E' finito anche Sanremo e domani è lunedì. Non è solo una questione di ansia che sale, è proprio che a guardarci attorno c'è un mondo che ci crolla addosso. Lo vedo che l'Italia arretra, non è questione di propaganda. Ma nei momenti come questo ci possiamo aggrappare solo al talento, quello vero. Quando c'è la marcia in più, non c'è reality che tenga: tutti dietro e chapeau! Questo ragazzone goffo ed impacciato ha stravinto Sanremo e non venite a raccontarmi che si tratta della sezione "giovani". Questo è il brano e se ancora non lo avete ascoltato, prendetevi per voi 3 minuti e 36 secondi capaci di dimostrare che il talento non ha età ed è la cosa che può ancora salvarci: http://www.youtube.com/watch?v=yK9XomGVX1g
A ben guardare, la curiosità, l'energia, l'intuito, la voglia, la sfrontatezza, la generosità e l'estro starebbero dalla nostra. Peccato che tutto il resto è saldamente in mano agli ultra sessantenni (quando va bene). Gli stessi che concedono, qua e là, esigui strapuntini a giovani più vecchi dei vecchi, istruiti ad hoc nel lasciare tutto immutabile, disposti a metterci tutta la freschezza della faccia ma troppo pochi neuroni ed ancora meno anima. Che dire? Il giochino lo abbiamo capito; ora si tratta di scegliere se continuare a cascarci o se ribaltare il tavolo, con tutti i "chip" gentilmente concessi. Nel frattempo affidiamoci al talento e speriamo che il nostro Paese sappia puntarci e risollevare la testa. A proposito di rialzare la testa: dalla mattina del 14 febbraio la città discute delle parole di monsignor Paglia. Io non lo farò. La carrellata è già colma, si rincorrono i commenti sui quotidiani; tutto sommato è un piacere scorrere le interviste di tanti: alcuni di questi non li sentivo da mai. Noi quello che dovevamo dirci ce lo siamo detti nel corso di tutto questo anno e mezzo sul blog. Così posto un video di Raphael Gualazzi, curvo sul pianoforte e perso nei suoi virtuosismi.
Ai tempi del Conservatorio si sarebbe detto: questo suona per davvero! Qualche anno luce di distanza dai bamboccioni di Amici o X Factor. Certo, sarà meno rassicurante, per la generazione saldamente al comando, vedere ed avere a che fare con ragazzi del genere: poco controllabili, ancor meno prevedibili e pieni d'anima. Sarà complicato imporre loro di rallentare, farli adeguare al passo lento e trascinato, difficile pensare di dosarli o di reprimerne i talenti. Possono anche relegarli in fondo al coro, nascosti in penombra, ma a poco a poco, in sala, il ritmo diverso lo coglieranno tutti. Bravo Raphael, sbattigli in faccia il talento e fagli rimangiare i clichè patinati e rassicuranti. Nella musica, ancora, si può. Per tutto il resto ci stiamo attrezzando...
ammazza se suona sto ragazzo.
RispondiEliminaUn bel cantautore, non c'è che dire. Mi piace il parallelo che fai e soprattutto il passaggio sui "ragazzi d'arte".
Io però vedo che qualcosa si muove, vediamo un pò.
Certo che c'hai una pazienza a seguirti ancora Sanremo...
quel pezzo de "la meglio gioventù" che hai messo qui di fianco è un pugno in pieno stomaco, ma è vero.
RispondiEliminaPer tutto il resto c'è il talento, come dici tu, solo che il problema è che troppo spesso siamo costretti ad esercitarlo lontano!
Mio fratello se ne sta a Barcellona e un mese sì ed uno no mi chiede perchè rimango a fare la schiava in Italia. Sai una cosa? COmincio a chiedermelo pure io.
ma quante dita c'ha questo?
RispondiEliminain fondo al coro e in penombra?
RispondiEliminaE allora menamoje direttamente a questi impudenti ragazzi!
lo spero tanto che il talento ci salvi, ma ormai sono molto molto scettica.
RispondiEliminaNon mi pare proprio che sia la discriminante per avere delle opportunità, anzi, più usi il cervello più rimani al palo.
Continuo a vedere in compenso un bel poò di giovani messi lì a posta, proprio come dici tu, solo per dare l'apparenza di un rinnovamento: perfetti idioti prestati alla causa di generazioni che dovrebbero stare al parco, a fare i nonni.
Questa cosa non potrà reggere, ma nel frattempo si sono fumati un'altra generazione.
Non ho molte speranze per quanto riguarda l'Italia in generale; magari qualcosa si può fare nel piccolo, nel locale.
Ma certo che è una faticaccia!
intanto scoppia tutto il Magreb. E speriamo che il Mediterraneo faccia da barriera, altrimenti vedrai che rumba...
RispondiEliminabel post. Condivido parola per parola.
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