altri bimbi, "allora faremo di tutto per portare la democrazia in quei paesi".
    Portare la democrazia in quei paesi?
    Cavolo è lo stesso teorema di Bush: esportare la democrazia!
    Poi mi è venuto in mente Hitler, Mussolini la teoria del complotto giudaico-massonico, le plutocrazie, la Spada dell’Islam, l’assolutismo contro il relativismo, i germi dell’antisemitismo, le leggi razziali, Fini che disperatamente cerca di rifarsi una verginità per accreditarsi come prossimo Presidente del Consiglio e imbarazzato si ritrova a dover gestire tanti giovani di destra che vorrebbero ancora brandire quella maledetta spada e alcuni che collezionano pugnali della Hitlerjugend.
    Poi mi sono venuti in mente gli sceicchi arabi con le mercedes d’oro e le basi americane volute lì per difendere l’oro nero dagli straccioni tutt’intorno e i milioni di dollari dati sottobanco per armare Hezbollah, Hamas, e magari cancellare Israele: hai visto mai che ci riescano e che nel frattempo il prezzo del greggio sale.
    Le esecuzioni capitali in Iran, le gare podistiche di Khomeini per sminare il confine con l’Iraq, gli eccidi d’Algeria, ecc. Guai a dire o pensare ste cose, sei “arabofobico”, mi sono detto.
    Però sinceramente quella dell’alleanza strategica con il mondo arabo anticapitalista non l’ho capita. Più che altro se la leggo insieme alla Dichiarazione dei Diritti Umani, la costituzione laica mi è stato detto, che si legge solo ad arte per togliere crocifissi dalle aule, per rivendicare libertà contro la teocrazia (? )Vaticana, per far sposare in Chiesa i gay, per levare l’otto per mille alla Chiesa visto che ha deciso che non prenderà più le leggi italiane come riferimento per le leggi vaticane perché le considera amorali (chissà se c’era anche il Lodo Alfano lì in mezzo nella lista).
    Insomma non rompere i coglioni (scusate parlo così con me stesso) mi sono detto, innanzitutto prima c’è da pensare ai gravi affari di casa nostra, poi semmai a quelli del mondo arabo non democratico in uno slancio di comprensione. E allora che cavolo ci vado a fare in piazza contro il massacro di Gaza se prima devo pensare agli affari di casa nostra? Magari che ne so vado al Ministero della Funzione Pubblica con mio figlio e orgogliosamente dico a mio figlio davanti al Ministro Brunetta che lavoro faccio a mio senza vergognarmi.
    Ed io scemo che sto qui ad aspettare una manifestazione contro Hamas dal 2006 visto che ha fatto morti quanti ne hanno fatti gli israeliani nella stessa Palestina in questi giorni.
    Ed io scemo che sto qui ad aspettare una manifestazione contro Ahmadinejad e le persecuzioni a studenti, omosessuali.
    Ed io scemo che aspetto sollevazioni popolari contro le adultere prese a sassate, che sicuramente fanno più male a loro che ai carrarmati israeliani.
    Ed io scemo che aspetto che il Dalai Lama venga invitato a parlare del Tibet in ogni parlamento ed in ogni Santa Sede senza che il governo cinese ci dica cosa possiamo dire e fare.
    Ed io scemo che mi aspetto che si sollevino le masse contro i campi di concentramento cinesi, contro le pene capitali date come fossero ovetti kinder ed invece stiamo lì a contare le medagliuccie e celebrare i nostri tricolori sportivi fregandocene chiaramente e facendoci ingoiare dall’evento mediatico olimpico.
    Ed io scemo che mi aspetto che ci sia qualcuno pronto a rompere e sfasciare i bancomat perché nel Darfur succede quel che succede non da un giorno, perché in Congo ci sono bambini soldato che ammazzano e muoiono ammazzati? E qualcosa come 6 milioni di persone s’ammazzano dal 1996 di cui la metà bambini.
    Sono proprio scemo.
    Ma no dai è ancora più lontano laggiù, troppo da casa nostra. E poi sono africani, uno più o uno meno, magari è un ottimo sistema per il controllo delle nascite.
    Ma perché a tutti questi pacifisti con bandiere teosofiche messe anche sulle Chiese, a questi centrosocializzanti poco socievoli che dimostrano il loro coraggio andando a manifestare contro un teatro e che guardano alla stella di Davide come fosse il demonio in persona, non gli scappa un sussulto, una incazzatura, una manifestazione da fare, un pullman da organizzare, un cappello tibetano, una maschera africana da indossare anziché una kefia, ma perché?
    Ma è possibile che ci sia ancora chi pensa che non viviamo in un modo globale? Sì a questi non gli scappa il mouse su certi siti, non gli scappa la penna per scrivere, non gli scappa il volantino da dare, non gli scappa la voce per gridare altro che sia morte ad Israele, abbasso i sionisti, Bush=Hitler ecc. ecc.
    Fanno i distinguo: dicono sapientemente guardate è Israele che dal 4 novembre ha violato la tregua, mica Hamas coi suoi qassam. Dicono è dal 2006 che un terribile embargo ha privato la Palestina di aiuti, risorse e magari il ministro palestinese se ne arrivava dai tunnel egiziani con 27 milioni di dollari in tasca, per aiutare la popolazione o per comprare armi? E che è dal 2006 che Hamas e Fatah si combattono senza tregua per il potere in Palestina ammazzando tanti palestinesi, i sottili artisti del distinguo questo lo omettono.
    Non ci ricordano che ad Hamas è stata chiesta una cosa da tutta la comunità internazionale: riconoscere Israele. Che facciamo li cacciamo via? Facciamo un bis dell'Olocausto così risolviamo il problema una volta per tutte?
    E che l'ONU è impotente per le tragicomiche politiche dei veti non se lo ricordano mai. Ma l'invocano sempre.
    Trovo che la reazione israeliana sia sproporzionata, eccessiva, tragicamente pesante, magari atta solo alla definizioni di equilibri politici interni. UNA MAESTOSA E ORRIBILE SCHIFEZZA. Qualcuno oggi fa notare energicamente che la guerra finirà tra una settimana, quando si sarà insediato Obama il salvatore, per non mettere in imbarazzo l’amico americano. Una melliflua strategia! Questa cosa mi ricorda i nazisti dell’Illinois dei Blues Brothers: “uomo bianco, donna bianca, l’ebreo sta usando il negro come muscolo contro di voi”. Magari tutti questi desiderano vedere in gruppi di facebook ancora “il duce a testa in giù”, (che vorrei far notare è successo più di sessant’anni fa) chissà se basterà a farli ragionare un po’ potremo andare a Predappio riesumare la salma e farli contenti che ne so.
    Ma di dire mezza parola per milioni di persone morte in giro oggi per il mondo manco mezza, che ti capiti che ti fermino per strada e ti parlino di queste cose proprio no. Chissà perché, qualcuno è in grado di spiegarmelo?
    E’ la strategia dell’alleanza contro il capitalismo giudaico-americano, sono le stesse motivazioni di Goebbels prese alla radice, è un po’ di miopia, è una nostalgica lotta per l’affermazione di tutte le masse diseredate del mondo? Boh.
    Appunto, TUTTE le masse diseredate del mondo.

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  40. E adesso chi ce le mette le mani?

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  41. Ti devo rispondere io, Michele.
    Intanto perchè il tuo commento corposo temo abbia scoraggiato tanti e poi perchè i temi che proponi dettano un ragionamento di quelli "senza rete" ed a "mente aperta" (o come dici tu, a paracadute spiegato...)
    Non sò se conviene addentrarsi in tematiche così ampie e complicate in un blog che ha sulle spalle 4 sole settimane di vita.
    Centinaia di contatti giornalieri non certificano che siamo pronti a spaziare in questo modo, ma un paio di considerazioni voglio farle lo stesso.
    Siamo partiti dall'orrore della striscia di Gaza.
    Non ho pensato a stilare una classifica degli orrori nel mondo, nè mi sono lasciato condurre da una scientifica scelta del massacro ideologicamente meglio "cavalcabile".

    Siamo partiti dall'orrore del momento, dagli occhi di quei bambini...
    Certo, sono tanti i luoghi nel mondo dove da anni si perpetrano ingiustizie, uccisioni e violenze, ma siamo partiti da Gaza.
    Questo blog è aperto alle considerazione di chi è in cammino ed è per questo che sono ponto a cogliere tutti gli spunti interessnti che vuoi mandarmi...

    Perchè, come scrivevo sul post, la comunicazione ha le sue regole e, fatto salvo il dettaglio della sitazione politica, preferisco coinvolgere i lettori del blog su un tema presente oggi sul tavolo, perchè questo porti all'unica cosa utile: una riflessione.
    Una riflessione attenta sui valori della vita, sul rispetto e sull'esigenza di giustizia sociale.
    Lungi da me, per ora, addentrarmi in valutazione geo-politiche; in questo periodo di superficialità e non-valori, mi accontento di mettere a rete un folto gruppo di giovani che non si fermano all'apparenza, ma che guardano alla propria coscienza (che spesso da sola dovrebbe dettare i confini del bene e del male).

    Mi fermo qui, e ti ringrazio per la schiettezza e la passione che metti in tutti i tuoi interventi.
    Abbiamo bisogno di te e delle tue stoccate...perchè amiamo camminare con persone che vivono passioni forti con cuore puro e senza compromessi.
    Non ho soluzioni in tasca, ma ti ripeto una frase di Ghandi che mi ha segnato nel profondo:
    " sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo ".
    Mi basta partire da qui.

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  42. Ok, ok...
    Basta che adesso non mettete i voti.
    Michele è una macchina (hai ragione a dire che è un vulcano) ma certo che anche tu non scherzi.
    C'ho messo 40 minuti a leggere i 2 commenti (e non lo so se ho capito tutto).
    Ma una cosa mi è chiara: come dice Riccardo, "che non si dica che a Terni non ci sono ragzzi in gamba".

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  43. A riccà, un aperitivo lo devi pagà pure a Michele.
    Io l'ho vinto per il centesimo commento, ma lui è medaglia d'oro per il COMMENTO PIU' LUNGO DELLA RETE.
    Ci sono dei passaggi molto intensi però, ed ha ragione Riccardo quando parla di passione e valori.
    E per carità...non facciamo classifiche sul grado di orrore.
    Rilfettiamo su quello che possiamo fare noi, nl nostro piccolo (che poi è non è niente altro di quello che ci raccontava Sara nel post).

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  44. Caro Riccardo, grazie per aver risposto. Mi spiace per aver spiazzato un po' tutti.
    Troppa ciccia al fuoco, tutta insieme forse. Forse sono un po' troppo avanti "nel cammino" o ho preso un'altra strada chissà. Il tema è molto ampio ed al di là del fatto che io personalmente ti feci presente della deliberazione del Consiglio Comunale di Brema sui Laogai sperando che non esistessero ambiguità politiche su quel tema, il problema è e rimane Gaza. E su quello argomentando forse troppo ampiamente ho cercato di rimanere. Posso mettermi nella lunga fila di INDIGNATI che giustamente invocano un'immediato cessate il fuoco. Lo dò per scontato, scusate. Senza nulla togliere alla bruciante attualità dell'evento non voglio distogliere l'attenzione, piuttosto cercavo di approfondire il ragionamento, non di carattere geopolitico (è chiaro che determinate tesi vanno argomentate) ma semplicemente un "ragionare sul come si ragiona" quali leve ci chiamano a sposare una causa anzichè altre e se spesso sono così veramente autentiche o se sono il riflesso di una cultura anzichè di un'altra e via discorrendo. Se deve passare attraverso un'autocritica attraverso una feroce analisi dei fatti che ci passi, io la penso così. Mi auguro che queste mie "confessioni" mi aiutino a crescere con CORAGGIO e spero sempre di trovare qualcuno che abbia la pazienza di studiare e controbattere, di limitarmi se necessario o di rimettermi in rotta. Ma se devo essere il cambiamento Riccardo mi serve una cosa: la speranza.
    Sant'Agostino ci diceva: "La speranza ha due bellissimi figli: l’indignazione e il coraggio. L’ indignazione per le cose che non vanno. Il coraggio per cercare di cambiarle."

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  45. Bella, bellissima la frase di Sant'Agostino con cui Michele chiude il suo commento.
    A me piace citare invece un prete di frontiera(Tonino Bello) che penso sia una frase assolutamente calzante per l'occasione:

    "se delle nostre parole verremo giudicati dagli uomini, dei nostri silenzi verremo giudicati da Dio".

    Ed è per questo che ci siamo messi in cammino, per far sentire la nostra voce.

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  46. La citazione di Raffaele la possiamo fare nostra.

    Infatti nessuno di noi ha accettato di rimanere in silenzio o di fare finta di niente...
    e ci siamo messi in cammino...

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  47. Michele, non hai spiazzato nessuno... semmai ci hai proposto interessanti riflessioni.
    Grazie.

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  48. Pubblico il testo della RISOLUZIONE ONU dell'8 gennaio 2009 (traduzione a cura del Centro Diritti Umani dell’Università di Padova)

    Il Consiglio di sicurezza,
    richiamando tutte le sue precedenti risoluzioni, comprese le risoluzioni 242 (1967), 338 (1973), 1397 (2002), 1515 (2003) e 1850 (2008),
    sottolineando che la Striscia di Gaza costituisce parte integrale del territorio occupato nel 1967 e sarà parte dello Stato di Palestina,
    sottolinenado l’importanza della sicurezza e del benessere di tutti i civili,
    esprimendo profonda preoccupazione per la escalation della violenza e il deteriorarsi della situazione, in particolare per le pesanti uccisioni di civili che ne sono derivate a partire dal rifiuto di estendere il periodo di sospensione dei combattimenti; e sottolineando che le popolazioni civili palestinesi e israeliane devono essere protette,
    esprimendo profonda preoccupazione anche per l’accentuarsi della crisi umanitaria a Gaza,
    sottolineando la necessità di garantire un continuo e regolare flusso di beni e di persone attraverso corridoi a Gaza,
    riconoscendo il ruolo vitale giocato da UNRWA nel fornire assistenza umanitaria ed economica all’interno di Gaza,
    ricordando che una durevole soluzione del conflitto israelo-palestinese può essere conseguita soltanto con mezzi pacifici,
    riaffermando il diritto di tutti gli Stati della regione di vivere in pace all’interno di confini sicuri e internazionalmente riconosciuti,
    1. sottolinea l’urgenza e fa appello per l’immediata, durevole e pienamente rispettata cessazione del fuoco, che conduca al completo ritiro delle forze israeliane da Gaza;
    2. fa appello a che non ci siano impedimenti alla fornitura e alla distribuzione all’interno di Gaza dell’assistenza umanitaria, compresi cibo, energia e attrezzature mediche;
    3. saluta con favore le iniziative miranti a creare e tenere aperti corridoi umanitari e altri meccanismi per la prolungata somministrazione dell’aiuto umanitario;
    4. fa appello agli stati membri perché sostengano gli sforzi internazionali intesi ad allievare la situazione umanitaria ed economica a Gaza anche mediante ulteriori contributi che sono urgentemente necessari a UNRWA e attraverso il Comitato di coordinamento ad hoc;
    5. condanna tutte le violenze e le ostilità dirette contro i civili e tutti gli atti di terrorismo;
    6. fa appello agli stati membri perché intensifichino gli sforzi per mettere in atto a Gaza meccanismi e garanzie intesi a sostenere una prolungata cessazione del fuoco e la tregua, compresa la prevenzione del traffico illecito di armi e munizioni, nonché assicurare la durevole riapertura dei valichi sulla base dell’Accordo del 2005 sul movimento e l’accesso tra l’Autorità palestinese e Israele; e a questo proposito, saluta con favore l’iniziativa egiziana e gli altri sforzi regionali e internazionali che sono in corso;
    7. incoraggia tangibili passi verso la riconciliazione intra-palestinese, compreso il sostegno agli sforzi di mediazione dell’Egitto e della Lega degli Stati Arabi quali espressi nella risoluzione del 26 novembre 2008, e che sono coerenti con la Risoluzione 1850 (2008) e altre pertinenti risoluzioni del Cosniglio di sicurezza;
    8. fa appello per rinnovati e urgenti sforzi delle parti e della comunità internazionale per conseguire una pace completa basata sulla visione di una regione in cui due stati democratici, Israele e Palestina, vivano fianco a fianco in pace con confini sicuri e riconosciuti, come previsto nella Risoluzione 1850 (2008) del Consiglio di sicurezza, e richiama anche l’importanza dell’Iniziativa Araba di Pace;
    9. saluta con favore l’idea del Quartetto, in consultazione con le parti, di indire un incontro internazionale a Mosca nel 2009;
    10. Decide di continuare a seguire la materia.

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  49. Sono veramente felice di avere una giovane concittadina così coraggiosa. E'un bell'esempio per noi giovani ternani. La sua esperienza è molto utile per capire il dramma che vivono gli abitanti di Gaza.
    Nel conflitto di questi giorni hanno perso la vita quasi mille persone, molti dei quali civili innocenti, con l'unica colpa di vivere a Gaza.
    Le equipe mediche non riescono a far fronte a tutte le richieste; i medici stanno lavorando con turni di 24 ore, non ci sono letti a sufficienza, mancano le attrezzature e i medicinali per affrontare questa crisi umanitaria.
    In rete leggo sempre più storie di persone rimaste intrappolate sotto le macerie perchè le ambulanze non sono in grado di raggiungerle, così questi uomini e donne aspettano di morire.
    La situazione è ormai giunta ad un punto talmente critico che i medici spesso si trovano davanti al dilemma di scegliere se curare un bambino che sta morendo dissanguato o un altro seriamente ferito alla testa.
    Mentre i medici si pongono questi duri interrogativi, alcuni continuano a discutere se ci troviamo o meno di fronte a una crisi umanitaria.
    Da quando hanno avuto inizio gli attacchi militari israeliani a Gaza, nessuno ha ricevuto i salari, e quasi nessuno ha potuto lavorare a Gaza. Molte persone qui dipendono dall’agricoltura per guadagnarsi da vivere, a la popolazione dipende da questi agricoltori per poter mangiare verdura; il blocco economico non fa entrare quasi nulla.
    Ogni ora, fugaci immagini dalla Palestina giungono sugli schermi dei nostri televisori. Guardo queste immagini e mi chiedo: che differenza c’è fra loro e me?
    Questo non è un disastro naturale come lo Tsunami; è un disastro prodotto dall’uomo, che continua ad aggravarsi.
    Non possiamo più rimanere a guardare..!

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  50. Hamas ha consegnato ai mediatori egiziani la sua risposta al piano per il cessate il fuoco per la Striscia di Gaza: il movimento integralista ha accettato la proposta egiziana
    Sara

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  51. La notizia che riporta Sara dovrebbe sancire la tregua definitiva.
    Ora stiamo a vedere se Israele vuole realmente la pace...

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  52. Aggiungo che anche il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon ha parlato di un uso eccessivo della forza di Israele...

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  53. cessate il fuocooooooooooo!!!!!!!!!!

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  54. CASSATE IL FUOCO... SPERIAMO BENE!!!!

    Un commento di grande spessore è stato pronunciato dal leader libico Gheddafi, atto a tranquillizzare tutti, ci mancava.
    Non a caso solo a Perugia potevano prendere in squadra il figlio.

    Per favore, leggete i vari link uno dietro all'altro e fatemi sapere che puzzle avete ricostruito.

    http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/esteri/libia-italia/accordo-firmato/accordo-firmato.html

    http://www.sinis.org/wordpress/?p=4

    http://italiadallestero.info/archives/116

    http://www.corriere.it/esteri/09_gennaio_09/gaza_risoluzione_onu_hamas_livni_27f00020-de37-11dd-a05b-00144f02aabc.shtml

    (Per favore leggete in fondo le dichiarazioni di Gheddafi)

    Grazie, per fortuna vostra oggi ho scelta la strada del fai da te....

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  55. ahahah ahah ahah...
    Ma 'sto Michele me fa morì...

    Condivido il commento lapidario di Bastiliani: cessate il fuoco!?!

    P.S. e fortuna che Gheddafi è un caro amico del nostro Premier...

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  56. confermo l'alto livello delle valutazioni che ho letto nei commenti di questo blog.
    Complimenti a tutti, davvero.

    Una ricca e bella comunità...
    Possiamo solo che crescere.

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  57. Oops...ho intitolato non volutamente "cassate il fuoco", che vuol dire non lo so, in ogni caso spero si capisca che non c'è nulla di freudiano, e cmq, "cassare" ci potrebbe star bene.
    Una piccola e doverosa precisazione però al di là delle discutibili amicizie del nostro premier (che evidentemente in forza di queste avrà sempre il gas ad Arcore mentre noi dovremo far legna per riscaldarci tra un po') l'accordo fu elaborato con orgoglio dal precedente governo Prodi. E rientra tra quelle cose tipo la riduzione del 40% dell'ICI che sono nel contesto del "questo l'avevo fatto io e tu l'hai completato!".

    Però stando alla questione:
    Ma Hamas l'ha accettata la risoluzione?
    Ma Hamas l'ha accettato il piano egiziano?
    E poi non ho capito perchè dovrebbe accettare un piano egiziano-francese quando c'è l'ONU.
    Forse per questo?

    http://www.loccidentale.it/articolo/gaza,+suleiman+strappa+un+accordo+con+hamas+ma+israele+avanza.0064542

    http://iltempo.ilsole24ore.com/interni_esteri/2009/01/15/976666-hamas_tregua_flebile.shtml

    Ma Israele ha accettato tutti questi trattati, accordi, risoluzioni ecc.? Ma Israele si ricorda la storia di Davide e Golia?

    Un caro saluto a tutti ed in particolare a:
    1) Osama Bin Laden che invoca la pace da Assisi
    2)ad Eugenio Gani volontario italiano della Croce Rossa Internazionale rapito dai "ribelli musulmani" nelle Filippine.
    3) alle truppe Etiopi che si ritirano da Mogadiscio
    4)ai 3500 soldati ugandesi e burundesi mandati dall'Unione Africana ed ora rimasti da soli a "contrastare" le Corti islamiche.
    4) un saluto a Ban Ki Moon, l'Unione Africana ha finito i soldi per finanziare altre missioni di pace, servirebbero 6000 caschi blu ma il segretario definisce la situazione "troppo pericolosa".
    5) un saluto ai 16 mila morti e la fuga di oltre un milione di persone dalla Somalia, nel SILENZIO GENERALE.

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  58. Grande thread.
    Complimenti a tutti, con un particolare pensiero per Michele e i suoi vertiginosi interventi "a paracadute aperto", da leggere tutti d'un fiato.

    Al di là delle questioni specificamente attinenti al conflitto israelo-palestinese ed ai suoi concreti sviluppi (tra un anno saremo qui a fare gli stessi discorsi, temo, e ben magra consolazione sarà scoprirci ancora arrabbiati, non assuefatti, dunque vigili), ritengo che gli interventi di Michele, di Sara e degli altri rappresentino contributi impagabili per dare il là a dolorose riflessioni sull'ineliminabile "lato scuro" della natura umana, e dei suoi abissi.

    Esiste una violenza esplicita, palese, fatta di bombe che esplodono, di case che crollano, di bus che si aprono come lattine, di corpi straziati e di urla disperate.
    Per quanto possa sembrare assurdo, e senza che ciò tolga nulla alla condanna che di tale violenza va INEQUIVOCABILMENTE fatta, si possono ipotizzare per essa persino casi di "buona fede", se non altro in chi materialmente si sporca le mani sul campo.
    Non ti fai esplodere, nè accetti il rischio di rimanerci secco, se non credi davvero in quello che stai facendo, per i motivi più disparati (ed assurdi).

    Esiste poi una violenza più sottile, strisciante, subdola, e proprio per questo non meno pericolosa o condannabile.
    E' la violenza della malafede, dell'ipocrisia e della faziosità, di un morto che "conta" più o meno di un altro solo perchè più o meno funzionale ai nostri convincimenti di schieramento, per dire.

    Anche nei confronti di questo genere di violenza, io credo, ci si debba guardare le spalle.
    Rimanendo critici, disincantati, dubbiosi. Sempre.

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  59. Bello Giampiero il passaggio in cui dici che "dobbiamo guardarci alle spalle"...
    Troppo spesso, per l'esigenza manifesta di "mirare al futuro" abbiamo lasciato indietro troppe persone.
    E chi rimane indietro va ad ingrossare le fila dei disperati del mondo, quelli che non hanno niente da perdere, spesso nanche la vita stessa...

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  60. Un applauso a Michele, che ci dà una panoramica generale sugli orrori perpetrati nelle zone calde del mondo.
    Personalmente concordo con Giampiero: temo che la soluzione del conflitto israeliano-palestinese sia ben lungi da finire...
    Per lo meno cessassero le bombe !!!

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  61. Caro Giampiero, innanzitutto grazie per i complimenti. Però c'è un passaggio che fai sul quale non mi trovi d'accordo, non per quello che dici ma per il risultato che ne potrebbe conseguire:

    "Per quanto possa sembrare assurdo, e senza che ciò tolga nulla alla condanna che di tale violenza va INEQUIVOCABILMENTE fatta, si possono ipotizzare per essa persino casi di "buona fede", se non altro in chi materialmente si sporca le mani sul campo.
    Non ti fai esplodere, nè accetti il rischio di rimanerci secco, se non credi davvero in quello che stai facendo, per i motivi più disparati (ed assurdi)."

    Tengo conto della tua ragionevole premessa, e dell'uso centellinato dei concetti e degli aggettivi che vorrebbero descriverli, ma siamo ad un bivio: lo stesso delle "guerre giuste", lo stesso dei "martiri".

    Per quanto mi riguarda non ho una granchè simpatia per i martiri, l'unico che gode di questa simpatia è il primo grande martire dei cristiani: Gesù Cristo.
    La storia la conosciamo ma è quella del sacrificio PERSONALE, al fine di salvare l'uomo dalla pratica dei sacrifici stessi e dal peccato originale. Dio si fà uomo (siamo gli unici che crediamo questa cosa) ed è importante, e si fà ammazzare in croce.
    Alcuni potrebbero dire si vabbè facile, è il figlio di Dio, lo sapeva che sarebbe resuscitato e che ci vuole! Vuoi mettere con gli uomini-bomba che in fondo in fondo per quanto attraversati da una fede così forte però non essendo figli di Dio questa certezza non l'avranno mai? Anzi a loro viene quasi quasi il dubbio che quello che stanno facendo possa essere una gran fregatura e lo fanno lo stesso, quelli sì che sono eroi. Per liberare il proprio popolo ingiustamente offeso si lasciano morire!

    Ci sono però delle sottili (quanto una highway americana a 14 corsie) differenze:
    1. Se si crede in Cristo il messaggio è chiaro: mai più sacrifici di qualsiasi tipo.
    2. se si crede in Cristo la cosa principale è il rispetto della vita, soprattutto la propria.
    3. se non si è cristiani non si possono capire queste cose, chiaro, ma vorrei sapere da cristiano come mi devo comportare di fronte a questo "problema" etico.
    4. c'è stato un momento in cui veniva veicolata la cosiddetta teologia della liberazione, la congregazione per i dirtti della fede è stata chiarissima: nessun uso della violenza per nessuno scopo seppur nobile o addirittura necessario.
    5. quando ti vuoi elevare al rango di MARTIRE ,di qualsiasi religione tu sia, fallo per favore nel cesso di casa tua, stando attento che i condòmini non ci siano.
    6. di fronte ad uno strapotere armato e ad un'angheria subita, terribile ,qualcuno mi sà trovare un passo del Vangelo dove la risposta debba essere la violenza su se stessi e su gli altri?
    7. se proprio vogliamo farci diventare simpatici i combattenti martiri per le giuste cause qualcuno mi trova un passo del Corano ove sia sancita questa possibilità?
    8. Per la prima volta nella storia quella gigantesca ed odiosa pratica (che non mi si faccia il paragone coi kamikaze per favore che non andavano davanti alle scuole, gli alberghi, le fermate d'autobus ma sulle portaerei americane) è stata introdotta da quel pazzo di Khomeini e dagli Hezbollah, andando ad interpretare passi coranici a modo loro, ad uso e consumo del proprio potere.
    8. Il fatto di credere davvero è importante ma a volte bisognerebbe stare attenti a cosa si crede e come diceva Jannacci a vedere tutti insieme "l'effetto che fà".

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  62. A dire il vero il riferimento che fa Michele sui kamikaze lo faccio sempre anch'io.
    Il nome riconduce ai soldati giapponesi, che mai si lanciarono contro civili.
    Quelli di ora sono terroristi della peggiore specie: tutta un'altra cosa...

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  63. Caro Michele,
    comprendo i rilievi mossi alle mie riflessioni, effettivamente monche di una chiusura che ne richiami la premessa e che recida senza appello ogni giustificazione pur indiretta di chi si dà la morte per infliggere altra morte.

    Non era mia intenzione, ovviamente, elevare al rango di martire alcun kamikaze, nè di renderli simpatici, tanto meno di alleggerirne la responsabilità sulla base di motivazioni che suonino tipo "se credi in quel che fai, di qualsiasi cosa si tratti, in fondo sei un bravo ragazzo e vai compreso".
    Proprio no.

    Io volevo semplicemente allargare l'oggetto della discussione - stimolato in questo proprio dai tuoi post - per ricomprendere in essa tutta la violenza che ci circonda, non soltanto quella palese di chi violentemente distrugge ed uccide (e che è RESA palese, si badi bene, nella misura in cui ci siano i media a occuparsene, ché il mondo brulica di inferni a compartimenti stagni di cui nessuna sa nulla in quanto fuori tiro di zapping).
    Credo infatti che la violenza non sia solo questa, che possa assumere forme più sottili e silenziose ma altrettanto pericolose negli esiti. O negli "effetti collaterali", per dir così.

    L'accenno alla buona e alla mala fede è stato volutamente paradossale e provocatorio (al limite del capzioso) per sottolineare come non basti NON premere un grilletto, o NON tirare una spoletta, per stare a posto con la coscienza.
    Una specie di esortazione, quindi, a chiedersi "cosa posso fare per dare un mio contributo, pur infinitesimale?".

    A ciascuno il proprio ruolo: chi fa il diplomatico faccia il bravo displomatico, chi fa il politico il bravo politico, chi fa il militare il bravo militare (concetto ambiguo e delicatissimo, acrobaticamente sul filo del rasoio), chi è cittadino il bravo cittadino... dove per "bravo" intendo "efficace", "coscienzioso", "costruttivo" a seconda dei casi, per quel che si può, come si può.

    Cominciando, per esempio, a non indulgere nella faziosità e nell'ipocrisia, o a non crogiolarsi nel tepore ovattato di certezze mai messe in discussione ed a cui invece ogni tanto andrebbe data una bella shakerata, per verificare se abbiano davvero la forza intrinseca di reggersi in piedi da sole... perchè è giusto, come dici te, che oltre un certo limite il relativismo diventa ridicolo, ma d'altro canto il dubbio è uno splendido pungolo che dovremmo tutti "autoinfliggerci" per rimanere svegli, almeno un po'.

    Certo, è stato tutto troppo sottinteso, mi rendo conto, ma senza alcuna voglia di sminuire l'intollerabilità di certe azioni sconsiderate insinuando surreali graduatorie di demerito.
    Aggiungere carne al fuoco, casomai, non toglierne un po' per far spazio a dell'altra solo perchè la prima puzza di bruciato (è proprio il caso di dire, ahimé).

    Tutto qua, fermo il resto.

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  64. L'esegesi del tuo post spetta a te. Io ho cercato di fissare i limiti che intravedo di una eventuale cattiva interpretazione, ho fatto un pò come un pugile che scatta al minimo accenno del gong. Ma dato che sono dubbioso e diffidente ho ritenuto, a mio modo di vedere, necessario sgombrare il campo da ogni equivoco ed ambiguità. E non perchè ce ne fossero ma perchè sono stanco di sentirne in giro.

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