venerdì 11 febbraio 2011

Egypt free

Those who make peaceful revolution impossible,
make violent revolution inevitable
John Fitzgerald Kennedy

Ci sarà il tempo per parlare di transizione lenta o guidata.
Ci sarà il tempo per capire come si muove uno "scacchiere" politicamente instabile e pericolo.
Ci sarà il tempo per diffidare e quello per essere cinici. Ci sarà il tempo per restare col fiato sospeso e per capire quali interessi senza scrupoli muoveranno questa delicata fase dell'Egitto.
Stasera però...c'è solo la gioia. Egypt free!!!

8 commenti:

  1. Condivido Riccardo.
    Spostiamo a domani tutte le riflessioni di geo-politica e tutte le preoccupazioni, pur legittime.
    Oggi siamo solo contenti.
    Certo, non sapremo mai cosa sia fino in fondo la gioia che provano ora quei ragazzi. Ma possiamo provare ad immaginarcela.

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  2. in fondo basta poco a commentare un evento di questa importanza: un video splendido e poche righe che condivido a pieno.
    Bravo. Questa sera non lasciamoci prendere dalla diffidenza e dalle preoccupazioni.
    Come scrivi tu, per tutto questo, ci sarà il tempo.
    E non è ora!

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  3. giornata storica che merita di essere vissuta con la leggerezza della speranza.
    La stessa che è negli occhi dei ragazzi del video.
    Tutto il resto verrà dopo. Hai ragione Riccà!

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  4. se guardi la CNN ti godi i fuochi d'artificio e qualche milione di persone in strada al Cairo.
    Secondo me non ci credevano manco loro.
    Sono scettico RIc, ne ho viste altre di rivoluzioni ed a quelle latitudini, di solito, non si va verso la stabilità.
    Staremo a guardare. Nel frattempo godiamoci i fuochi d'artificio

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  5. Ho degli amici in Egitto, in quest giorni non sono riuscito a contattarli.
    Non vedo l'ora di poterli sentire: immagino la contentezza quasi folle che stanno provando.
    Sanno di essersi guadagnati da soli la caduta di un regime e sperano di riuscire ad arrivare alla democrazia effettiva.
    Sarà complicato, proprio come dici tu.
    Ma sono stati davvero coraggiosi.

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  6. se devo essere sincera, non credevo che Mubarak avrebbe mollato.
    Certo, la pressione del popolo non è mancata, ma di solito, in questi casi, se non intervengono elementi esterni, questi dittatori la scampano sempre.
    Tutto molto poco chiaro, per la verità. Un susseguirsi di fatti poco chiari.
    Onore comunque alla tenacia ed al coraggio degli Egiziani, ora si apre una stagione complicata per loro e per tutto il mediterraneo.
    Ma hai ragione tu: questo è il tempo della gioia!

    P.S. se fossi in te approfondirei il tema dei social network (facebook e twitter) con cui gli Egiziani (e prima i Tunisini) sono riusciti a coordinarsi e incrementare la protesta, fino a scfociare in una vera e propria rivoluzione.
    E poi dice che facebook non serve a niente!

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  7. non lo so. Forse sarà l'età Riccardo, ma è da tempo che non credo più alle "rivoluzioni dal basso".
    Speriamo che mi sbagli e mi piace pure pensarlo.
    Ma sono un pò scettico.
    Capisco benissimo che possano essere felici e sentirsi fautori di una cosa grande.
    Ma i problemi verranno ora.

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  8. poche righe, un video e una foto.
    C'hai il dono della sintesi!

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