Non amo nascondermi dietro un dito. Sul tema della Sanità in Umbria, proprio in questi giorni, vengono fuori questioni che meritano un approfondimento almeno puntuale (e mi fermo qui). Il tema del welfare in generale e del sociale a Terni impone, per il rispetto dei tantissimi costretti quotidianamente a fare i conti coi disservizi, i ritardi, la burocrazia ed i "muri di gomma", una discussione alla presenza della città in cui ci siano precise assunzioni di responsabilità. Staremo a vedere. In questi casi si tributa la massima fiducia alla magistratura e si aggiunge che si è sereni e pronti a collaborare. Nel frattempo però questa Ordinanza shock del sindaco di Acquapendente (ridente paesino del Lazio) Alberto Bambini sulla questione sanità merita un confronto in rete...se non altro mi ha fatto cominciare la settimana con un sorriso, anche se amaro.
PREMESSO CHE: a seguito del decreto del Commissario Regionale alla sanità Presidente Renata Polverini del 30 settembre 2010 sono stati tagliati i posti letto dell’ospedale di Acquapendente oltre al pronto soccorso per l’emergenze. Atteso che la popolazione di Acquapendente è composta da una percentuale di anziani oltre i 65 anni per circa il 30%.
CONSIDERATO CHE: il territorio è privo di copertura sanitaria perché resta scoperta soprattutto l’”emergenza”. Che in particolare la soppressione del pronto soccorso significa non avere una guardia anestesiologica garantita sempre, con effetti evidenti per la sicurezza del cittadino. Che l’elisuperficie non potrà sopperire a tutte le emergenze e che l’elicottero non può portare il paziente fuori del Lazio quando non c’è disponibilità nelle strutture regionali, con grave danno e conseguente perdita di tempo prezioso per la salute del cittadino.
PRESO ATTO: inoltre che con la chiusura del reparto di chirurgia generale non potranno essere realizzati interventi in day hospital, day surgery ed ordinari. Considerato che ai cittadini non sarà più pertanto garantita dal prossimo 1 gennaio 2011 l’assistenza sanitaria primaria, considerata anche la notevole distanza di Acquapendente dal primo ospedale disponibile (se disponibile). Ritenuto pertanto di dovere adottare atto urgente ed indifferibile di natura precauzionale in vista di quanto sopra specificato.Visti gli articoli 50 e 54 del decreto legislativo n. 267/2000;
ORDINA: a partire dal 1.1.2011 data di disattivazione dei servizi ospedalieri, ai cittadini del comune di Acquapendente di evitare di contrarre qualsiasi malattia e patologia che necessiti un intervento ospedaliero soprattutto d’urgenza;
ORDINA INOLTRE: di assumere comportamenti che non mettano a rischio la salute, evitando qualsiasi incidente anche domestico e pertanto è opportuno non uscire troppo spesso o viaggiare o fare sport, restando invece il maggior tempo possibile a riposo. I contravventori saranno puniti attraverso forme di trasporto forzato presso l’ospedale di Belcolle e/o con sanzioni pecuniarie commisurate alla gravità della malattia o patologia contratta.La presente ordinanza avrà durata fino alla revoca e/o ritiro del decreto n.80 del 30.9.2010 del Commissario alla sanità del Lazio.
PREMESSO CHE: a seguito del decreto del Commissario Regionale alla sanità Presidente Renata Polverini del 30 settembre 2010 sono stati tagliati i posti letto dell’ospedale di Acquapendente oltre al pronto soccorso per l’emergenze. Atteso che la popolazione di Acquapendente è composta da una percentuale di anziani oltre i 65 anni per circa il 30%.
CONSIDERATO CHE: il territorio è privo di copertura sanitaria perché resta scoperta soprattutto l’”emergenza”. Che in particolare la soppressione del pronto soccorso significa non avere una guardia anestesiologica garantita sempre, con effetti evidenti per la sicurezza del cittadino. Che l’elisuperficie non potrà sopperire a tutte le emergenze e che l’elicottero non può portare il paziente fuori del Lazio quando non c’è disponibilità nelle strutture regionali, con grave danno e conseguente perdita di tempo prezioso per la salute del cittadino.
PRESO ATTO: inoltre che con la chiusura del reparto di chirurgia generale non potranno essere realizzati interventi in day hospital, day surgery ed ordinari. Considerato che ai cittadini non sarà più pertanto garantita dal prossimo 1 gennaio 2011 l’assistenza sanitaria primaria, considerata anche la notevole distanza di Acquapendente dal primo ospedale disponibile (se disponibile). Ritenuto pertanto di dovere adottare atto urgente ed indifferibile di natura precauzionale in vista di quanto sopra specificato.Visti gli articoli 50 e 54 del decreto legislativo n. 267/2000;
ORDINA: a partire dal 1.1.2011 data di disattivazione dei servizi ospedalieri, ai cittadini del comune di Acquapendente di evitare di contrarre qualsiasi malattia e patologia che necessiti un intervento ospedaliero soprattutto d’urgenza;
ORDINA INOLTRE: di assumere comportamenti che non mettano a rischio la salute, evitando qualsiasi incidente anche domestico e pertanto è opportuno non uscire troppo spesso o viaggiare o fare sport, restando invece il maggior tempo possibile a riposo. I contravventori saranno puniti attraverso forme di trasporto forzato presso l’ospedale di Belcolle e/o con sanzioni pecuniarie commisurate alla gravità della malattia o patologia contratta.La presente ordinanza avrà durata fino alla revoca e/o ritiro del decreto n.80 del 30.9.2010 del Commissario alla sanità del Lazio.
Che dire d'altro? CAMPIONE DEL MONDO!!!
non lo conosco, ma in settimana lo cerco e mi complimento con lui!
RispondiEliminaMa non eravamo l'ottava potenza industrializzata del mondo?
RispondiEliminaChe schifo quest'Italia.
CI avviamo a estinguerci come i Maya, solo che stavolta è tutta colpa nostra, che ci teniamo queste caricature a governarci!!!
ma questo è un grande!
RispondiEliminaMi ricorda l'interrogazione tua alla Fabbri in inglese. ahahahahahahah
Se lo contatti, fagli i miei complimenti!
HO VISTO LA MADONNA!!!
RispondiElimina(mitici amici miei).
Per essere seri, quando si arriva a queste provocazioni, evidentemente abbiamo superato il limite. Anche da molto!
Il passaggio sul mondo della Sanità Umbra mi intriga non poco. Rimango in attesa di un tuo approfondimento.
Sempre forte...
oltre 5 mesi di lista d'attesa per una visita specialistica all'Ospedale di Terni.
RispondiEliminaSe c'ho un pò di tempo te lo racconto nello specifico anche qui nel blog.
Riccardo, l'ordinanza nei fatti l'ha emanata anche il buon Di Girolamo (che peraltro è pure un medico!)
concordo con Titty, ne avrei anche io di cose da raccontare.
RispondiEliminaRimane l'amarezza per vedere evidentemente fallite tutte quelle politiche di salvaguardia dei più deboli di cui, negli anni scorsi, in Europa e nel mondo, potevamo andare fieri.
Mentre negli Stati Uniti c'è un grande ritorno al pubblico, noi continuiamo a tollerare che i nostri cittadini, per potersi curare, ricorrano alla sfera del privato...pagando salatissimi balzelli.
ROBA DA MATTI!
Giulio pone un tema interessante, ma Titty parla di una cosa DAVVERO ASSURDA che entra nelle carni del problema.
RispondiEliminaApprofondisci Riccardo...please!
P.S.
RispondiEliminaquesto Sindaco provoca, ma il nostro dorme!
Edoardo, messaggio ricevuto.
RispondiEliminaMa per il resto...altro che un GONG, temo occorra un cannone.
quest'ordinanza è mortale però, come scrivi tu, è davvero amara. Quando si arriva a questo punto non c'è più niente da ridere.
RispondiEliminaEd ogni volta che vado all'Ospedale a Terni o peggio all'Asl, mi verrebbe voglia di prendere un bastone.
Solo una cosetta (di cui abbiamo già parlato qualche temèpo fa con Giorgio):
ma invece di partire dalle tasche della povera gente, tagliando con l'accetta sul sociale, non conviene cominciare dagli sprechi nell'ASL?
E' lì lo scandalo, invece il buon Bucari inizia a "riformare" il sistema prendendosela con i più deboli.
COSI' E' FACILE, E INDECENTE!
Non ci siamo proprio.
Mi affido ad un lik Ric, perchè, nonostante te, ho proprio perso la speranza.
RispondiEliminaAnzi, spesso mi scopro a non incazzarmi neanche più...
Sai che ti dico?
Se posso vado via.
http://www.youtube.com/watch?v=YD5va_R3kAI
Come diceva il buon Troisi?
RispondiEliminaNON CI RESTA CHE PIANGERE!
so che non avresti problemi a farlo, perciò manco ti chiedo di presentare un'ordinanza simile.
RispondiEliminaInvece vorrei sapere qualcosa riguardo alla nuova sede di Medicina di Terni, che mi sembra l'ennesimo tributo allo spreco (per non dire di peggio).
Con tutto quel vetro che hanno utilizzato, sarei curioso di sapere quale sarà la spesa per riscaldare o refrigerare gli ambienti.
Premesso poi che non siamo ancora entrati dentro, neanche nelle aule!
(non gli dare respio a questa manica di cialtroni Ric)
L'ordinanza è davvero bellissima nella sua crudezza.
RispondiEliminaPerò gli interventi che ho letto nel blog spingono ad una riflessione sui problemi di casa nostra. So che non ti sottrarrai ;-)
P.S. oggi con la telecronaca su facebook del Consiglio Comunale m'hai fatto morì dalle risate...(spesso anche in questo caso amarissime).